ATC: B01AB01 | Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO |
Presenza Glutine:
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Classe 1: H | Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE |
Presenza Lattosio:
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Profilassi e terapia della malattia tromboembolica venosa e arteriosa.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Anticoagulanti Orali: L’eparina sodica a dosaggio anticoagulante può prolungare lievemente il tempo di protrombina (incremento di circa 0,5 dell'INR). Bisogna considerare questo aspetto nella valutazione di tale parametro, soprattutto quando si procede ad embricazione della terapia eparinica con quella anticoagulante orale. Si raccomanda grande attenzione clinico laboratoristica (valutazione frequente di PT e APTT) in caso di uso combinato di eparina non frazionata a dosi anticoagulanti con questi farmaci. Antiaggreganti piastrinici: Farmaci come l’acido acetilsalicilico, il destrano, il fenilbutazone, l’ibuprofen, l’indometacina, il dipiridamolo, l’idrossiclorochina o altri farmaci che interferiscono con l’aggregazione piastrinica (che costituisce la principale difesa emostatica del paziente eparinizzato) possono indurre sanguinamento e dovrebbero essere utilizzati con molta cautela nei pazienti trattati con eparina sodica, soprattutto se a dosi anticoagulanti. Altre interazioni: Digitale, tetracicline, nicotina, glucocorticoidi, penicilline, fenotiazine, antistaminici possono parzialmente ridurre l’azione anticoagulante dell’eparina.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
VERACER 5000 U.I./1 ml soluzione iniettabile. Ogni fiala da 1 ml contiene Eparina sodica (derivata da mucosa intestinale suina) 5000 U.I. Eccipienti con effetto noto: Alcol benzilico Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. VERACER 25000 U.I./5 ml soluzione iniettabile. Ogni fiala da 5 ml contiene Eparina sodica (derivata da mucosa intestinale suina) 25000 U.I. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
L’eparina sodica non deve essere usata in pazienti: - con ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; - con grave trombocitopenia nei quali non possano essere condotti ad appropriati intervalli i test di coagulazione come il tempo di coagulazione del sangue intero e il tempo di tromboplastina parziale attinto (APTT). Questa controindicazione si riferisce all’eparina sodica a dosi anticoagulanti; non c’è generalmente bisogno di monitorare i parametri della coagulazione in pazienti che ricevono eparine a dosi basse profilattiche (inferiori o uguali a 15.000 unità die per l’eparina sodica); - con uno stato emorragico non controllato: qualora sia associato a coagulazione intravasale disseminata (DIC) l'uso dell'eparina andrà valutato nello specifico contesto clinico; - l’anestesia loco-regionale per procedure di chirurgia elettiva è controindicata nei pazienti che ricevono eparina a dosi anticoagulanti; - accidenti cerebrovascolari emorragici; - in presenza di lesioni organiche ad elevato rischio di sanguinamento l’uso di eparina andrà valutato nello specifico contesto clinico considerando il rapporto rischio-beneficio nel singolo caso; - a causa del contenuto di alcol benzilico (vedere paragrafo 6.1), il dosaggio da 5000 U.I./ 1 ml non deve essere somministrato a neonati o neonati prematuri (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
Posologia
Posologia. Secondo prescrizione medica. Quando si somministra eparina sodica a dose anticoagulante, il loro dosaggio dovrebbe essere determinato con frequenti test di coagulazione. Se i test di coagulazione sono al di sopra dell’intervallo terapeutico o se si verificano emorragie, la dose dovrebbe essere ridotta o, se del caso, l’eparina dovrebbe essere sospesa (vedi avvertenze speciali e precauzioni per l’uso). Modo di somministrazione: VERACER 5000 U.I./1 ml soluzione iniettabile è per uso sottocutaneo. VERACER 25000 U.I./5 ml soluzione iniettabile è per uso endovenoso.
Avvertenze e precauzioni
Emorragie. Possono avvenire in qualunque distretto dell’organismo in pazienti che ricevono eparina sodica. Un inspiegabile calo dell’ematocrito, una caduta della pressione arteriosa, o qualsiasi altro segno o sintomo non attribuibile ad altre cause dovrebbe far sospettare un evento emorragico. L’eparina sodica dovrebbe essere usata con estrema cautela in patologie nelle quali vi sia rischio di emorragie. Alcune di tali condizioni sono: - cardiovascolari: endocardite batterica sub-acuta, grave ipertensione non controllata dalla terapia anti-ipertensiva; - ematologiche: condizioni associate con aumentata tendenza alle emorragie come sindromi emofiliche o carenza di fattori della coagulazione, trombocitopenia, trombocitopatie ed alcune porpore vascolari emorragiche (tipo malattia di Rendu-Osler); - gastrointestinali: ulcera peptica, esofagiti o gastriti erosive, malattia infiammatoria intestinale in fase attiva, altre patologie gastroenterologiche a rischio emorragico, drenaggio continuo dello stomaco o del piccolo intestino; - chirurgiche: durante e immediatamente dopo: (a) rachicentesi o anestesia spinale o (b) interventi chirurgici maggiori a carico del cervello, della colonna vertebrale o dell’occhio; - altre: malattie epatiche con alterazioni dei parametri della coagulazione e/o varici esofagee o gastropatia da ipertensione portale a rischio emorragico elevato, minaccia d’aborto. Test di Coagulazione. Quando si somministra eparina sodica a dosi anticoagulanti, il loro dosaggio dovrebbe essere regolato con frequenti test di coagulazione. Se i test di coagulazione sono al di sopra dell’intervallo terapeutico o se si verificano emorragie, la dose dovrebbe essere ridotta o, se del caso, l’eparina dovrebbe essere sospesa (vedere posologia). Data l’azione transitoria della eparina sodica, le prove di emo-coagulazione torneranno entro i limiti di norma nel giro di poche ore. Trombocitopenia da eparina. La trombocitopenia è una complicazione ben conosciuta della terapia con eparina sodica e può comparire da 4 a 10 giorni dopo l'inizio del trattamento, ma anche prima in caso di precedente trombocitopenia da eparina. Nel 10 al 20% dei pazienti può comparire una lieve trombocitopenia (conta piastrinica maggiore di 100,000/mm³), che può restare stabile o regredire, anche se la somministrazione di eparina è continuata. In alcuni casi invece (dallo 0,3 al 3% dei casi) si può determinare una forma più grave (trombocitopenia da eparina di II tipo), immunomediata caratterizzata dalla formazione di anticorpi contro il complesso eparina-fattore piastrinico 4. In questi pazienti si possono sviluppare nuovi trombi associati con trombocitopenia, derivanti dall’irreversibile aggregazione di piastrine indotta dall’eparina, la cosiddetta “sindrome del trombo bianco.'' Tale processo può portare a gravi complicazioni tromboemboliche come necrosi cutanea, cancrena delle estremità che può rendere in alcuni casi necessaria l’amputazione, infarto miocardico, embolia polmonare, stroke e a volte morte. Perciò, la somministrazione di eparina sodica dovrebbe essere interrotta oltre che per comparsa di piastrinopenia, anche se il paziente sviluppa una nuova trombosi o un peggioramento di una trombosi precedente. La prosecuzione della terapia anticoagulante, per la trombosi causa del trattamento in corso o per una nuova comparsa o peggioramento, andrebbe intrapresa, dopo sospensione dell’eparina, con un anticoagulante alternativo. È rischioso l’impiego in questi casi delle eparine a basso peso molecolare per la possibilità di cross reattività, quanto quello di una immediata introduzione della Terapia anticoagulante orale (descritti casi di peggioramento della trombosi). Quindi una trombocitopenia di qualunque natura deve essere attentamente monitorata. Se la conta piastrinica scende al di sotto di 100.000/ mm³, o se si verifica trombosi ricorrente, l’eparina sodica deve essere sospesa. Una conta piastrinica andrebbe valutata prima del trattamento e di seguito due volte alla settimana per il primo mese in caso di somministrazioni protratte. Diminuita sensibilità all’eparina: una diminuita sensibilità all’eparina sodica si può verificare nella febbre, trombosi, tromboflebite, infezioni con tendenza trombotica, stati infiammatori, a volte in corso di infarto miocardio, cancro, carenza di antitrombina III e nei pazienti post-chirurgici. In caso di trattamento eparinico a dosi anticoagulanti evitare la somministrazione intramuscolare di farmaci. Nei pazienti sottoposti ad anestesia spinale o peridurale, ad analgesia epidurale o a puntura lombare, la profilassi con basse dosi di eparina non frazionata può essere molto raramente associata con ematomi spinali o epidurali che possono portare a paralisi di durata prolungata o permanente. Il rischio è aumentato dall’uso di cateteri peridurali a permanenza per infusione continua, dall’assunzione concomitante di farmaci che influenzano l’emostasi come gli antinfiammatori non steroidei (FANS), gli inibitori dell’aggregazione piastrinica o gli anticoagulanti, da traumi o da punture spinali ripetute, dalla presenza di un sottostante disturbo della emostasi e dall’età avanzata. La presenza di uno o più di questi fattori di rischio dovrà essere attentamente valutata prima di procedere a questo tipo di anestesia/analgesia, in corso di profilassi con eparine non frazionate. Di regola l'inserimento del catetere spinale deve essere effettuato dopo almeno 8-12 ore dall'ultima somministrazione di eparina non frazionata (abitualmente calcica) a basse dosi profilattiche. Dosi successive non dovrebbero essere somministrate prima che siano trascorse almeno 2-4 ore dall’inserimento o dalla rimozione del catetere, ovvero ulteriormente ritardate o non somministrate nel caso di aspirato emorragico durante il posizionamento iniziale dell’ago spinale o epidurale. La rimozione di un catetere epidurale “a permanenza” dovrebbe essere fatta alla massima distanza possibile (8-12 ore circa) dalla ultima dose profilattica di eparina eseguita in corso di anestesia. Qualora si decida di somministrare eparina non frazionata prima o dopo di un’anestesia peridurale o spinale, si deve prestare estrema attenzione e praticare un frequente monitoraggio per individuare segni e sintomi di alterazioni neurologiche come: dolore lombare, deficit sensoriale e motorio (intorpidimento e debolezza degli arti inferiori), alterazioni della funzione vescicale o intestinale. Il personale infermieristico dovrebbe essere istruito ad individuare questi segni e sintomi. I pazienti dovrebbero essere istruiti ad informare immediatamente il personale medico o infermieristico se si verifica uno qualsiasi dei suddetti sintomi. Se si sospettano segni o sintomi di ematoma epidurale o spinale, deve essere formulata un diagnosi immediata ed iniziato un trattamento che comprenda la decompressione del midollo spinale. Azione antagonista della protamina. La protamina serve per la rapida neutralizzazione dell’attività dell’eparina, in caso di sanguinamento significativo. La quantità richiesta dipende dal tasso ematico di eparina somministrata e dal tempo intercorso dall’iniezione. La somministrazione di protamina deve essere fatta in infusione lenta endovena; 50 mg di protamina neutralizzano 5.000 U.I. di eparina. La dose di protamina che si deve somministrare per neutralizzare un bolo eparinico cala in proporzione al tempo trascorso dalla somministrazione del bolo (subito dopo il bolo il 100% della dose, dopo 1 ora il 50%, dopo 2 ore il 25%). La dose di protamina da somministrare in caso di infusione continua di eparina è quella utile per neutralizzare le U.I. di eparina infuse nelle ultime 4 ore. VERACER 5000 U.I./1 ml soluzione iniettabile contiene alcol benzilico. La somministrazione a neonati di farmaci contenenti alcol benzilico come conservante è stata associata a gravi eventi avversi e morte (sindrome da respiro agonico) (vedere paragrafo 4.3). L’alcol benzilico può causare reazioni tossiche e anafilattoidi nei neonati e nei bambini fino a 3 anni di età. L’eparina sodica è un prodotto medicinale biologico. Al fine di migliorare la tracciabilità delle eparine, si raccomanda agli operatori sanitari di registrare la denominazione commerciale e il numero di lotto del prodotto somministrato nella cartella clinica del paziente.
Interazioni
Anticoagulanti Orali: L’eparina sodica a dosaggio anticoagulante può prolungare lievemente il tempo di protrombina (incremento di circa 0,5 dell'INR). Bisogna considerare questo aspetto nella valutazione di tale parametro, soprattutto quando si procede ad embricazione della terapia eparinica con quella anticoagulante orale. Si raccomanda grande attenzione clinico laboratoristica (valutazione frequente di PT e APTT) in caso di uso combinato di eparina non frazionata a dosi anticoagulanti con questi farmaci. Antiaggreganti piastrinici: Farmaci come l’acido acetilsalicilico, il destrano, il fenilbutazone, l’ibuprofen, l’indometacina, il dipiridamolo, l’idrossiclorochina o altri farmaci che interferiscono con l’aggregazione piastrinica (che costituisce la principale difesa emostatica del paziente eparinizzato) possono indurre sanguinamento e dovrebbero essere utilizzati con molta cautela nei pazienti trattati con eparina sodica, soprattutto se a dosi anticoagulanti. Altre interazioni: Digitale, tetracicline, nicotina, glucocorticoidi, penicilline, fenotiazine, antistaminici possono parzialmente ridurre l’azione anticoagulante dell’eparina.
Effetti indesiderati
Le reazioni avverse riportate sono elencate in base alla Classificazione per Sistemi e Organi secondo MedDRA. La seguente terminologia è stata utilizzata per classificare la frequenza degli effetti indesiderati. Molto comune (≥ 1/10); Comune (da ≥ 1/100 a < 1/10); Non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100); Rara (≥ 1/10.000 a < 1/1.000); Molto rara (<1/10.000); Non nota (non può essere stimata dai dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi | Reazione avversa | Frequenza |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Trombocitopenia § | Non nota |
Disturbi del sistema immunitario | Reazione da ipersensibilità# | Non nota |
Patologie endocrine | Soppressione della sintesi di aldosterone | Non nota |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Iperlipidemia di rimbalzo alla sospensione della terapia | Non nota |
Patologie dell’occhio | Lacrimazione | Non nota |
Patologie vascolari | Emorragia, emorragia surrenale, emorragia ovarica (corpus luteum), emorragia retroperitoneale, ematoma*, Trombosi, embolia, Shock | Non nota |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Broncospasmo (asma), Rinite | Non nota |
Patologie gastrointestinali | Nausea, vomito | Non nota |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Orticaria, Necrosi cutanea, alopecia (ritardata transiente) | Non nota |
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo | Osteoporosi (dopo terapia a lungo termine con alte dosi) | Non nota |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Priapismo | Non nota |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione, esami diagnostici | Brividi, febbre Irritazione locale, eritema, dolore al sito di iniezione, ematoma o ulcerazione al sito di iniezione ** Transaminasi aumentate | Non nota |
Gravidanza e allattamento
Gravidanza: L’eparina non oltrepassa la barriera placentare. Non sono noti effetti teratogeni di composti contenenti eparina come principio attivo. La sicurezza derivante dall’uso di eparina in gravidanza non è stata chiaramente provata. Pertanto l’eparina deve essere usata solo se strettamente necessario e sotto attenta sorveglianza medica. VERACER 5000 U.I./1 ml soluzione iniettabile contiene alcol benzilico. L’alcol benzilico può attraversare la placenta, si consiglia pertanto di utilizzare una formulazione che non contenga alcol benzilico. Allattamento: L’eparina non oltrepassa la barriera placentare e non viene escreto nel latte materno. VERACER 25000 U.I./5 ml soluzione iniettabile può essere usato durante l’allattamento.Fertilità: Non sono stati condotti studi specifici sulla fertilità con eparina.
Conservazione
Nessuna