ATC: J05AB14 | Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI |
Presenza Glutine:
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Classe 1: A | Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE |
Presenza Lattosio:
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Valganciclovir Teva è indicato per il trattamento di induzione e mantenimento della retinite da citomegalovirus (CMV) in adulti con sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). Valganciclovir Teva è indicato per la prevenzione della malattia da CMV in adulti e bambini (dalla nascita ai 18 anni di età) CMV-negativi che hanno ricevuto un trapianto di organo solido da un donatore CMV-positivo.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Interazioni farmacologiche con valganciclovir Non sono stati eseguiti studi di interazione in vivo con valganciclovir. Poiché valganciclovir è rapidamente e largamente metabolizzato a ganciclovir, si attendono le stesse interazioni farmacologiche associate a ganciclovir. Effetti di altri medicinali su ganciclovir Imipenem-cilastatina In pazienti che assumono ganciclovir in concomitanza con imipenem-cilastatina sono state riferite convulsioni. Questi farmaci non devono essere usati in concomitanza salvo nel caso in cui i potenziali benefici superino i potenziali rischi (vedere paragrafo 4.4). Probenecid La somministrazione di probenecid con ganciclovir per via orale ha determinato una riduzione statisticamente significativa della clearance renale di ganciclovir (20%) con conseguente aumento statisticamente significativo dell’esposizione (40%). Queste variazioni sono risultate in linea con un meccanismo di interazione che prevede una competizione per la secrezione tubulare renale. I pazienti che assumono probenecid e Valganciclovir Teva devono pertanto essere sottoposti a un attento monitoraggio per rilevare un’eventuale tossicità da ganciclovir. Effetti di ganciclovir su altri medicinali Zidovudina In caso di somministrazione di zidovudina in presenza di ganciclovir per via orale è stato rilevato un aumento lieve (17%), ma statisticamente significativo, dell’AUC della zidovudina. È stata inoltre rilevata una tendenza, benché non statisticamente significativa, verso concentrazioni inferiori di ganciclovir quando quest’ultimo veniva somministrato con zidovudina. Tuttavia, poiché zidovudina e ganciclovir possono entrambi provocare neutropenia e anemia, è possibile che alcuni pazienti non tollerino una terapia concomitante a dosi piene (vedere paragrafo 4.4). Didanosina In caso di somministrazione con ganciclovir (per via endovenosa e orale), le concentrazioni plasmatiche di didanosina sono risultate sistematicamente aumentate. A dosi di ganciclovir per via orale di 3 e 6 g/die, è stato osservato un aumento dell’AUC della didanosina compreso fra l’84 e il 124%; a dosi di ganciclovir per via endovenosa di 5 e 10 mg/kg/die, è stato osservato un aumento dell’AUC della didanosina compreso fra il 38 e il 67%. Non è stato rilevato alcun effetto clinicamente significativo sulle concentrazioni di ganciclovir. I pazienti devono essere sottoposti a un attento monitoraggio per rilevare un’eventuale tossicità da didanosina (vedere paragrafo 4.4). Micofenolato mofetile In base ai risultati di uno studio con somministrazione a dose singola di micofenolato mofetile (MMF) per via orale e ganciclovir per via endovenosa alle dosi raccomandate e in base agli effetti noti del danno renale sulla farmacocinetica di MMF e ganciclovir, si prevede che la somministrazione concomitante di questi agenti (che possono competere per la secrezione tubulare renale) determini aumenti della concentrazione del glucuronide fenolico dell’acido micofenolico (MPAG) e di ganciclovir. Non è prevista alcuna alterazione sostanziale della farmacocinetica dell’acido micofenolico (MPA) e non sono richiesti aggiustamenti della dose di MMF. Nei pazienti con danno renale sottoposti a trattamento concomitante con MMF e ganciclovir, si devono rispettare le raccomandazioni riguardanti la dose di ganciclovir e si deve eseguire un attento monitoraggio. Poiché MMF e ganciclovir possono entrambi provocare neutropenia e leucopenia, i pazienti devono essere sottoposti a monitoraggio per rilevare un’eventuale tossicità additiva. Stavudina Non sono state osservate interazioni clinicamente significative in caso di somministrazione combinata di stavudina e ganciclovir per via orale. Trimetoprim Non sono state osservate interazioni farmacocinetiche clinicamente significative in caso di somministrazione combinata di trimetoprim e ganciclovir per via orale. Tuttavia, poiché è possibile che la tossicità risulti aumentata per via delle proprietà mielosoppressive note di entrambi i farmaci, si dovrà ricorrere a un loro utilizzo combinato solo quando i potenziali benefici superano i rischi. Altri antiretrovirali A concentrazioni clinicamente rilevanti è improbabile che si verifichi un effetto sinergico o antagonistico sull’inibizione dell’HIV in presenza di ganciclovir o del CMV in presenza di diversi farmaci antiretrovirali. Le interazioni metaboliche con gli inibitori della proteasi e gli inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa (NNRTI), ad esempio, sono improbabili per via del mancato coinvolgimento del P450 nel metabolismo di valganciclovir o ganciclovir. Altre potenziali interazioni farmacologiche La tossicità può risultare aumentata quando valganciclovir è somministrato immediatamente prima o dopo, oppure in concomitanza con altri farmaci che inibiscono la replicazione di popolazioni cellulari in rapida divisione come avviene nel midollo osseo, nei testicoli e negli strati germinali della cute e della mucosa gastrointestinale. Tra questi farmaci rientrano, ad esempio, dapsone, pentamidina, flucitosina, vincristina, vinblastina, doxorubicina, amfotericina B, associazioni di trimetoprim/sulfamidici, analoghi nucleosidici e idrossiurea. Poiché ganciclovir viene escreto attraverso i reni (paragrafo 5.2), la tossicità può risultare aumentata anche durante la somministrazione concomitante di valganciclovir con farmaci che potrebbero ridurre la clearance renale di ganciclovir e, quindi, aumentarne l’esposizione. La clearance renale di ganciclovir potrebbe essere inibita attraverso due meccanismi: (a) nefrotossicità, provocata da farmaci quali cidofovir e foscarnet, e (b) inibizione competitiva della secrezione tubulare attiva nel rene, ad esempio, da parte di altri analoghi nucleosidici. La somministrazione di tutti questi farmaci in concomitanza con valganciclovir deve pertanto essere presa in considerazione solamente se i potenziali benefici superano i potenziali rischi (vedere paragrafo 4.4).
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Ogni compressa contiene 496,3 mg di valganciclovir cloridrato che corrisponde a 450 mg di valganciclovir. Eccipiente(i) con effetti noti: Ogni compressa rivestita con film contiene 6,365 mg di lattosio (come lattosio monoidrato) Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
Ipersensibilità a valganciclovir, ganciclovir o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1. Per via della somiglianza tra la struttura chimica di valganciclovir (il principio attivo di Valganciclovir Teva) e quella di aciclovir e valaciclovir, è possibile che si verifichi una reazione di ipersensibilità crociata tra questi farmaci. Valganciclovir Teva è pertanto controindicato in pazienti che mostrano ipersensibilità ad aciclovir e valaciclovir. Valganciclovir Teva è controindicato durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.6).
Posologia
Posologia Attenzione - Per evitare il sovradosaggio è fondamentale attenersi rigorosamente alle raccomandazioni posologiche; vedere paragrafi 4.4 e 4.9. Dopo somministrazione orale, valganciclovir è rapidamente e largamente metabolizzato a ganciclovir. Una dose di valganciclovir 900 mg due volte al giorno (bid) per via orale è terapeuticamente equivalente a una dose di ganciclovir 5 mg/kg bid per via endovenosa. Trattamento della retinite da citomegalovirus (CMV) Adulti Trattamento di induzione della retinite da CMV: Nei pazienti con retinite da CMV attiva, la dose raccomandata è di 900 mg di valganciclovir (due compresse di Valganciclovir Teva 450 mg) due volte/die per 21 giorni, da assumere ove possibile a stomaco pieno. Un trattamento di induzione prolungato può aumentare il rischio di tossicità midollare (vedere paragrafo 4.4). Trattamento di mantenimento della retinite da CMV: Dopo il trattamento di induzione, o nei pazienti con retinite da CMV inattiva, la dose raccomandata è di 900 mg di valganciclovir (due compresse di Valganciclovir Teva 450 mg) una volta/die, da assumere ove possibile a stomaco pieno. I pazienti in cui la retinite va incontro a peggioramento possono ripetere il trattamento di induzione; è tuttavia necessario considerare la possibilità di una resistenza virale al farmaco. Prevenzione della malattia da CMV in caso di trapianto di organo solido: Adulti Per i pazienti sottoposti a trapianto di rene, la dose raccomandata è di 900 mg (due compresse di Valganciclovir Teva 450 mg) una volta/die, da iniziare entro 10 giorni dal trapianto e proseguire per i 100 giorni successivi al medesimo. È possibile continuare la profilassi fino a 200 giorni dopo il trapianto (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.1). Per i pazienti sottoposti a trapianto di organi solidi diversi dal rene, la dose raccomandata è di 900 mg (due compresse di Valganciclovir Teva 450 mg) una volta/die, da iniziare entro 10 giorni dal trapianto e proseguire per i 100 giorni successivi al medesimo. Ove possibile, le compresse devono essere assunte a stomaco pieno. Popolazione pediatrica In pazienti pediatrici, a partire dalla nascita, sottoposti a trapianto di organo solido che sono a rischio di sviluppare la malattia da CMV, la dose raccomandata di Valganciclovir Teva in singola somministrazione giornaliera si basa sulla superficie corporea (BSA) e sulla clearance della creatinina (CrCl) derivata dalla formula di Schwartz (CrCLS), e si calcola usando l’equazione sotto riportata: Dose pediatrica (mg) = 7 x BSA x CrCLS (vedere la formula di Mosteller per la BSA e la formula di Schwartz per la clearance della creatinina riportate sotto). Se la clearance della creatinina calcolata con la formula di Schwartz supera i 150 ml/min/1,73 m², nell’equazione si dovrà utilizzare un valore massimo di 150 ml/min/1,73 m²:
Mosteller BSA (m²) = | √ | Height (cm) x Weight (kg) |
3600 |
Schwartz Creatinine Clearance (ml/min/1.73 m²) = | k x Height (cm) |
Serum creatinine (mg/dl) |
Sesso maschile = | (140 - età[anni]) x (peso corporeo [kg]) |
(72) x (0,011 x creatinina sierica [micromoli/L]) |
CrCl (mL/min) | Dose di induzione di valganciclovir | Dose di mantenimento/prevenzione di valganciclovir |
≥60 | 900 mg (2 compresse) due volte/die | 900 mg (2 compresse) una volta/die |
40-59 | 450 mg (1 compressa) due volte/die | 450 mg (1 compressa) una volta/die |
25-39 | 450 mg (1 compressa) una volta/die | 450 mg (1 compressa) ogni due giorni |
10-24 | 450 mg (1 compressa) ogni due giorni | 450 mg (1 compressa) due volte alla settimana |
<10 | non raccomandata | non raccomandata |
Avvertenze e precauzioni
Prima di avviare il trattamento con valganciclovir, i pazienti devono essere informati dei potenziali rischi per il feto. In studi con ganciclovir, condotti sull’animale, sono stati riscontrati gli effetti mutageni, teratogeni, aspermatogeni, cancerogeni e soppressori della fertilità femminile. Valganciclovir Teva va pertanto considerato un agente potenzialmente teratogeno e cancerogeno nell’uomo, che può provocare difetti di nascita e tumori (vedere paragrafo 5.3). Si ritiene inoltre probabile che valganciclovir provochi un’inibizione temporanea o permanente della spermatogenesi. Si deve indicare alle donne potenzialmente fertili di fare uso di un contraccettivo efficace durante il trattamento. Si deve indicare agli uomini di utilizzare metodi contraccettivi di barriera durante il trattamento e per almeno i 90 giorni successivi, salvo nel caso in cui il rischio di gravidanza per la partner sia escluso con certezza (vedere paragrafi 4.6, 4.8 e 5.3). Nel lungo termine, valganciclovir può provocare cancerogenicità e tossicità riproduttiva. Nei pazienti trattati con valganciclovir (e ganciclovir) sono state osservate leucopenia, neutropenia, anemia, trombocitopenia, pancitopenia, depressione del midollo osseo e anemia aplastica gravi. La terapia non deve essere avviata se la conta assoluta dei neutrofili è inferiore a 500 cellule/mcL, se la conta piastrinica è inferiore a 25.000/mcL, oppure se il livello di emoglobina è inferiore a 8 g/dL (vedere paragrafi 4.2 e 4.8). Nei casi in cui la profilassi si protragga oltre i 100 giorni, si deve tenere in considerazione il possibile rischio per il paziente di sviluppare leucopenia e neutropenia (vedere paragrafi 4.2, 4.8 e 5.1). Valganciclovir Teva deve essere usato con cautela nei pazienti con preesistente citopenia o anamnesi positiva per citopenia farmaco-correlata, e nei pazienti sottoposti a radioterapia. Durante la terapia si raccomanda di effettuare un monitoraggio della conta completa delle cellule ematiche e delle piastrine. Nei pazienti con danno renale ed in quelli pediatrici deve essere garantita un più frequente monitoraggio ematologico, quantomeno ogni volta che il paziente si reca presso il centro trapianti. Nei pazienti che sviluppano leucopenia, neutropenia, anemia e/o trombocitopenia gravi si raccomanda di prendere in considerazione il trattamento con fattori di crescita emopoietici e/o l’interruzione della somministrazione (vedere paragrafi 4.2 e 4.8). La biodisponibilità di ganciclovir dopo una dose singola da 900 mg di valganciclovir è pari a circa il 60%, rispetto a circa il 6% dopo somministrazione di 1.000 mg di ganciclovir (in capsule) per via orale. Un’eccessiva esposizione a ganciclovir può essere associata a reazioni avverse potenzialmente letali. Si consiglia pertanto di attenersi scrupolosamente alle raccomandazioni riguardanti la dose quando si istituisce la terapia, si passa dalla terapia di induzione a quella di mantenimento e nei pazienti che possono passare da ganciclovir per via orale a valganciclovir in quanto Valganciclovir Teva non può sostituire in modo biunivoco ganciclovir in capsule. I pazienti che sostituiscono la terapia con ganciclovir in capsule devono essere informati del rischio di sovradosaggio nel caso in cui dovessero assumere un numero di compresse di Valganciclovir Teva superiore a quanto prescritto (vedere paragrafi 4.2 e 4.9). Nei pazienti con compromissione della funzione renale, sono necessari aggiustamenti della dose in base alla clearance della creatinina (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Valganciclovir Teva non deve essere utilizzato in pazienti emodializzati (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). In pazienti che assumono imipenem-cilastatina e ganciclovir sono state riferite convulsioni. Valganciclovir Teva non deve essere utilizzato in concomitanza con imipenem-cilastatina salvo nel caso in cui i potenziali benefici superino i potenziali rischi (vedere paragrafo 4.5). I pazienti trattati con Valganciclovir Teva e (a) didanosina, (b) farmaci che inducono mielosoppressione (ad es. zidovudina), o (c) sostanze che esercitano effetti sulla funzione renale devono essere sottoposti a un attento monitoraggio per rilevare eventuali segni di ulteriore tossicità (vedere paragrafo 4.5). Lo studio clinico controllato in cui è stato utilizzato valganciclovir per la profilassi della malattia da CMV nel trapianto non comprendeva pazienti sottoposti a trapianto di polmone e intestino, come indicato nel paragrafo 5.1; l’esperienza nei pazienti sottoposti a questi tipi di trapianto è pertanto limitata. Valganciclovir Teva contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Interazioni
Interazioni farmacologiche con valganciclovir Non sono stati eseguiti studi di interazione in vivo con valganciclovir. Poiché valganciclovir è rapidamente e largamente metabolizzato a ganciclovir, si attendono le stesse interazioni farmacologiche associate a ganciclovir. Effetti di altri medicinali su ganciclovir Imipenem-cilastatina In pazienti che assumono ganciclovir in concomitanza con imipenem-cilastatina sono state riferite convulsioni. Questi farmaci non devono essere usati in concomitanza salvo nel caso in cui i potenziali benefici superino i potenziali rischi (vedere paragrafo 4.4). Probenecid La somministrazione di probenecid con ganciclovir per via orale ha determinato una riduzione statisticamente significativa della clearance renale di ganciclovir (20%) con conseguente aumento statisticamente significativo dell’esposizione (40%). Queste variazioni sono risultate in linea con un meccanismo di interazione che prevede una competizione per la secrezione tubulare renale. I pazienti che assumono probenecid e Valganciclovir Teva devono pertanto essere sottoposti a un attento monitoraggio per rilevare un’eventuale tossicità da ganciclovir. Effetti di ganciclovir su altri medicinali Zidovudina In caso di somministrazione di zidovudina in presenza di ganciclovir per via orale è stato rilevato un aumento lieve (17%), ma statisticamente significativo, dell’AUC della zidovudina. È stata inoltre rilevata una tendenza, benché non statisticamente significativa, verso concentrazioni inferiori di ganciclovir quando quest’ultimo veniva somministrato con zidovudina. Tuttavia, poiché zidovudina e ganciclovir possono entrambi provocare neutropenia e anemia, è possibile che alcuni pazienti non tollerino una terapia concomitante a dosi piene (vedere paragrafo 4.4). Didanosina In caso di somministrazione con ganciclovir (per via endovenosa e orale), le concentrazioni plasmatiche di didanosina sono risultate sistematicamente aumentate. A dosi di ganciclovir per via orale di 3 e 6 g/die, è stato osservato un aumento dell’AUC della didanosina compreso fra l’84 e il 124%; a dosi di ganciclovir per via endovenosa di 5 e 10 mg/kg/die, è stato osservato un aumento dell’AUC della didanosina compreso fra il 38 e il 67%. Non è stato rilevato alcun effetto clinicamente significativo sulle concentrazioni di ganciclovir. I pazienti devono essere sottoposti a un attento monitoraggio per rilevare un’eventuale tossicità da didanosina (vedere paragrafo 4.4). Micofenolato mofetile In base ai risultati di uno studio con somministrazione a dose singola di micofenolato mofetile (MMF) per via orale e ganciclovir per via endovenosa alle dosi raccomandate e in base agli effetti noti del danno renale sulla farmacocinetica di MMF e ganciclovir, si prevede che la somministrazione concomitante di questi agenti (che possono competere per la secrezione tubulare renale) determini aumenti della concentrazione del glucuronide fenolico dell’acido micofenolico (MPAG) e di ganciclovir. Non è prevista alcuna alterazione sostanziale della farmacocinetica dell’acido micofenolico (MPA) e non sono richiesti aggiustamenti della dose di MMF. Nei pazienti con danno renale sottoposti a trattamento concomitante con MMF e ganciclovir, si devono rispettare le raccomandazioni riguardanti la dose di ganciclovir e si deve eseguire un attento monitoraggio. Poiché MMF e ganciclovir possono entrambi provocare neutropenia e leucopenia, i pazienti devono essere sottoposti a monitoraggio per rilevare un’eventuale tossicità additiva. Stavudina Non sono state osservate interazioni clinicamente significative in caso di somministrazione combinata di stavudina e ganciclovir per via orale. Trimetoprim Non sono state osservate interazioni farmacocinetiche clinicamente significative in caso di somministrazione combinata di trimetoprim e ganciclovir per via orale. Tuttavia, poiché è possibile che la tossicità risulti aumentata per via delle proprietà mielosoppressive note di entrambi i farmaci, si dovrà ricorrere a un loro utilizzo combinato solo quando i potenziali benefici superano i rischi. Altri antiretrovirali A concentrazioni clinicamente rilevanti è improbabile che si verifichi un effetto sinergico o antagonistico sull’inibizione dell’HIV in presenza di ganciclovir o del CMV in presenza di diversi farmaci antiretrovirali. Le interazioni metaboliche con gli inibitori della proteasi e gli inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa (NNRTI), ad esempio, sono improbabili per via del mancato coinvolgimento del P450 nel metabolismo di valganciclovir o ganciclovir. Altre potenziali interazioni farmacologiche La tossicità può risultare aumentata quando valganciclovir è somministrato immediatamente prima o dopo, oppure in concomitanza con altri farmaci che inibiscono la replicazione di popolazioni cellulari in rapida divisione come avviene nel midollo osseo, nei testicoli e negli strati germinali della cute e della mucosa gastrointestinale. Tra questi farmaci rientrano, ad esempio, dapsone, pentamidina, flucitosina, vincristina, vinblastina, doxorubicina, amfotericina B, associazioni di trimetoprim/sulfamidici, analoghi nucleosidici e idrossiurea. Poiché ganciclovir viene escreto attraverso i reni (paragrafo 5.2), la tossicità può risultare aumentata anche durante la somministrazione concomitante di valganciclovir con farmaci che potrebbero ridurre la clearance renale di ganciclovir e, quindi, aumentarne l’esposizione. La clearance renale di ganciclovir potrebbe essere inibita attraverso due meccanismi: (a) nefrotossicità, provocata da farmaci quali cidofovir e foscarnet, e (b) inibizione competitiva della secrezione tubulare attiva nel rene, ad esempio, da parte di altri analoghi nucleosidici. La somministrazione di tutti questi farmaci in concomitanza con valganciclovir deve pertanto essere presa in considerazione solamente se i potenziali benefici superano i potenziali rischi (vedere paragrafo 4.4).
Effetti indesiderati
Valganciclovir è un profarmaco di ganciclovir, che viene rapidamente e largamente metabolizzato a ganciclovir dopo somministrazione orale. È prevedibile che gli effetti indesiderati notoriamente associati a ganciclovir si verifichino anche con l’uso di valganciclovir. Tutti gli effetti indesiderati osservati con valganciclovir nell’ambito degli studi clinici erano stati in precedenza osservati con ganciclovir. Le reazioni avverse riferite con maggiore frequenza in seguito alla somministrazione di valganciclovir sono neutropenia, anemia e diarrea. Valganciclovir è associato a un rischio più elevato di diarrea rispetto ganciclovir per via endovenosa; è inoltre associato a un rischio più elevato di neutropenia e leucopenia rispetto a ganciclovir per via orale. La presenza di neutropenia grave (<500 CAN/mcL) si osserva più frequentemente nei pazienti con retinite da CMV sottoposti a trattamento con valganciclovir rispetto a quanto avviene nei pazienti sottoposti a trapianto di organo solido trattati con lo stesso farmaco. La frequenza di reazioni avverse riferita negli studi clinici con valganciclovir, ganciclovir per via orale o ganciclovir per via endovenosa è indicata nella tabella sotto riportata. Le reazioni avverse elencate sono state riferite in studi clinici su pazienti con AIDS per il trattamento di induzione o mantenimento della retinite da CMV, o in pazienti sottoposti a trapianto di fegato, rene o cuore per la profilassi della malattia da CMV. Il termine “(grave)” riportato tra parentesi nella tabella indica che la reazione avversa è stata riferita nei pazienti sia a un’intensità lieve/moderata sia a un’intensità grave/potenzialmente letale per quella frequenza specifica. All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di serietà.
Classificazione per sistemi e organi | Molto comune (≥1/10) | Comune (≥1/100, <1/10) | Non comune (≥1/1.000, <1/100) | Raro (≥1/10.000, <1/1.000) |
Infezioni ed infestazioni | Candidosi orale, sepsi (batteriemia, viremia), cellulite, infezione delle vie urinarie | |||
Patologie del sistema emolinfopoietico | Neutropenia (grave), anemia | Anemia grave (grave), trombocitopenia (grave), leucopenia (grave), pancitopenia (grave) | Insufficienza midollare | Anemia aplastica |
Disturbi del sistema immunitario | Reazione anafilattica | |||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Diminuzione dell’appetito, anoressia | |||
Disturbi psichiatrici | Depressione, ansia, confusione, pensiero anormale | Agitazione, disturbo psicotico, allucinazioni | ||
Patologie del sistema nervoso | Cefalea, insonnia, disgeusia (alterazione del senso del gusto), ipoestesia, parestesia, neuropatia periferica, capogiri, convulsioni | Tremore | ||
Patologie dell’occhio | Edema maculare, distacco della retina, miodesopsie, dolore oculare | Disturbi visivi, congiuntivite | ||
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Dolore auricolare | Sordità | ||
Patologie cardiache | Aritmia | |||
Patologie vascolari | Ipotensione | |||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Dispnea | Tosse | ||
Patologie gastrointestinali | Diarrea | Nausea, vomito, dolore addominale, dolore addominale superiore, dispepsia, stipsi, flatulenza, disfagia | Distensione addominale, ulcere orali, pancreatite | |
Patologie epatobiliari | Anomalie della funzionalità epatica (gravi), fosfatasi alcalina ematica aumentata, aspartato aminotransferasi aumentato | Alanina aminotransferasi aumentata | ||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Dermatite, sudorazione notturna, prurito | Alopecia, orticaria, pelle secca | ||
Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa | Dolore di schiena, mialgia, artralgia, spasmi muscolari | |||
Patologie renali e urinarie | Riduzione della clearance renale della creatinina, danno renale | Ematuria, insufficienza renale | ||
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Infertilità maschile | |||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Affaticamento, piressia, brividi, dolore, dolore toracico, malessere, astenia | |||
Esami diagnostici | Peso diminuito, creatininemia aumentata |
Gravidanza e allattamento
Gravidanza Non vi sono dati sull’uso di valganciclovir nelle donne in gravidanza. Il suo metabolita attivo, ganciclovir, diffonde facilmente attraverso la placenta umana. In base al meccanismo farmacologico d’azione e alla tossicità riproduttiva osservata in studi sull’animale con ganciclovir (vedere paragrafo 5.3) esiste un rischio teorico di teratogenicità nell’uomo. Valganciclovir Teva non deve essere usato in gravidanza, salvo nel caso in cui il beneficio terapeutico per la madre superi il rischio potenziale di teratogenicità per il nascituro. Allattamento Benché non sia noto se ganciclovir sia escreto nel latte materno, non si può escludere la possibilità che ciò avvenga e provochi reazioni avverse serie nel lattante. È pertanto necessario interrompere l’allattamento (vedere paragrafo 4.3). Fertilità Si deve indicare alle donne potenzialmente fertili di fare uso di un metodo di contraccezione efficace durante il trattamento. Si deve indicare ai pazienti di sesso maschile di utilizzare metodi contraccettivi di barriera durante il trattamento con Valganciclovir Teva e per almeno i 90 giorni successivi, salvo nel caso in cui il rischio di gravidanza per la partner sia escluso con certezza (vedere paragrafo 5.3).
Conservazione
Questo medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione.