ATC: L01XX44 | Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO |
Presenza Glutine:
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Classe 1: H | Forma farmaceutica: SOLUZIONE PER INFUSIONE CONC |
Presenza Lattosio:
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ZALTRAP in combinazione con chemioterapia a base di irinotecan/5-fluorouracile/acido folinico (FOLFIRI) è indicato nei pazienti adulti con carcinoma colorettale metastatico (MCRC) resistente o in progressione dopo un regime contenente oxaliplatino.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
L’analisi dei dati farmacocinetici di popolazione e i confronti tra gli studi non hanno rivelato alcuna interazione farmacocinetica farmaco-farmaco tra aflibercept e il regime a base di FOLFIRI.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Un ml di concentrato per soluzione per infusione contiene 25 mg di aflibercept*. Un flaconcino da 4 ml di concentrato contiene 100 mg di aflibercept. Un flaconcino da 8 ml di concentrato contiene 200 mg di aflibercept. * Aflibercept è prodotto mediante tecnologia del DNA ricombinante in cellule ovariche di criceto cinese (CHO) K-1 in un sistema di espressione di mammifero. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
Ipersensibilità ad aflibercept o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Utilizzo oftalmico/intravitreale a causa delle proprietà iperosmotiche di ZALTRAP (vedere paragrafo 4.4). Per le controindicazioni legate ai componenti del FOLFIRI (irinotecan, 5-FU e acido folinico), consultare i rispettivi riassunti delle caratteristiche del prodotto.
Posologia
ZALTRAP deve essere somministrato sotto il controllo di un medico esperto nell’utilizzo di medicinali antineoplastici. Posologia La dose raccomandata di ZALTRAP, somministrata sotto forma di infusione endovenosa della durata di 1 ora, è di 4 mg per kg di peso corporeo, seguita da un trattamento con regime FOLFIRI. Questo è considerato un ciclo di trattamento. Il regime FOLFIRI dautilizzare consiste in una infusione endovenosa di 180mg / m²di irinotecan, della durata di 90 minuti, e una contemporanea infusione endovenosa di400 mg / m² di acido folinico (racemo DL), della durata di 2 ore, il giorno 1 mediante una linea a Y. A queste fanno seguito un bolo endovenoso di 400 mg/m² di 5-fluorouracile (5-FU) e una infusione endovenosa continua di 2400 mg / m² di 5-FU, della durata di 46 ore. Il ciclo di trattamento va ripetuto ogni 2 settimane. Il trattamento con ZALTRAP deve continuare fino a progressione di malattia o tossicità inaccettabile. Modifica della dose ZALTRAP deve essere interrotto in caso di (vedere paragrafo 4.4): • Emorragia grave • Perforazione gastrointestinale (GI) • Formazione di fistole • Ipertensione non adeguatamente controllata con terapia antipertensiva o insorgenza di crisi ipertensiva o encefalopatia ipertensiva • Insufficienza cardiaca e riduzione della frazione di eiezione • Eventi tromboembolici arteriosi (TEA) • Eventi tromboembolici venosi di grado 4 (inclusa l’embolia polmonare) • Sindrome nefrosica o microangiopatia trombotica (MAT) • Reazioni di ipersensibilità gravi (inclusi broncospasmo, dispnea, angioedema e anafilassi) (vedere paragrafi 4.3 e 4.4) • Compromissione del processo di cicatrizzazione che richieda intervento medico • Sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES) (nota anche come sindrome da leucoencefalopatia posteriore reversibile (RPLS)). ZALTRAP deve essere temporaneamente sospeso per almeno 4 settimane prima della chirurgia elettiva (vedere paragrafo 4.4).
ZALTRAP/FOLFIRI Ritardare il trattamento o modificare la dose in caso di: | |
Neutropenia o trombocitopenia (vedere paragrafi 4.4 e 4.8) | La somministrazione di ZALTRAP/FOLFIRI deve essere interrotta fino al raggiungimento di un valore della conta dei neutrofili 1,5 x 109/L o della conta delle piastrine 75 x 109/ L. |
Neutropenia febbrile o sepsi neutropenica | La dose di irinotecan deve essere ridotta del 15-20% nei cicli successivi. Se l’evento si ripresenta, deve essere ridotta anche la dose del 5-FU sia in bolo che per infusione del 20% nei cicli successivi. Se l’evento si ripresenta dopo la riduzione delle dosi di irinotecan e 5-FU, si potrebbe prendere in considerazione la riduzione della dose di ZALTRAP a 2 mg/kg. Potrebbe essere preso in considerazione l’utilizzo del fattore stimolante le colonie granulocitarie (G-CSF). |
Reazioni di ipersensibilità da lievi a moderate a ZALTRAP (inclusi vampate, eruzioni cutanee, orticaria e prurito) (vedere paragrafo 4.4) | L’infusione deve essere temporaneamente sospesa fino alla scomparsa della reazione. Eventualmente trattare con corticosteroidi e/o antistaminici come clinicamente indicato. Nei cicli successivi può essere presa in considerazione una premedicazione con corticosteroidi e/o antistaminici. |
Reazioni di ipersensibilità gravi (inclusi broncospasmo, dispnea, angioedema e anafilassi) (vedere paragrafi 4.3 e 4.4) | Il trattamento con ZALTRAP/FOLFIRI deve essere interrotto e deve essere somministrata una terapia medica adeguata. |
ZALTRAP Ritardare e modificare la dose in caso di: | |
Ipertensione (vedere paragrafo 4.4) | ZALTRAP deve essere temporaneamente sospeso fino a normalizzazione dei valori pressori. In caso di ipertensione ricorrente clinicamente significativa o severa, nonostante un trattamento ottimale, Zaltrap deve essere sospeso fino alla normalizzazione dei valori pressori e la dose deve essere ridotta a 2 mg/kg nei cicli successivi. |
Proteinuria (vedere paragrafo 4.4) | ZALTRAP deve essere sospeso quando la proteinuria è ≥2 grammi nelle 24 ore e deve essere ripreso quando la |
proteinuria è <2 grammi nelle 24 ore. Se l’evento si ripresenta, il trattamento deve essere sospeso fino al raggiungimento di valori di proteinuria <2 grammi nelle 24 ore e quindi la dose deve essere ridotta a 2 mg/kg. | |
FOLFIRI Modificare la dose quando usato in combinazione con ZALTRAP in caso di: | |
Stomatite severa ed eritrodisestesia palmo-plantare (sindrome manopiede) | Il bolo e la dose di infusione del 5-FU devono essere ridotti del 20%. |
Diarrea severa | La dose di irinotecan deve essere ridotta del 15-20%. In caso di diarrea severa che si ripresenta ai cicli successivi, deve essere ridotta anche la dose del 5-FU sia in bolo che per infusione del 20%. Se la diarrea severa persiste nonostante le riduzione di entrambe le dosi, interrompere FOLFIRI. Trattare con medicinali antidiarroici e reidratare secondo il bisogno. |
Avvertenze e precauzioni
Emorragia Nei pazienti trattati con aflibercept è stato riportato un incremento del rischio di emorragia, tra cui eventi emorragici gravi e talvolta fatali (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere monitorati per individuare l’insorgenza di segni e sintomi di emorragia gastrointestinale e altre forme di emorragia grave. Aflibercept non deve essere somministrato a pazienti con emorragia grave (vedere paragrafo 4.2). In pazienti trattati con ZALTRAP/FOLFIRI è stata osservata trombocitopenia. Si raccomanda il monitoraggio della conta completa delle cellule del sangue (CBC), comprese le piastrine, al basale, prima dell’inizio di ogni ciclo di aflibercept e quando clinicamente necessario. La somministrazione di ZALTRAP/FOLFIRI deve essere sospesa in attesa che la conta piastrinica sia ≥ 75 x 109/ l (vedere paragrafo 4.2). Perforazione gastrointestinale In pazienti trattati con aflibercept sono stati documentati casi di perforazione gastrointestinale, inclusi degli eventi fatali (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere monitorati per rilevare segni e sintomi di perforazione gastrointestinale e in caso di perforazione gastrointestinale il trattamento con aflibercept deve essere interrotto (vedere paragrafo 4.2). Formazione di fistole In pazienti trattati con aflibercept si è verificata formazione di fistole in siti sia gastrointestinali sia non gastrointestinali (vedere paragrafo 4.8). Il trattamento con aflibercept deve essere interrotto nei pazienti che sviluppano fistole (vedere paragrafo 4.2). Ipertensione Nei pazienti trattati con ZALTRAP/FOLFIRI è stato osservato un incremento del rischio di ipertensione di grado 3-4 (inclusi ipertensione ed un caso di ipertensione essenziale) (vedere paragrafo 4.8). L’ipertensione preesistente deve essere adeguatamente controllata prima di iniziare il trattamento con aflibercept. Se l’ipertensione non può essere adeguatamente controllata, non deve essere iniziato il trattamento con aflibercept. Durante il trattamento con aflibercept si raccomanda di monitorare la pressione arteriosa ogni due settimane e prima di ogni somministrazione, o come clinicamente indicato. In caso di ipertensione durante il trattamento con aflibercept, la pressione arteriosa deve essere controllata con una adeguata terapia antipertensiva e deve essere monitorata regolarmente. Nel caso di ipertensione ricorrente clinicamente significativa o severa, nonostante un trattamento ottimale, aflibercept deve essere sospeso fino alla normalizzazione dei valori pressori e la dose di aflibercept deve essere ridotta a 2 mg / kg per i cicli successivi. La somministrazione di aflibercept deve essere interrotta definitivamente qualora l’ipertensione non possa essere adeguatamente controllata con una terapia antipertensiva appropriata o una riduzione della dose di aflibercept, o nel caso dovesse verificarsi una crisi ipertensiva o un’encefalopatia ipertensiva (vedere paragrafo 4.2). L’ipertensione può esacerbare una cardiopatia sottostante. Deve essere prestata cautela quando si trattano con ZALTRAP pazienti con una anamnesi di malattia cardiovascolare clinicamente significativa come coronaropatia o insufficienza cardiaca congestizia. Non devono essere trattati con ZALTRAP pazienti con insufficienza cardiaca congestizia di classe NYHA III o IV. Insufficienza cardiaca e riduzione della frazione di eiezione In pazienti trattati con ZALTRAP sono stati riportati insufficienza cardiaca e riduzione della frazione di eiezione. Devono essere tenute in considerazione le valutazioni al basale e periodiche della funzione ventricolare sinistra mentre il paziente riceve Zaltrap. I pazienti devono essere monitorati per segni e sintomi di insufficienza cardiaca e riduzione della frazione di eiezione. Interrompere ZALTRAP nei pazienti in cui si verificano insufficienza cardiaca e riduzione della frazione di eiezione. Eventi trombotici ed embolici Eventi tromboembolici arteriosi (TEA) In pazienti trattati con aflibercept sono stati osservati TEA (tra cui attacco ischemico transitorio, eventi cerebrovascolari, angina pectoris, trombosi intracardiaca, infarto miocardico, embolia arteriosa e colite ischemica) (vedere paragrafo 4.8). Il trattamento con aflibercept deve essere interrotto nei pazienti che manifestano un evento tromboembolico arterioso (vedere paragrafo 4.2). Eventi tromboembolici venosi (TEV) Nei pazienti trattati con aflibercept sono stati riferiti eventi tromboembolici venosi, tra cui trombosi venosa profonda (TVP) ed embolia polmonare (raramente fatale) (vedere paragrafo 4.8). La somministrazione di ZALTRAP deve essere interrotta nei pazienti che manifestano eventi tromboembolici che mettono in pericolo la vita (grado 4) (tra cui embolia polmonare) (vedere paragrafo 4.2). I pazienti con TVP di grado 3 devono essere trattati con anticoagulanti come da indicazione clinica e la terapia con aflibercept deve essere continuata. In caso di recidiva, nonostante un’adeguata terapia anticoagulante, il trattamento con aflibercept deve essere interrotto. È necessario monitorare attentamente i pazienti che manifestano eventi tromboembolici di grado 3 o inferiore. Proteinuria Nei pazienti trattati con aflibercept sono stati osservati proteinuria grave, sindrome nefrosica e microangiopatia trombotica (MAT) (vedere paragrafo 4.8). La proteinuria deve essere monitorata prima di ogni somministrazione di aflibercept, per controllarne l’insorgenza o un eventuale peggioramento, mediante analisi delle urine con strisce reattive e/o tramite la determinazione nelle urine del rapporto proteine/creatinina (UPCR). I pazienti con un valore di proteinuria misurata mediante strisce reattive ≥ 2 + o con un UPCR > 1 o con un rapporto proteine/creatinina (PCR) > 100 mg / mmol devono effettuare la raccolta delle urine nelle 24 ore. La somministrazione di aflibercept deve essere sospesa in caso di proteinuria nelle 24 ore ≥ 2 grammi e ripresa quando il valore torna < 2 grammi nelle 24 ore. In caso di recidiva, la somministrazione di aflibercept deve essere sospesa in attesa che il valore torni < 2 grammi nelle 24 ore e successivamente la dose deve essere ridotta a 2 mg / kg. Il trattamento con aflibercept deve essere interrotto nei pazienti che sviluppano sindrome nefrosica o MAT (vedere paragrafo 4.2). Neutropenia e complicanze neutropeniche Nei pazienti trattati con ZALTRAP/FOLFIRI è stata osservata una maggiore incidenza di complicazioni neutropeniche (neutropenia febbrile e infezione neutropenica) (vedere paragrafo 4.8).Si raccomanda il monitoraggio della conta completa delle cellule del sangue (CBC), con conta differenziale, al basale e prima dell’inizio di ogni ciclo di aflibercept. La somministrazione di ZALTRAP/FOLFIRI deve essere ritardata in attesa che la conta dei neutrofili sia 1,5 x 109/ l (vedere paragrafo 4.2). Nei pazienti che presentano un maggior rischio di complicanze neutropeniche può essere considerato l’uso terapeutico di G-CSF alla prima comparsa di neutropenia di grado ≥ 3 e come profilassi secondaria. Diarrea e disidratazione Nei pazienti trattati con un ZALTRAP/FOLFIRI è stata osservata una maggiore incidenza di diarrea grave (vedere paragrafo 4.8). Devono essere istituite una modifica della dose di FOLFIRI (vedere paragrafo 4.2), assunzione di medicinali antidiarroici e reidratazione al bisogno. Reazioni di ipersensibilità Nello studio registrativo nei pazienti con MCRC, sono state riportate reazioni di ipersensibilità severe nei pazienti trattati con ZALTRAP/FOLFIRI (vedere paragrafo 4.8). La somministrazione di aflibercept deve essere interrotta in caso di reazione di ipersensibilità severa (compresi broncospasmo, dispnea, angioedema e anafilassi) e devono essere adottate le appropriate misure mediche (vedere paragrafo 4.2). In caso di reazione di ipersensibilità a ZALTRAP da lieve a moderata (tra cui vampate, eruzioni cutanee, orticaria e prurito), la somministrazione di aflibercept deve essere temporaneamente sospesa, in attesa che la reazione si risolva. È possibile iniziare un trattamento con corticosteroidi e/o antistaminici come clinicamente indicato. Per i cicli successivi può essere considerato il pretrattamento con corticosteroidi e/o antistaminici (vedere paragrafo 4.2). Deve essere prestata cautela quando si ritrattano pazienti con precedenti reazioni di ipersensibilità, in quanto in alcuni pazienti si è osservato il ripetersi di reazioni di ipersensibilità nonostante la premedicazione, incluso l’utilizzo di corticosteroidi. Compromissione nel processo di cicatrizzazione delle ferite In modelli animali è stato osservato che aflibercept pregiudica la cicatrizzazione delle ferite (vedere paragrafo 5.3). Il trattamento con aflibercept è potenzialmente associato ad un’alterazione del processo di guarigione delle ferite (deiscenza della ferita, perdita dal sito di anastomosi) (vedere paragrafo 4.8). Aflibercept deve essere sospeso per almeno 4 settimane prima di un intervento di chirurgia elettiva. Si raccomanda di non iniziare il trattamento con aflibercept prima che siano trascorse almeno 4 settimane dopo un intervento di chirurgia maggiore e prima che la ferita chirurgica sia completamente guarita. Per gli interventi minori come il posizionamento di un accesso venoso centrale, la biopsia, e l’estrazione di un dente, la somministrazione di aflibercept può essere iniziata/ ripresa quando la ferita chirurgica è completamente guarita. La somministrazione di aflibercept deve essere interrotta nei pazienti con compromissione nel processo di cicatrizzazione della ferita che necessitino di un intervento medico (vedere paragrafo 4.2). Osteonecrosi della mandibola/mascella (ONJ - osteonecrosis of the jaw). Casi di osteonecrosi della mandibola/mascella (ONJ) sono stati riportati in pazienti con tumore trattati con Zaltrap, molti dei quali avevano ricevuto un trattamento precedente o concomitante con bifosfonati per via endovenosa, per i quali l’osteonecrosi della mandibola/mascella (ONJ) costituisce un rischio identificato. Deve essere prestata cautela quando Zaltrap e bifosfonati sono somministrati per via endovenosa in concomitanza o in sequenza. Anche le procedure odontoiatriche invasive costituiscono un fattore di rischio identificato. Va considerata la possibilità di effettuare una visita odontoiatrica e appropriate procedure odontoiatriche preventive prima di iniziare il trattamento con Zaltrap. Nei pazienti trattati con Zaltrap che hanno precedentemente ricevuto, o stanno ricevendo, bifosfonati per via endovenosa, devono essere evitate, se possibile, procedure odontoiatriche invasive (vedere paragrafo 4.8). Sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES) Nello studio registrativo di fase III nei pazienti con MCRC non è stata riferita PRES. In altri studi nei pazienti trattati con aflibercept in monoterapia e in combinazione con altre chemioterapie, è stata osservata PRES (vedere paragrafo 4.8). La sindrome da encefalopatia posteriore reversibile può presentarsi con stato mentale alterato, convulsioni, nausea, vomito, cefalea o disturbi della vista. La diagnosi di PRES è confermata tramite risonanza magnetica del cervello. Il trattamento con aflibercept deve essere interrotto nei pazienti che sviluppano PRES (vedere paragrafo 4.2). Anziani Gli anziani, con età ≥ 65 anni, presentano un maggior rischio di diarrea, capogiri, astenia, perdita di peso e disidratazione. Si raccomanda un monitoraggio attento al fine di individuare e trattare rapidamente i segni e i sintomi di diarrea e disidratazione e ridurre al minimo il rischio potenziale (vedere paragrafo 4.8). Insufficienza renale Sono disponibili dati molti limitati sul trattamento con aflibercept di pazienti con insufficienza renale severa. Non è necessario l’aggiustamento della dose di aflibercept (vedere paragrafi 4.2, 4.8 e 5.2). Performance status e comorbilità I pazienti con performance status ECOG ≥ 2 o con comorbilità significative possono essere a maggior rischio di esito clinico infausto e devono essere attentamente monitorati per rilevare un deterioramento clinico precoce. Uso intravitreale off-label ZALTRAP è una soluzione iperosmotica, non formulata per essere compatibile con l’ambiente intraoculare. ZALTRAP non deve essere somministrato sotto forma di iniezione intravitreale (vedere paragrafo 4.3).
Interazioni
L’analisi dei dati farmacocinetici di popolazione e i confronti tra gli studi non hanno rivelato alcuna interazione farmacocinetica farmaco-farmaco tra aflibercept e il regime a base di FOLFIRI.
Effetti indesiderati
Sintesi del profilo di sicurezza La sicurezza di ZALTRAP in combinazione con FOLFIRI è stata valutata in uno studio di fase III in 1216 pazienti precedentemente trattati per carcinoma metastatico del colon retto, di cui 611 pazienti trattati con 4 mg / kg di ZALTRAP+FOLFIRI ogni due settimane (un ciclo) e 605 con placebo/FOLFIRI. Ai pazienti sono stati somministrati un numero mediano di 9 cicli di ZALTRAP/FOLFIRI. Le reazioni avverse più comuni (tutti i gradi, incidenza ≥ 20%) riportate con un’incidenza di almeno il 2% superiore per il regime ZALTRAP/FOLFIRI rispetto al regime placebo/FOLFIRI, in ordine di frequenza decrescente, sono state leucopenia, diarrea, neutropenia, proteinuria, aumento dell’aspartato aminotransferasi (AST), stomatite, affaticamento, trombocitopenia, aumento della alanina aminotransferasi (ALT), ipertensione, calo ponderale, anoressia, epistassi, dolore addominale, disfonia, aumento della creatinina sierica e cefalea (vedere Tabella 1). Le reazioni di grado 3-4 più comuni (incidenza ≥ 5%) riportate con un’incidenza di almeno il 2% superiore per il regime ZALTRAP/FOLFIRI rispetto al regime placebo/FOLFIRI, in ordine di frequenza decrescente, sono state neutropenia, diarrea, ipertensione, leucopenia, stomatite, affaticamento, proteinuria e astenia (vedere Tabella 1). Le reazioni avverse più frequenti che hanno portato a interruzione definitiva in ≥ 1% dei pazienti trattati con il regime ZALTRAP/FOLFIRI sono state disturbi vascolari (3,8%) tra cui ipertensione (2,3 %), infezioni (3,4%), astenia/affaticamento (1,6%, 2,1%), diarrea (2,3%), disidratazione (1%), stomatite (1,1%), neutropenia (1,1%), proteinuria (1,5 %) ed embolia polmonare (1,1%). Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse e le anomalie dei valori di laboratorio riferite nei pazienti trattati con il regime ZALTRAP/FOLFIRI rispetto ai pazienti trattati con il regime placebo/FOLFIRI sono elencate nella Tabella 1 in base alla classificazione per sistemi e organi MedDRA e in base alla frequenza. Le reazioni avverse nella Tabella 1 sono definite come qualsiasi reazione avversa o anomalia di laboratorio che nello studio registrativo nei pazienti con MCRC si sono verificate con una differenza di incidenza ≥ 2% (tutti i gradi) nel gruppo trattato con aflibercept+FOLFIRI rispetto al gruppo trattato con placebo +FOLFIRI. Sono state incluse anche le reazioni che non soddisfano questo criterio ma che sono tipiche della classe degli anti-VEGF e sono state osservate in qualsiasi studio con aflibercept. L’intensità delle reazioni avverse è classificata in base ai criteri NCI CTC versione 3.0 (grado ≥ 3 = G ≥ 3). All’interno di ogni raggruppamento di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine di gravità decrescente. Le frequenze si basano su tutti i gradi e sono definite come: molto comune (≥ 1/10), comune (da ≥ 1/100 a < 1/10); non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100); rara (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000); molto rara (< 1/10.000); non nota (la frequenza non può essere stimata sulla base dei dati disponibili). Tabella 1 - Reazioni avverse segnalate nei pazienti trattati con ZALTRAP/FOLFIRI nello studio MCRC
Classificazione per sistemi e organi Categoria di frequenza | Reazione avversa | |
Tutti i gradi | Gradi ≥ 3 | |
Infezioni ed infestazioni | ||
Molto comune | Infezione (1) | Infezione (1) |
Comune | Infezione neutropenica/sepsi (1), Infezione del tratto urinario, Nasofaringite | Infezione neutropenica/sepsi (1) |
Non comune | Infezione del tratto urinario | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | ||
Molto comune | Leucopenia (2), Neutropenia (1),(2), Trombocitopenia (2) | Leucopenia (2), Neutropenia (2) |
Comune | Neutropenia febbrile | Neutropenia febbrile, Trombocitopenia (2) |
Disturbi del sistema immunitario | ||
Comune | Ipersensibilità (1) | |
Non comune | Ipersensibilità (1) | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | ||
Molto comune | Diminuzione dell’appetito, Calo ponderale | |
Comune | Disidratazione (1) | Disidratazione (1), Diminuzione dell’appetito Calo ponderale |
Patologie cardiache | ||
Non comune | Insufficienza cardiaca | |
Rara | Riduzione della frazione di eiezione | |
Patologie del sistema nervoso | ||
Molto comune | Cefalea | |
Comune | Cefalea | |
Non comune | PRES (1),(4) | PRES (1),(4) |
Patologie vascolari | ||
Molto comune | Ipertensione (1), Emorragia (1) | Ipertensione |
Comune | Tromboembolia arteriosa (1), Tromboembolia venosa (1) | Tromboembolia arteriosa (1), Tromboembolia venosa (1), Emorragia (1) |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | ||
Molto comune | Dispnea, Epistassi, Disfonia | |
Comune | Dolore orofaringeo, Rinorrea | |
Non comune | Dispnea, Epistassi, Disfonia, Dolore orofaringeo | |
Patologie gastrointestinali | ||
Molto comune | Diarrea (1), Stomatite, Dolore addominale, Dolore epigastrico | Diarrea (1), Stomatite |
Comune | Rettorragia, Fistola (1), Stomatite aftosa, Emorroidi, Proctalgia, Mal di denti | Dolore addominale, Dolore epigastrico |
Non comune | Perforazione gastrointestinale (1) | Perforazione gastrointestinale (1), Rettorragia, Fistola (1), Stomatite aftosa, Proctalgia |
Patologie epatobiliari | ||
Molto comune | Aumento delle AST (2), Aumento delle ALT (2) | |
Comune | Aumento delle AST (2) Aumento delle ALT (2) | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | ||
Molto comune | Sindrome da eritrodisestesia palmoplantare | |
Comune | Iperpigmentazione cutanea | Sindrome da eritrodisestesia palmoplantare |
Non comune | Compromissione della cicatrizzazione della ferita (1) | Compromissione della cicatrizzazione della ferita (1) |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | ||
Non comune | Osteonecrosi della mandibola/mascella | |
Patologie renali e urinarie | ||
Molto comune | Proteinuria (1),(3), Aumento della creatinina sierica | |
Comune | Proteinuria (1),(3) | |
Non comune | Sindrome nefrosica (1), Microangiopatia trombotica (1) | Sindrome nefrosica (1) Microangiopatia trombotica (1) |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | ||
Molto comune | Condizioni asteniche | Condizioni asteniche |
Nota: sono state riferite reazioni avverse utilizzando il sistema MedDRA versione MEDDRA13.1 e le stesse sono state classificate sulla base dei criteri NCI CTC versione 3.0 | ||
(1) Vedere "Descrizione delle reazioni avverse selezionate" in questo paragrafo | ||
(2) In base ai valori di laboratorio (percentuali calcolate su pazienti con valutazioni di laboratorio) | ||
(3) Compilazione dei dati clinici e di laboratorio | ||
(4) Non riferita nello studio MCRC; tuttavia, è stata riferita PRES nei pazienti di altri studi trattati con aflibercept come monoterapia e in combinazione con chemioterapie diverse da FOLFIRI |
Gravidanza e allattamento
Donne in età fertile / contraccezione in uomini e donne Le donne in età fertile devono evitare una gravidanza mentre assumono ZALTRAP e devono essere informate del potenziale pericolo per il feto. Le donne e gli uomini in età fertile devono utilizzare una contraccezione efficace durante il trattamento e per almeno 6 mesi dopo l’assunzione dell’ultima dose. Gravidanza Non vi sono dati relativi all’uso di aflibercept in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Dato che l’angiogenesi è fondamentale per lo sviluppo del feto, l’inibizione dell’angiogenesi che si verifica in seguito alla somministrazione di ZALTRAP può causare effetti dannosi sulla gravidanza. ZALTRAP deve essere usato in gravidanza solo se il beneficio potenziale giustifica il rischio potenziale. Se la paziente inizia una gravidanza mentre assume ZALTRAP, deve essere informata del potenziale pericolo per il feto. Allattamento Non sono stati condotti studi per valutare l’impatto di ZALTRAP sulla produzione di latte, sulla presenza nel latte materno e sugli effetti nel bambino allattato. Non è noto se aflibercept venga escreto nel latte umano. Non si può escludere un rischio per i neonati allattati con latte materno. Occorre decidere se interrompere l’allattamento con latte materno o interrompere / astenersi dalla terapia con ZALTRAP tenendo conto del beneficio dell’allattamento con latte materno per il bambino e del beneficio della terapia per la donna. Fertilità Sulla base di studi condotti su scimmie, è probabile che la fertilità sia maschile che femminile risultino compromesse durante il trattamento con aflibercept (vedere paragrafo 5.3).
Conservazione
Conservare in frigorifero (2 - 8 °C). Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Per le condizioni di conservazione dopo la diluizione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.