ATC: N05AH03 | Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI |
Presenza Glutine:
|
Classe 1: A | Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE DIVISIBILI |
Presenza Lattosio:
|
Adulti Olanzapina Angelini è indicata per il trattamento della schizofrenia. Nei pazienti che hanno mostrato una risposta positiva al trattamento iniziale, la prosecuzione della terapia con Olanzapina Angelini consente di mantenere il miglioramento clinico. Olanzapina Angelini è indicata per il trattamento degli episodi di mania da moderati a gravi. Nei pazienti in cui gli episodi maniacali hanno risposto al trattamento con olanzapina, olanzapina è indicata per la prevenzione della recidiva nei pazienti affetti da disturbo bipolare (vedere paragrafo 5.1).
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Sono stati eseguiti studi di interazione solo negli adulti. Potenziali interazioni che influenzano gli effetti di olanzapina Poiché olanzapina viene metabolizzata dal CYP1A2, le sostanze che possono specificatamente indurre o inibire questo isoenzima possono influenzare la farmacocinetica di olanzapina. Induzione del CYP1A2 Il metabolismo di olanzapina può essere indotto dal fumo e dalla carbamazepina, che possono provocare una riduzione delle concentrazioni di olanzapina. È stato osservato solo un incremento da lieve a moderato nella clearance di olanzapina. Le conseguenze cliniche sono verosimilmente limitate, ma si raccomanda un monitoraggio clinico e, se necessario, può essere preso in considerazione un aumento del dosaggio di olanzapina (vedere paragrafo 4.2). Inibizione del CYP1A2 Fluvoxamina, uno specifico inibitore del CYP1A2, ha dimostrato di essere in grado di inibire significativamente il metabolismo di olanzapina. In seguito a somministrazione di fluvoxamina, l’incremento medio della Cmax di olanzapina è stato del 54% nelle donne non fumatrici e del 77% nei maschi fumatori, mentre l’incremento medio dell’AUC di olanzapina è stato rispettivamente del 52% e del 108%. Nei pazienti che stanno ricevendo fluvoxamina o un qualsiasi altro inibitore del CYP1A2, per esempio ciprofloxacina, è possibile considerare l’opportunità di iniziare il trattamento con olanzapina a dosi più basse. Se si inizia un trattamento con un inibitore del CYP1A2, deve essere valutata una riduzione del dosaggio di olanzapina. Riduzione della biodisponibilità Il carbone attivo riduce la biodisponibilità di olanzapina per via orale del 50–60% e deve essere pertanto preso almeno 2 ore prima o dopo olanzapina. Fluoxetina (un inibitore del CYP2D6), singole dosi di un antiacido (alluminio, magnesio) o cimetidina non hanno dimostrato di influenzare significativamente la farmacocinetica di olanzapina. Potenziali interazioni di olanzapina con altri prodotti medicinali Olanzapina potrebbe antagonizzare gli effetti di agonisti dopaminergici diretti e indiretti. In vitro olanzapina non inibisce i principali isoenzimi del CYP450 (per esempio 1A2, 2D6, 2C9, 2C19, 3A4). Pertanto non è da prevedersi alcuna particolare interazione, come verificato dagli studi in vivo, nel corso dei quali non è stata riscontrata alcuna inibizione del metabolismo dei seguenti principi attivi: antidepressivo triciclico (che rappresenta in prevalenza la via CYP2D6), warfarin (CYP2C9), teofillina (CYP1A2) o diazepam (CYP3A4 e 2C19). Olanzapina non ha mostrato alcuna interazione farmacologica quando è stata somministrata contemporaneamente a litio o a biperidene. Il monitoraggio terapeutico dei livelli plasmatici di valproato non ha indicato alcuna necessità di un aggiustamento della dose di valproato in seguito all’introduzione della somministrazione contemporanea di olanzapina. Attività generale del SNC Deve essere usata cautela nei pazienti che consumano alcool o che ricevono medicinali che possono causare depressione del sistema nervoso centrale. L’uso contemporaneo di olanzapina con medicinali anti–parkinsoniani nei pazienti con malattia di Parkinson e demenza non è raccomandato (vedere il paragrafo 4.4.). Intervallo QTc Si deve usare cautela se olanzapina viene somministrata in concomitanza con medicinali noti per prolungare l’intervallo QTc (vedere il paragrafo 4.4).
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Olanzapina Angelini 2,5 mg Ogni compressa rivestita con film contiene 2,5 mg di olanzapina.Eccipiente con effetti noti: Ogni compressa rivestita con film contiene 74,11 mg di lattosio.Olanzapina Angelini 5 mg Ogni compressa rivestita con film contiene 5 mg di olanzapina. Eccipiente con effetti noti: Ogni compressa rivestita con film contiene 148,22 mg di lattosio. Olanzapina Angelini 10 mg Ogni compressa rivestita con film contiene 10 mg di olanzapina. Eccipiente con effetti noti: Ogni compressa rivestita con film contiene 296,44 mg di lattosio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. ,Pazienti a rischio noto di glaucoma ad angolo chiuso.
Posologia
Adulti Schizofrenia: il dosaggio iniziale raccomandato di olanzapina è 10 mg al giorno. Episodi di mania: il dosaggio iniziale è 15 mg, da somministrarsi in dose singola giornaliera in monoterapia, o 10 mg al giorno nell’ambito di una terapia combinata (vedere paragrafo 5.1). Prevenzione della recidiva nel disturbo bipolare: il dosaggio iniziale raccomandato è 10 mg al giorno. Nei pazienti che stanno ricevendo olanzapina per il trattamento degli episodi maniacali, continuare la terapia al medesimo dosaggio per prevenire la recidiva della malattia. Se si verifica un nuovo episodio maniacale, misto o depressivo, il trattamento con olanzapina deve essere continuato (ottimizzando la dose in base alle necessità), con una terapia supplementare per il trattamento dei sintomi dell’umore, come clinicamente indicato. Durante il trattamento della schizofrenia, degli episodi di mania e della prevenzione della recidiva nel disturbo bipolare, in funzione della condizione clinica del singolo paziente, il dosaggio quotidiano può essere successivamente aggiustato entro intervalli di dose di 5–20 mg al giorno. L’incremento di dose rispetto a quella iniziale raccomandata è consigliato solo sulla base di un’adeguata valutazione clinica e deve generalmente essere effettuato a intervalli di tempo non inferiori alle 24 ore. Olanzapina può essere somministrata indipendentemente dai pasti, poiché il suo assorbimento non è influenzato dal cibo. Quando si sospende il trattamento con olanzapina è necessario prendere in considerazione una riduzione graduale della dose. Popolazioni speciali Pazienti anziani In genere non è necessario adottare un dosaggio iniziale più basso (5 mg/die), ma nei pazienti di età pari o superiore ai 65 anni, esso deve essere preso in considerazione quando i fattori clinici lo richiedano (vedere anche paragrafo 4.4). Pazienti con compromissione della funzionalità renale e/o epatica In questi pazienti si deve prendere in considerazione un dosaggio iniziale più basso (5 mg). Nei casi di insufficienza epatica di entità moderata (cirrosi di classe A o B, secondo la classificazione di Child–Pugh), il dosaggio iniziale deve essere pari a 5 mg e gli incrementi devono essere effettuati con cautela. Fumatori In genere nei fumatori, rispetto ai non fumatori, non è necessario apportare alcuna variazione al dosaggio iniziale né all’intervallo di dosaggio. Il metabolismo di olanzapina può essere accelerato dal fumo. E’ raccomandato il monitoraggio clinico e può essere preso in considerazione un aumento della dose di olanzapina, se necessario (vedere paragrafo 4.5). Quando è presente più di un fattore che induce un rallentamento del metabolismo (paziente di sesso femminile, età avanzata, non fumatore), è necessario considerare la possibilità di diminuire la dose iniziale. L’incremento di dose, quando indicato, deve essere effettuato con cautela in questo gruppo di pazienti (vedere paragrafi 4.5. e 5.2).Popolazione pediatrica Olanzapina non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti sotto i 18 anni d’età, a causa della mancanza di dati sulla sua sicurezza ed efficacia. Negli studi a breve termine condotti su pazienti adolescenti sono stati riportati un maggiore aumento del peso e maggiori alterazioni lipidiche e della prolattina rispetto agli studi condotti sui pazienti adulti (vedere i paragrafi 4.4, 4.8, 5.1 e 5.2).
Avvertenze e precauzioni
Durante il trattamento antipsicotico, il miglioramento della condizione clinica del paziente può richiedere da molti giorni ad alcune settimane. In questo periodo i pazienti devono essere strettamente controllati. Psicosi e/o disturbi comportamentali correlati a demenza Olanzapina non è raccomandata per l’uso nei pazienti con psicosi e/o disturbi comportamentali correlati a demenza a causa di un aumento della mortalità e del rischio di eventi avversi cerebrovascolari. In studi clinici controllati con placebo (di durata 6–12 settimane) su pazienti anziani (età media 78 anni) con sintomatologia psicotica e/o disturbi comportamentali correlati alla demenza, c’è stato un aumento dell’incidenza di decessi di 2 volte superiore tra i pazienti in trattamento con olanzapina rispetto ai pazienti trattati con placebo (rispettivamente 3,5% vs 1,5%). La più alta incidenza di decessi non è risultata associata alla dose di olanzapina (dose giornaliera media di 4,4 mg) o alla durata del trattamento. I fattori di rischio che possono predisporre questa popolazione di pazienti ad un aumento di mortalità comprendono l’età superiore ai 65 anni, la disfagia, la sedazione, la malnutrizione e la disidratazione, le malattie polmonari (ad esempio polmonite anche ab ingestis) o l’uso concomitante di benzodiazepine. Comunque l’incidenza di decessi è stata più alta nei pazienti trattati con olanzapina rispetto ai pazienti trattati con placebo indipendentemente da questi fattori di rischio. Negli stessi studi clinici sono stati riportati eventi indesiderati cerebrovascolari (EACV, ad es. ictus, attacco ischemico transitorio (TIA)), alcuni dei quali fatali. Nei pazienti trattati con olanzapina rispetto ai pazienti trattati con placebo è stato riscontrato un aumento di 3 volte superiore di EACV (rispettivamente 1,3% e 0,4%). Tutti i pazienti trattati con olanzapina e placebo che hanno presentato EACV avevano fattori di rischio preesistenti. L’età superiore ai 75 anni e la demenza vascolare/mista sono stati identificati come fattori di rischio per la comparsa di EACV in corso di trattamento con olanzapina. L’efficacia di olanzapina non è stata stabilita in questi studi. Malattia di Parkinson Nei pazienti con malattia di Parkinson, non è raccomandato l’uso di olanzapina nel trattamento della psicosi indotta da agonisti della dopamina. Durante gli studi clinici, il peggioramento della sintomatologia parkinsoniana e le allucinazioni sono state riferite più comunemente e più frequentemente con olanzapina che con placebo (vedere il paragrafo 4.8), inoltre l’olanzapina non è stata più efficace del placebo nel trattamento dei sintomi psicotici. In questi studi, era richiesto che in fase iniziale i pazienti fossero mantenuti stabili con la più bassa dose efficace di medicinali anti–Parkinson (agonisti della dopamina) e che questo trattamento anti–Parkinson rimanesse lo stesso per medicinali e dosaggi impiegati per tutta la durata dello studio. Olanzapina era somministrata inizialmente a dosi di 2,5 mg/die con un aumento graduale della dose fino ad un massimo di 15 mg/die in base al giudizio del medico. Sindrome Maligna da Neurolettici (SMN) La SMN è una condizione potenzialmente a rischio di vita associata al trattamento antipsicotico. Rari casi, riferiti come SMN, sono stati segnalati anche con l’impiego di olanzapina. Le manifestazioni cliniche della SMN sono iperpiressia, rigidità muscolare, alterazione dello stato mentale ed instabilità del sistema nervoso autonomo (irregolarità del polso o della pressione sanguigna, tachicardia, diaforesi e aritmia cardiaca). Ulteriori manifestazioni possono comprendere un aumento della creatininfosfochinasi, mioglobinuria (rabdomiolisi) ed insufficienza renale acuta. Se un paziente presenta segni e sintomi indicativi di una SMN o presenta un’inspiegabile febbre elevata senza altre manifestazioni cliniche della SMN, tutti i medicinali antipsicotici, olanzapina inclusa, devono essere interrotti. Iperglicemia e diabete Non comunemente sono stati riportati iperglicemia e/o sviluppo o esacerbazione di un diabete occasionalmente associato a chetoacidosi o coma, includendo qualche caso fatale (vedere il paragrafo 4.8). Sono stati descritti alcuni casi in cui un precedente aumento della massa corporea poteva costituire un fattore predisponente. È suggerito un monitoraggio clinico appropriato in accordo con le linee guida utilizzate per gli antipsicotici, ad esempio la misurazione della glicemia al basale, dopo 12 settimane dall’inizio del trattamento con olanzapina e, successivamente, annualmente. I pazienti trattati con un qualsiasi antipsicotico, compreso Olanzapina Angelini, devono essere controllati per verificare l’insorgenza di segni e sintomi di iperglicemia (come polidipsia, poliuria, polifagia e debolezza) e i pazienti con diabete mellito e con fattori di rischio per il diabete mellito devono essere monitorati regolarmente per verificare il peggioramento del controllo glicemico. Il peso deve essere regolarmente monitorato, ad esempio al basale, 4, 8 e 12 settimane dall’inizio del trattamento con olanzapina e, successivamente, ogni tre mesi. Alterazioni dei lipidi Durante studi clinici controllati con placebo nei pazienti trattati con olanzapina sono state osservate alterazioni indesiderate dei lipidi (vedere il paragrafo 4.8). Le alterazioni dei lipidi devono essere trattate in maniera clinicamente appropriata, particolarmente nei pazienti dislipidemici e nei pazienti con fattori di rischio per lo sviluppo di malattie causate da lipidi. I pazienti trattati con un qualsiasi antipsicotico, compreso Olanzapina Angelini, devono essere monitorati regolarmente per i valori lipidici, in accordo con le linee guida utilizzate per gli antipsicotici, ad esempio al basale, dopo 12 settimane dall’inizio del trattamento con olanzapina e, successivamente, ogni 5 anni. Attività anticolinergica Anche se olanzapina ha dimostrato attività anticolinergica in vitro, l’esperienza durante studi clinici ha rivelato una bassa incidenza di effetti ad essa correlati. Tuttavia, in considerazione della scarsa esperienza clinica con olanzapina in pazienti con malattie concomitanti, si consiglia cautela nella prescrizione a pazienti con ipertrofia prostatica, ileo paralitico e condizioni correlate. Funzionalità epatica Frequentemente sono stati osservati aumenti transitori e asintomatici delle aminotransferasi epatiche, (ALT) ed aspartato transferasi (AST), specie nelle fasi iniziali del trattamento. Si consigliano cautela e controlli periodici in pazienti con ALT e/o AST elevate, in pazienti con segni e sintomi di insufficienza epatica, in pazienti con preesistenti situazioni associate ad una limitata riserva funzionale epatica, così come nei casi di trattamento concomitante con medicinali potenzialmente epatotossici. Nei casi in cui sia stata emessa diagnosi di epatite (intesa come danno epatocellulare, colestatico o di entrambi), il trattamento con olanzapina deve essere sospeso. Neutropenia Si consiglia cautela nei pazienti con leucopenia e/o neutropenia di qualsiasi origine, nei pazienti che assumono medicinali notoriamente in grado di causare neutropenia, nei pazienti con anamnesi di mielotossicità/mielodepressione su base iatrogena, nei pazienti con mielodepressione dovuta ad una malattia concomitante, a radioterapia od a chemioterapia, e infine nei pazienti con situazioni di ipereosinofilia o con malattia mieloproliferativa. La neutropenia è stata riportata frequentemente quando olanzapina e valproato sono somministrati contemporaneamente (vedere paragrafo 4.8). Interruzione del trattamento Quando olanzapina è interrotta bruscamente sono stati riportati molto raramente (> 0,01% e <0,1%) sintomi acuti come sudorazione, insonnia, tremori, ansia, nausea o vomito. Intervallo QT Negli studi clinici, in pazienti trattati con olanzapina i prolungamenti clinicamente significativi dell’intervallo QT corretto (intervallo QT corretto secondo Fridericia– [QTcF] ≥500 millisecondi [msec] in qualsiasi momento dopo la misurazione del valore basale in pazienti con valore basale di QTcF < 500 msec) sono risultati infrequenti (0,1%–1%), senza differenze importanti negli eventi cardiaci associati rispetto ai controlli con placebo. Comunque, si consiglia cautela quando olanzapina viene prescritta insieme a medicinali notoriamente in grado di determinare un prolungamento dell’intervallo QT corretto, specie nel soggetto anziano, nei pazienti con sindrome congenita del QT lungo, insufficienza cardiaca congestizia, ipertrofia cardiaca, ipopotassiemia o ipomagnesemia. Tromboembolismo Non comunemente (≥ 0,1% e < 1%) è stata riportata un’associazione temporale del trattamento con olanzapina e il tromboembolismo venoso. Non è stata stabilita una relazione causale tra il verificarsi del tromboembolismo venoso ed il trattamento con olanzapina. Comunque, dal momento che pazienti con schizofrenia si presentano spesso con fattori di rischio acquisiti per il tromboembolismo venoso (VTE), devono essere identificati tutti i fattori di rischio possibili del VTE, come, ad esempio, l’immobilizzazione dei pazienti, e adottate misure preventive. Attività generale sul Sistema Nervoso Centrale (SNC) A causa degli effetti primari di olanzapina sul SNC, si raccomanda cautela quando il medicinale viene assunto contemporaneamente ad alcool e ad altri medicinali ad azione centrale. Poiché olanzapina dimostra di possedere in vitro un’attività dopamino–antagonista, questo medicinale può antagonizzare gli effetti di agonisti dopaminergici diretti e indiretti. Convulsioni Olanzapina deve essere usata con cautela in pazienti con anamnesi di convulsioni o che sono soggetti a fattori che possono abbassare la soglia epilettica. In questi pazienti, trattati con olanzapina, la comparsa di crisi epilettiche è stata riscontrata non comunemente. Nella maggioranza di questi casi, le crisi epilettiche o i fattori di rischio per la comparsa di epilessia erano descritti nell’anamnesi. Discinesia tardiva Negli studi di confronto della durata di un anno o meno, il trattamento con olanzapina ha determinato un’incidenza inferiore, statisticamente significativa, di discinesie tardive indotte dal trattamento. Comunque, il rischio di discinesia tardiva aumenta con il trattamento a lungo termine; pertanto se i segni o i sintomi della discinesia tardiva si manifestano in un paziente in trattamento con olanzapina, si deve prendere in considerazione una riduzione del dosaggio o la sospensione del medicinale. Tali manifestazioni sintomatologiche possono temporaneamente peggiorare o addirittura insorgere dopo la sospensione del trattamento. Ipotensione posturale In studi clinici con olanzapina effettuati su pazienti anziani trattati è stata talvolta osservata ipotensione posturale. Si raccomanda di controllare periodicamente la pressione sanguigna in pazienti di oltre 65 anni di età. Morte cardiaca improvvisa Nelle segnalazioni postmarketing, in pazienti trattati con olanzapina è stato riportato l’evento di morte cardiaca improvvisa. In uno studio osservazionale retrospettivo di coorte, nei pazienti trattati con olanzapina il rischio di morte cardiaca improvvisa presunta è stato circa 2 volte quello riscontrato nei pazienti non in trattamento con antipsicotici. Nello studio, il rischio con olanzapina è stato paragonabile al rischio valutato in un’analisi che raggruppava gli antipsicotici atipici. Popolazione pediatrica L’uso di olanzapina non è indicato nel trattamento di bambini e adolescenti. Studi effettuati su pazienti di età compresa fra 13 e 17 anni hanno mostrato la comparsa di varie reazioni avverse, incluso aumento di peso, alterazioni dei parametri metabolici ed aumento dei livelli di prolattina (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). Lattosio Olanzapina Angelini compresse rivestite con film contiene lattosio, pertanto i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp–lattasi o malassorbimento di glucosio–galattosio non devono assumere questo medicinale.
Interazioni
Sono stati eseguiti studi di interazione solo negli adulti. Potenziali interazioni che influenzano gli effetti di olanzapina Poiché olanzapina viene metabolizzata dal CYP1A2, le sostanze che possono specificatamente indurre o inibire questo isoenzima possono influenzare la farmacocinetica di olanzapina. Induzione del CYP1A2 Il metabolismo di olanzapina può essere indotto dal fumo e dalla carbamazepina, che possono provocare una riduzione delle concentrazioni di olanzapina. È stato osservato solo un incremento da lieve a moderato nella clearance di olanzapina. Le conseguenze cliniche sono verosimilmente limitate, ma si raccomanda un monitoraggio clinico e, se necessario, può essere preso in considerazione un aumento del dosaggio di olanzapina (vedere paragrafo 4.2). Inibizione del CYP1A2 Fluvoxamina, uno specifico inibitore del CYP1A2, ha dimostrato di essere in grado di inibire significativamente il metabolismo di olanzapina. In seguito a somministrazione di fluvoxamina, l’incremento medio della Cmax di olanzapina è stato del 54% nelle donne non fumatrici e del 77% nei maschi fumatori, mentre l’incremento medio dell’AUC di olanzapina è stato rispettivamente del 52% e del 108%. Nei pazienti che stanno ricevendo fluvoxamina o un qualsiasi altro inibitore del CYP1A2, per esempio ciprofloxacina, è possibile considerare l’opportunità di iniziare il trattamento con olanzapina a dosi più basse. Se si inizia un trattamento con un inibitore del CYP1A2, deve essere valutata una riduzione del dosaggio di olanzapina. Riduzione della biodisponibilità Il carbone attivo riduce la biodisponibilità di olanzapina per via orale del 50–60% e deve essere pertanto preso almeno 2 ore prima o dopo olanzapina. Fluoxetina (un inibitore del CYP2D6), singole dosi di un antiacido (alluminio, magnesio) o cimetidina non hanno dimostrato di influenzare significativamente la farmacocinetica di olanzapina. Potenziali interazioni di olanzapina con altri prodotti medicinali Olanzapina potrebbe antagonizzare gli effetti di agonisti dopaminergici diretti e indiretti. In vitro olanzapina non inibisce i principali isoenzimi del CYP450 (per esempio 1A2, 2D6, 2C9, 2C19, 3A4). Pertanto non è da prevedersi alcuna particolare interazione, come verificato dagli studi in vivo, nel corso dei quali non è stata riscontrata alcuna inibizione del metabolismo dei seguenti principi attivi: antidepressivo triciclico (che rappresenta in prevalenza la via CYP2D6), warfarin (CYP2C9), teofillina (CYP1A2) o diazepam (CYP3A4 e 2C19). Olanzapina non ha mostrato alcuna interazione farmacologica quando è stata somministrata contemporaneamente a litio o a biperidene. Il monitoraggio terapeutico dei livelli plasmatici di valproato non ha indicato alcuna necessità di un aggiustamento della dose di valproato in seguito all’introduzione della somministrazione contemporanea di olanzapina. Attività generale del SNC Deve essere usata cautela nei pazienti che consumano alcool o che ricevono medicinali che possono causare depressione del sistema nervoso centrale. L’uso contemporaneo di olanzapina con medicinali anti–parkinsoniani nei pazienti con malattia di Parkinson e demenza non è raccomandato (vedere il paragrafo 4.4.). Intervallo QTc Si deve usare cautela se olanzapina viene somministrata in concomitanza con medicinali noti per prolungare l’intervallo QTc (vedere il paragrafo 4.4).
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza Adulti Nel corso degli studi clinici le reazioni avverse, associate con l’uso di olanzapina più frequentemente riportate (osservate in ≥ 1% dei pazienti) sono state: sonnolenza, aumento di peso, eosinofilia, aumentati livelli di prolattina, colesterolo, glucosio e trigliceridi (vedere paragrafo 4.4), glucosuria, aumento dell’appetito, capogiro, acatisia, parkinsonismo, leucopenia, neutropenia (vedere paragrafo 4.4), discinesia, ipotensione ortostatica, effetti anticolinergici, aumenti transitori ed asintomatici delle aminotransferasi epatiche (vedere paragrafo 4.4), eruzione cutanea, astenia, fatica, piressia, artralgie, aumento della fosfatasi alcalina, elevate gamma–glutamil–transferasi, aumento dell’uricemia, aumento della creatinin–fosfochinasi ed edema. Elenco in tabella delle reazioni avverse La seguente tabella elenca le reazioni avverse e gli esami di laboratorio osservati a seguito di segnalazioni spontanee e durante gli studi clinici. Per ciascun gruppo di frequenza le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità. I parametri di frequenza elencati sono definiti nella seguente maniera: molto comune (≥ 1/10) comune (≥1/100 a < 1/10) non comune (≥1/1000 a < 1/100) raro (≥ 1/10.000 a < 1/1.000) molto raro (< 1/10.000) non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Molto comune | Comune | Non comune | Raro | Non nota |
Patologie del sistema emolinfopoietico | ||||
Eosinofilia Leucopenia 10 Neutropenia10 | Trombocitopenia 11 | |||
Disturbi del sistema immunitario | ||||
Ipersensibilità | ||||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | ||||
Aumento di peso¹ | Aumentati livelli di colesterolo2,3 Aumentati livelli di glucosio4 Aumentati livelli dei trigliceridi2,5 Glicosuria Aumento dell’appetito | Sviluppo o esacerbazione del diabete occasionalmente associato con chetoacidosi o coma, includendo qualche caso fatale (vedere paragrafo 4.4)11. | Ipotermia12 | |
Patologie del sistema nervoso | ||||
Sonnolenza | Capogiri Acatisia6 Parkinsonismo6 Discinesia6 | Crisi epilettiche in cui nella maggior parte dei casi venivano segnalati una storia di crisi epilettiche o la presenza di fattori di rischio per la comparsa di crisi epilettiche11 Distonia (inclusa la crisi oculogira)11 Discinesia tardiva 11 Amnesia9 Disartria | Sindrome maligna da neurolettici (vedere paragrafo 4.4)12 Sintomi da sospensione7,12 | |
Patologie cardiache | ||||
Bradicardia Prolungamento dell’intervallo QTc (vedere paragrafo 4.4) | Tachicardia/fibril lazione ventricolare, morte improvvisa (vedere paragrafo 4.4)11 | |||
Patologie vascolari | ||||
Ipotensione ortostatica10 | Tromboembolismo (comprendente l’embolia polmonare e la trombosi venosa profonda) (vedere paragrafo 4.4) | |||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | ||||
Epistassi9 | ||||
Patologie gastrointestinali | ||||
Lievi, transitori effetti anticolinergici comprendenti costipazione e bocca secca | Distensione addominale9 | Pancreatite 11 | ||
Patologie epatobiliari | ||||
Aumenti transitori ed asintomatici delle aminotransferasi epatiche (ALT, AST), specie nelle fasi iniziali del trattamento (vedere paragrafo 4.4) | Epatite (intesa come danno epatocellulare, colestatico o di entrambi) 11 | |||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | ||||
Eruzione cutanea | Reazione di fotosensibilità Alopecia | Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici | ||
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo | ||||
Artralgia9 | Rabdomiolisi11 | |||
Patologie renali ed urinarie | ||||
Incontinenza urinaria Ritenzione urinaria Difficoltà ad iniziare la minzione11 | ||||
Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali | ||||
Sindrome da astinenza neonatale (vedere paragrafo 4.6) | ||||
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | ||||
Disfunzione erettile nei maschi Diminuzione della libido nei machi e nelle femmine | Amenorrea Ingrossamento delle mammelle Galattorrea nelle femmine Ginecomastia/ingrossamento delle mammelle nei maschi | Priapismo | ||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | ||||
Astenia Affaticamento Edema Piressia10 | ||||
Esami diagnostici | ||||
Aumentati livelli di prolattinemia8 | Aumento della fosfatasi alcalina 10 Alta creatinfosfochinasi 11 | Aumento della bilirubina totale |
Gravidanza e allattamento
Gravidanza Non esistono studi adeguati e ben controllati sulle donne durante la gravidanza. Le pazienti devono essere informate di avvisare il proprio medico nel caso di gravidanza in atto o programmata in corso di trattamento con olanzapina. Tuttavia, poiché l’esperienza nell’uomo è limitata, olanzapina deve essere usata in gravidanza solo se i benefici previsti giustificano il rischio potenziale per il feto. I neonati esposti agli antipsicotici (incluso Olanzapina Angelini) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati inclusi sintomi extrapiramidali e/o di astinenza che possono variare per gravità e durata dopo la nascita. Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, stress respiratorio o disturbi dell’assunzione di cibo. Pertanto i neonati dovrebbero essere attentamente monitorati. Allattamento Da uno studio condotto su donne sane durante il periodo di allattamento, l’olanzapina viene escreta nel latte materno. In condizioni di stadio stazionario, l’esposizione media del lattante (mg/kg) è stata valutata all’1,8% della dose materna di olanzapina (mg/kg). Le pazienti devono essere avvisate di non allattare al seno durante la terapia con l’olanzapina. Fertilità Non sono noti gli effetti sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3 per le informazioni precliniche).
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. Flacone HDPE prima della prima apertura: Non conservare al di sopra dei 25°C.