A tutti capita di avere momenti in cui si è giù di morale. La tristezza è una delle nostre emozioni, non bisogna sopprimerla o vergognarsene, ma occorre esserne consapevoli. Perché? In primis, per non subirla, limitandosi in ogni iniziativa, poi per non usarla come scusa per attirare l’attenzione, oppure come alibi per non lanciarsi in imprese diverse o più impegnative. Ma anche per ammalarsi di meno.
DAI IL TIMER ALLA TRISTEZZA
Se rimaniamo a lungo in uno stato di tristezza, quello diventa la nostra zona di comfort e, per assurdo, la nostra mente, che deve proteggerci da fatica, dolore e pericoli, farà di tutto per farci restare lì, anche se si tratta di una condizione emotiva negativa.
Ma i pensieri influenzano la fisiologia del corpo. Martin Seligman, fondatore della psicologia positiva nel 1998, ha studiato gli effetti della tristezza e del pessimismo sul sistema immunitario e i dati riportano che rimanendo a lungo tristi si abbassano le difese immunitarie, quindi aumenta il rischio di ammalarsi, e si tende al pessimismo, con alto rischio di depressione.
SFRUTTA LA FORZA DELLA POSTURA
Le persone tristi hanno una postura “cadente”, che limita il respiro, e soprattutto lo sguardo con gli occhi rivolti verso il basso. Ma guardare verso terra dà una prospettiva limitata della realtà e del futuro. Al contrario, quando alziamo lo sguardo verso il cielo, dentro di noi si fa largo un’impressione di spazio, libertà e soprattutto possibilità. È la sensazione che possiamo influire sulla realtà e sul nostro destino.
Immediatamente si crea buonumore. Ed è proprio utilizzando il nostro corpo, la postura, il respiro e in particolare i movimenti oculari, che possiamo allontanare la tristezza.
LAVORA SULLO SGUARDO
L’ipnoterapeuta inglese Paul McKenna ha documentato che esiste una correlazione diretta tra movimenti oculari e schemi mentali ed emotivi.
Il movimento oculare, infatti, è collegato alla corteccia visiva nel nostro cervello, il quale viene così indotto a produrre più onde alfa, quelle che sviluppano sensazioni di serenità e benessere. Queste sensazioni sono le condizioni necessarie per contrastare il malessere che nasce da uno stato di tristezza. Partendo da ciò, McKenna ha messo a punto gli esercizi che ti proponiamo qui.
Più volte svolgi questi esercizi ideati da Paul McKenna e più si creano connessioni neurali e nuove associazioni di pensiero che ti allontanano rapidamente dalle sensazioni tristi.
Tieni lo sguardo fisso verso l’alto per 30 secondi.
Muovi gli occhi a destra e sinistra per 20 volte.
Sposta le pupille in alto e in basso per 20 volte.
Crea un “8” con gli occhi, per 20 volte.
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Articolo pubblicato sul n. 28 di Starbene in edicola dal 26/6/2018