ATC: S01ED51 | Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI |
Presenza Glutine:
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Classe 1: A | Forma farmaceutica: COLLIRIO |
Presenza Lattosio:
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Riduzione della pressione intraoculare (PIO) in pazienti con glaucoma ad angolo aperto e in pazienti con ipertensione oculare, che non rispondono sufficientemente ai beta–bloccanti per uso topico.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Non sono stati effettuati studi specifici di interazione farmacologica con RAFANIX. Sono stati riportati casi di innalzamento paradosso della pressione intraoculare in seguito alla concomitante somministrazione oftalmica di due analoghi delle prostaglandine. Pertanto la somministrazione di due o più prostaglandine, analoghi delle prostaglandine o derivati delle prostaglandine non è raccomandata. Esiste la possibilità di effetti additivi quali ipotensione, e/o bradicardia marcata quando le soluzioni beta–bloccanti oftalmiche sono somministrate in concomitanza a calcio–antagonisti orali, o agenti beta–bloccanti adrenergici, antiaritmici (incluso l’amiodarone), glicosidi digitalici, parasimpaticomimetici, guanetidina. Durante il trattamento combinato con gli inibitori del CYP2D6 (come la chinidina, la fluoxetina, la paroxetina) ed il timololo è stato riportato un potenziamento del beta–blocco sistemico (per esempio, riduzione della frequenza cardiaca, depressione). L’effetto sulla pressione intraoculare o gli effetti conosciuti dei beta–bloccanti sistemici possono essere potenziati quando RAFANIX è somministrato a pazienti che già ricevono un agente beta–bloccante orale, e non è raccomandato l’uso topico di due o più farmaci beta–bloccanti. Occasionalmente è stata riportata midriasi a seguito dell’uso concomitante di beta–bloccanti oftalmici e adrenalina (epinefrina). La reazione ipertensiva per l’improvvisa sospensione della clonidina può essere potenziata quando si assumono beta–bloccanti. I beta–bloccanti possono potenziare l’effetto ipoglicemico dei farmaci antidiabetici. I beta–bloccanti possono mascherare segni e sintomi di ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego).
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
1 ml di soluzione contiene latanoprost 50 mcg e timololo maleato 6,83 mg equivalente a 5 mg di timololo Eccipienti: Flacone da 2.5 ml: benzalconio cloruro Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.
Controindicazioni
RAFANIX è controindicato nei pazienti affetti da: • Malattie delle vie aeree da ipereattività, inclusa asma bronchiale o anamnesi di asma bronchiale, broncopneumopatia cronica ostruttiva grave. • Bradicardia sinusale, sindrome del nodo del seno, blocco seno–atriale, blocco atrioventricolare di secondo o terzo grado non controllato da pacemaker, insufficienza cardiaca manifesta, shock cardiogeno. • Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Posologia
Dose raccomandata negli adulti (inclusi pazienti anziani) La terapia raccomandata è una goccia una volta al giorno nell’occhio(i) da trattare. In caso di mancata somministrazione di una dose, il trattamento deve continuare con la dose successiva, come prescritto. La dose non deve superare una goccia al giorno nell’occhio(i) da trattare. Somministrazione Le lenti a contatto devono essere rimosse prima dell’instillazione del collirio e possono essere riapplicate dopo 15 minuti. Se si usa più di un farmaco oftalmico per uso topico, i farmaci devono essere somministrati almeno cinque minuti l’uno dall’altro. Occludendo il condotto nasolacrimale o chiudendo le palpebre per 2 minuti, si riduce l’assorbimento sistemico. Questo può determinare una riduzione delle reazioni avverse sistemiche ed un incremento dell’attività locale. Uso nei bambini e negli adolescenti La sicurezza e l’efficacia nei bambini e negli adolescenti non è stata ancora dimostrata.
Avvertenze e precauzioni
Effetti sistemici Come altri agenti oftalmici per uso topico, RAFANIX viene assorbito per via sistemica. A causa del componente beta–adrenergico timololo, si possono verificare gli stessi effetti indesiderati cardiovascolari, polmonari e altri effetti indesiderati osservati con gli agenti sistemici bloccanti dei recettori beta–adrenergici. L’incidenza delle reazioni avverse sistemiche in seguito a somministrazione oftalmica topica è più bassa rispetto a quella osservata dopo somministrazione sistemica. Per ridurre l’assorbimento sistemico, vedere paragrafo 4.2. Patologie cardiache Nei pazienti con malattie cardiovascolari (ad es. coronaropatia, angina di Prinzmetal e insufficienza cardiaca) e ipotensione la terapia con i beta–bloccanti deve essere valutata con attenzione e deve essere presa in considerazione una terapia con altri principi attivi. I pazienti con malattie cardiovascolari devono essere tenuti sotto osservazione per segni di peggioramento di queste malattie e di reazioni avverse. A causa degli effetti negativi sul tempo di conduzione, i beta–bloccanti devono essere somministrati con cautela nei pazienti con blocco cardiaco di primo grado. A seguito della somministrazione di timololo sono state riportate reazioni avverse cardiache, e raramente, il decesso in associazione a insufficienza cardiaca. Patologie vascolari I patienti affetti da gravi disturbi/patologie della circolazione periferica (come le forme gravi di malattia di Raynaud e sindrome di Raynaud), devono essere trattati con cautela. Patologie respiratorie Sono state segnalate a seguito di somministrazione di alcuni beta–bloccanti oftalmici reazioni respiratorie incluso il decesso causato da broncospasmo in pazienti con asma. RAFANIX deve essere usato con cautela in pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) lieve–moderata e solo se il potenziale beneficio supera il potenziale rischio. Ipoglicemia/diabete I beta–bloccanti devono essere somministrati con cautela nei pazienti soggetti a ipoglicemia spontanea o a pazienti con diabete labile, poiché i beta–bloccanti possono mascherare i segni e i sintomi di ipoglicemia acuta. I beta– bloccanti possono anche mascherare i segni dell’ipertiroidismo. Patologie della cornea I beta–bloccanti oftalmici possono indurre secchezza oculare. I pazienti con patologie della cornea devono essere trattati con cautela. Altri agenti beta–bloccanti Gli effetti sulla pressione intraoculare o gli effetti conosciuti di un beta–blocco sistemico possono essere potenziati quando il timololo viene somministrato a pazienti che già assumono un agente beta–bloccante sistemico. La risposta di questi pazienti deve essere attentamente monitorata. L’uso topico di due agenti beta–bloccanti non è raccomandato (vedere paragrafo 4.5). Reazioni anafilattiche: Durante il trattamento con beta–bloccanti, pazienti con un’anamnesi di atopia o di grave reazione anafilattica causata da allergeni di varia natura possono risultare più reattivi all’esposizione ripetuta a questi allergeni e non rispondere alle dosi usuali di adrenalina usate per il trattamento di reazioni anafilattiche. Distacco coroidale Con somministrazione di farmaci inibenti la produzione dell’acqueo (es. timololo, acetazolamide) è stato riportato distacco coroidale dopo procedure chirurgiche di filtrazione. Anestesia chirurgica Le preparazioni oftalmiche beta–bloccanti possono bloccare gli effetti beta–agonisti sistemici, come ad esempio gli effetti dell’adrenalina. Se il paziente sta assumendo timololo l’anestesista deve essere informato. Terapia concomitante: Timololo può interagire con altri farmaci, (vedere il paragrafo 4.5. Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione). Non è raccomandato l’uso topico di due beta–bloccanti o di due prostaglandine. Effetti oculari: Latanoprost può alterare gradualmente il colore dell’occhio aumentando la quantità di pigmento marrone nell’iride. Similmente all’esperienza con latanoprost gocce oftalmiche, nel 16–20% di tutti i pazienti trattati con RAFANIX per un periodo superiore ad un anno è stata osservata una amentata pigmentazione dell’iride (basata su fotografie). Questo effetto è stato notato soprattutto in pazienti con iridi di colore disomogeneo, ad es. verde–marrone, giallo–marrone o blu/grigio–marrone, ed è dovuto ad un aumento del contenuto di melanina nei melanociti dello stroma dell’iride. Tipicamente la pigmentazione marrone attorno alla pupilla si diffonde concentricamente verso la zona periferica dell’occhio interessato, ma può scurirsi tutta l’iride o una parte di essa. Questa alterazione si è riscontrata solo raramente in pazienti con occhi di colore omogeneo blu, grigio, verde o marrone durante studi clinici con latanoprost in due anni di trattamento. Il cambiamento di colore dell’iride avviene lentamente e può non essere evidente per parecchi mesi o anni e non è stato associato ad alcun sintomo o alterazione patologiche. Dopo la sospensione del trattamento, non si è riscontrato un’ulteriore iperpigmentazione marrone dell’iride, ma il cambiamento di colore ottenuto può essere permanente. Né nevi nè areole dell’iride sono stati influenzati dal trattamento. Non è stato osservato accumulo di pigmento nel trabecolato sclero–corneale o in altre parti della camera anteriore, ma i pazienti devono essere controllati sistematicamente e, in base alla situazione clinica, il trattamento può essere sospeso se si verificasse un aumento della pigmentazione dell’iride. Prima dell’inizio del trattamentoè prassi informare i pazienti della possibilità di un cambiamento del colore dell’occhio. Il trattamento unilaterale può causare un’eterocromia permanente. Non esiste esperienza documentata, circa l’utilizzo di latanoprost in presenza di glaucoma infiammatorio, neovascolare o ad angolo chiuso cronico, nel glaucoma ad angolo aperto in pazienti pseudofachici e nel glaucoma pigmentario. Latanoprost non ha alcuno o lievi effetti sulla pupilla, ma non si ha alcuna esperienza documentata in merito ad attacchi acuti di glaucoma ad angolo chiuso. Quindi, si deve usare cautela nell’impiego di RAFANIX in queste circostanze, finché non sarà ottenuta ulteriore esperienza. Latanoprost deve essere usato con cautela nei pazienti con anamnesi di cheratite erpetica e deve essere evitato nei casi di cheratite da herpes simplex in fase attiva e nei pazienti con anamnesi di cheratite erpetica ricorrente associata in modo specifico agli analoghi delle prostaglandine. Durante il trattamento con latanoprost è stato segnalato edema maculare, incluso edema maculare cistoide. Questi eventi si sono verificati soprattutto in pazienti afachici, in pazienti pseudofachici con la rottura della capsula posteriore del cristallino, o in pazienti con fattori di rischio accertati di edema maculare. In questi pazienti RAFANIX deve essere usato con cautela. Uso di lenti a contatto: RAFANIX contiene benzalconio cloruro che viene comunemente utilizzato come conservante nei prodotti oftalmici. E’ stato riportato che il benzalconio cloruro è causa di cheratopatia puntata e/o cheratopatia ulcerativa tossica, può causare irritazione oculare e si sa che provoca una alterazione delle lenti a contatto morbide. Si richiede un attento monitoraggio nei pazienti affetti da secchezza oculare che utilizzano RAFANIX frequentemente o per periodi prolungati, o nei casi in cui la cornea sia compromessa. Poiché le lenti a contatto possono assorbire il benzalconio cloruro, queste devono essere rimosse prima dell’applicazione di RAFANIX, ma possono essere riapplicate dopo 15 minuti (vedere paragrafo 4.2 "Posologia e modo di somministrazione").
Interazioni
Non sono stati effettuati studi specifici di interazione farmacologica con RAFANIX. Sono stati riportati casi di innalzamento paradosso della pressione intraoculare in seguito alla concomitante somministrazione oftalmica di due analoghi delle prostaglandine. Pertanto la somministrazione di due o più prostaglandine, analoghi delle prostaglandine o derivati delle prostaglandine non è raccomandata. Esiste la possibilità di effetti additivi quali ipotensione, e/o bradicardia marcata quando le soluzioni beta–bloccanti oftalmiche sono somministrate in concomitanza a calcio–antagonisti orali, o agenti beta–bloccanti adrenergici, antiaritmici (incluso l’amiodarone), glicosidi digitalici, parasimpaticomimetici, guanetidina. Durante il trattamento combinato con gli inibitori del CYP2D6 (come la chinidina, la fluoxetina, la paroxetina) ed il timololo è stato riportato un potenziamento del beta–blocco sistemico (per esempio, riduzione della frequenza cardiaca, depressione). L’effetto sulla pressione intraoculare o gli effetti conosciuti dei beta–bloccanti sistemici possono essere potenziati quando RAFANIX è somministrato a pazienti che già ricevono un agente beta–bloccante orale, e non è raccomandato l’uso topico di due o più farmaci beta–bloccanti. Occasionalmente è stata riportata midriasi a seguito dell’uso concomitante di beta–bloccanti oftalmici e adrenalina (epinefrina). La reazione ipertensiva per l’improvvisa sospensione della clonidina può essere potenziata quando si assumono beta–bloccanti. I beta–bloccanti possono potenziare l’effetto ipoglicemico dei farmaci antidiabetici. I beta–bloccanti possono mascherare segni e sintomi di ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego).
Effetti indesiderati
Per quanto concerne il latanoprost, la maggioranza degli effetti indesiderati riguarda il sistema oculare. Nei risultati ottenuti dalla fase di estensione degli studi clinici principali di RAFANIX, nel 16–20% dei pazienti è stato riscontrato un aumento della pigmentazione dell’iride, che può risultare permanente. In uno studio in aperto di 5 anni sulla sicurezza di latanoprost, il 33% dei pazienti ha sviluppato la pigmentazione dell’iride (vedere paragrafo 4.4). Gli altri eventi avversi oculari sono in genere transitori e si manifestano alla somministrazione della dose. Per il timololo, gli effetti indesiderati più gravi sono di tipo sistemico e includono bradicardia, aritmia, scompenso cardiaco congestizio, broncospasmo e reazioni allergiche. Come altri medicinali oftalmici applicati per via topica, il timololo viene assorbito nella circolazione sistemica. Questo può determinare effetti indesiderati simili a quelli osservati con agenti beta–bloccanti sistemici. L’incidenza delle reazioni avverse sistemiche dopo somministrazione oftalmica topica è inferiore rispetto a quella osservata dopo somministrazione sistemica. Le reazioni avverse elencate sono quelle osservate all’interno della classe dei beta–bloccanti oftalmici. Gli effetti indesiderati correlati al trattamento e riportati negli studi clinici con RAFANIX sono elencati di seguito. Gli eventi avversi sono classificati per frequenza come segue: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1000) e molto raro (<1/10.000). Patologie del sistema nervoso Non comune: cefalea. Patologie dell’occhio Molto comune: aumentata pigmentazione dell’iride Comune: irritazione oculare (incluso dolore puntorio, bruciore e prurito), dolore oculare Non Comune: iperemia oculare, congiuntivite, visione offuscata, aumento della lacrimazione, blefarite, disturbi corneali. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non Comune: eruzione cutanea, prurito. Sono stati segnalati ulteriori eventi avversi legati all’uso dei singoli componenti di RAFANIX sia negli studi clinici, sia nelle segnalazioni spontanee, sia nella letteratura disponibile. Per latanoprost, questi sono: Infezioni ed infestazioni Cheratite erpetica. Patologie del sistema nervoso Capogiri. Patologie dell’occhio Cambiamenti delle ciglia e della peluria (aumento nell’allungamento, nell’ispessimento, nella pigmentazione e nell’infoltimento). Erosione epiteliale puntata, edema periorbitale, iriti/uveiti, edema maculare (in pazienti afachici, pseudofachici con rottura della capsula posteriore del cristallino, o in pazienti con fattori di rischio accertati per edema maculare), secchezza oculare, cheratite, edema corneale e erosioni, alterato orientamento delle ciglia talvolta risultante in irritazione oculare, ciste dell’iride, fotofobia, alterazioni della zona periorbitale e palpebrale che determinano un approfondimento del solco palpebrale. Patologie cardiache Aggravamento dell’angina in pazienti con patologia preesistente, palpitazioni. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Asma, esacerbazione dell’asma, dispnea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Iscurimento della cute palpebrale. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore articolare, dolore muscolare. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Dolore toracico. Per il timololo questi sono: Disturbi del sistema immunitario Reazioni allergiche sistemiche incluse angioedema, orticaria, rash localizzato o generalizzato, prurito, reazione anafilattica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ipoglicemia Disturbi psichiatrici Insonnia, depressione, incubi, perdita di memoria. Patologie del sistema nervoso Sincope, accidente cerebrovascolare, ischemia cerebrale, aumento di segni e sintomi della miastenia grave, capogiri, parestesia e cefalea. Patologie dell’occhio Segni e sintomi di irritazione oculare (come bruciore, dolore puntorio oculare, prurito, lacrimazione, arrossamento), blefarite, cheratite, annebbiamento della vista e distacco coroidale a seguito di chirurgia filtrante (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego), diminuzione della sensibilità corneale, secchezza oculare, erosione corneale, ptosi, diplopia. Patologie dell’orecchio e del labirinto Tinnito. Patologie cardiache Bradicardia, dolore toracico, palpitazioni, edema, aritmia, insufficienza cardiaca congestizia, blocco atrioventricolare, arresto cardiaco, insufficienza cardiaca. Patologie vascolari Ipotensione, fenomeno di Raynaud, sensazione di freddo alle mani e ai piedi. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Broncospasmo (particolarmente in pazienti con broncospasmo pre–esistente), dispnea, tosse Patologie gastrointestinali Disgeusia, nausea, dispepsia, diarrea, bocca secca, dolore addominale, vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia, eruzione cutanea psoriasiforme o esacerbazione della psoriasi, eruzione cutanea. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Mialgia Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Disfunzione sessuale, diminuzione della libido. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia/affaticamento. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Gravidanza e allattamento
FERTILITA’ Studi nell’animale non hanno evidenziato alcun effetto di latanoprost o timololo sulla fertilità maschile e femminile. GRAVIDANZA Latanoprost Non ci sono dati sufficienti relativi all’uso di latanoprost in donne in gravidanza. Studi nell’animale hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per l’uomo non è conosciuto. Timololo Non ci sono dati sufficienti relativi all’uso di timololo in donne in gravidanza. Il timololo non deve essere utilizzato durante la gravidanza se non in caso di evidente necessità. Per ridurre l’assorbimento sistemico, vedere paragrafo 4.2. Studi epidemiologici condotti con beta–bloccanti somministrati per via orale non hanno mostrato effetti malformativi ma hanno rivelato il rischio di un ritardo di crescita intrauterina. Nei neonati sono stati inoltre osservati i segni e i sintomi di un beta–blocco (come bradicardia, ipotensione, distress respiratorio e ipoglicemia) quando i beta–bloccanti sono stati somministrati fino al parto. Se RAFANIX viene somministrato fino al parto, il neonato deve essere attentamente monitorato durante i primi giorni di vita. Di conseguenza RAFANIX non deve essere usato in gravidanza (vedere paragrafo 5.3). ALLATTAMENTO I beta–bloccanti vengono escreti nel latte materno. Tuttavia, alle dosi terapeutiche di somministrazione del timololo in collirio, è improbabile che nel latte materno siano presenti quantità sufficienti a produrre i sintomi clinici di un beta–blocco nel bambino. Per ridurre l’assorbimento sistemico, vedere paragrafo 4.2. Latanoprost e i suoi metaboliti possono passare nel latte materno. RAFANIX non deve quindi essere usato nelle donne che allattano.
Conservazione
RAFANIX 50 mcg /ml + 5 milligrammi/ ml collirio, soluzione – 30 contenitori monodose da 0.1 ml Conservare in frigorifero (2–8° C), nella confezione originale per riparare il medicinale dalla luce. Dopo la prima apertura della busta di alluminio conservare ad una temperatura non superiore a 25° C ed utilizzare entro 7 giorni; i contenitori residui devono essere eliminati RAFANIX 50 mcg /ml + 5 milligrammi/ ml collirio, soluzione – flacone da 2.5 ml Conservare in frigorifero (2–8° C), nella confezione originale per riparare il medicinale dalla luce. Dopo la prima apertura del flacone RAFANIX deve essere conservato ad una temperatura non superiore a 25° C ed utilizzato entro 28 giorni; trascorso tale periodo il medicinale residuo deve essere eliminato. Riportare la data di prima apertura nell’apposito spazio previsto sulla scatola