ATC: J01DC02 | Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI |
Presenza Glutine:
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Classe 1: C | Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE |
Presenza Lattosio:
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Trattamento delle infezioni causate da germi sensibili e in particolare: • infezioni delle basse vie respiratorie, quali bronchiti acute e croniche, bronchiectasie infette, polmoniti batteriche, ascesso polmonare ed infezioni polmonari postoperatorie; • infezioni otorinolaringologiche, quali ad esempio sinusiti, otiti, tonsilliti e faringiti; • infezioni urinarie, quali ad esempio pielonefriti acute e croniche, cistiti e batteriuria asintomatica; • infezioni dei tessuti molli, quali ad esempio flemmoni, erisipela e ferite infette; • infezioni ossee ed articolari, quali ad esempio osteomieliti ed artriti settiche; • infezioni ostetriche e ginecologiche, quali ad esempio annessiti; • gonorrea in caso di resistenza alla penicillina; • altre infezioni, incluse setticemia, peritonite e meningite; • profilassi delle infezioni in chirurgia addominale, ortopedica, pelvica, cardiaca, polmonare, esofagea e vascolare, ove vi sia rischio di infezione postoperatoria.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Come altri antibiotici, la cefuroxima può avere effetti sulla flora intestinale, causando un minor riassorbimento degli estrogeni ed una ridotta efficacia dei contraccettivi orali combinati. La cefuroxima non interferisce con i test enzimatici per la glicosuria. Si possono osservare lievi interferenze con i metodi basati sulla riduzione del rame (test di Benedict, di Fehling, "Clinitest"). Ciò non dovrebbe tuttavia condurre a falsi positivi, come si osserva con altre cefalosporine. Si raccomanda di usare i metodi della glucosio ossidasi o della esochinasi per la determinazione del glucosio ematico nei pazienti trattati con cefuroxima. La cefuroxima non interferisce con la determinazione della creatina nel saggio con picrato alcalino.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
MONACEF 750mg polvere per soluzione iniettabile Un flacone contiene: cefuroxima sodica 789mg pari a cefuroxima 750mg MONACEF 1,5g polvere per soluzione per infusione Un flacone contiene: cefuroxima sodica 1,578g pari a cefuroxima 1,500g MONACEF 2g polvere per soluzione per infusione Un flacone contiene: cefuroxima sodica 2,104g pari a cefuroxima 2,000g
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ipersensibità agli antibiotici della classe delle cefalosporine. Generalmente controindicato in gravidanza e durante l’allattamento (vedi "Gravidanza e allattamento").
Posologia
MONACEF va somministrato per via parenterale. La somministrazione del farmaco per via intramuscolare o endovenosa di norma non provoca manifestazioni di sorta nel punto di iniezione. Dosaggio: varia in rapporto alla gravità del singolo caso e secondo parere del medico. Via intramuscolare: Adulti: 1,5 – 3g/die (2–4 somministrazioni) Bambini: 30–100mg/kg/die (2–4 somministrazioni) Via endovenosa: 2–6g/die Per infusione endovenosa di breve durata (fino a 30 minuti) si possono disciogliere 1,5g di Cefuroxima in 50–100ml di Acqua per preparazioni iniettabili. Queste soluzioni possono essere somministrate direttamente in vena o attraverso il set infusionale in pazienti già in trattamento con soluzioni infusionali. Profilassi chirurgica Il dosaggio abituale è 1,5g per via endovenosa all’induzione dell’anestesia per interventi di chirurgia addominale, pelvica ed ortopedica. Questa posologia può essere integrata con 2 dosi da 750mg per via intramuscolare 8 e 16 ore più tardi. Per interventi di chirurgia cardiaca, polmonare, esofagea e vascolare il dosaggio è 1,5g per via endovenosa all’induzione dell’anestesia, seguiti da 750mg per via intramuscolare 3 volte al giorno nel corso delle successive 24–48 ore. Negli interventi di sostituzione delle articolazioni 1,5g di polvere di Cefuroxima possono essere addizionati a ciascuna confezione di cemento (polimetilmetacrilato) prima dell’aggiunta del monomero liquido. Come per altri antibiotici a prevalente eliminazione renale, al fine di evitare fenomeni di accumulo, in caso di insufficienza funzionale di quest’organo, si raccomanda di seguire negli adulti gli schemi posologici sotto indicati:
Clearance creatinina (ml/min) | Dosaggio max giornaliero (mg/die) |
10–20 | 1500 |
< 10 | 750 |
Avvertenze e precauzioni
La Cefuroxima è ben tollerata, tuttavia non si può escludere una possibile reazione crociata di ipersensibilità con le penicilline, specie per somministrazione parenterale. Pertanto va somministrato con cautela in pazienti in cui si sia manifestata una reazione anafilattica alle penicilline. L’insorgenza di una qualsiasi reazione di tipo allergico impone la sospensione del trattamento e se necessario l’adozione di una terapia adeguata (p.es.: adrenalina, antistaminici o corticosteroidi). L’uso contemporaneo o ravvicinato di farmaci nefrotossici (kanamicina, streptomicina, colistina, viomicina, polimixina, peomicina, gentamicina) o diuretici potenti (ad es. furosemide) è sconsigliabile poiché è stata riportata compromissione della funzionalità renale con tali associazioni. La funzionalità renale deve essere assiduamente controllata in questi pazienti, negli anziani e nei pazienti con preesistenti alterazioni della funzione renale (vedere "Posologia e modo di somministrazioneâE._). Come con altri regimi terapeutici utilizzati nel trattamento della meningite, in un numero ristretto di pazienti pediatrici, trattati con cefuroxima sodica, sono stati segnalati casi di diminuzione lieve o moderata dell’udito. Inoltre è stata rilevata, con cefuroxima sodica per iniezione, come con altre terapie antibiotiche, persistenza di colture positive di H. Influenzae nel liquido cerebrospinale a distanza di 18–36 ore; tuttavia la rilevanza clinica di questo dato non è nota. Virtualmente con tutti gli antibiotici ad ampio spettro (inclusi macrolidi, penicilline semisintetiche e cefalosporine) si sono verificati casi di colite pseudomembranosa: di conseguenza è importante considerarne la causa nei pazienti che presentano diarrea in corso di terapia con antibiotici. Tali forme di colite possono variare da lievi a molto gravi. Il trattamento con antibiotici ad ampio spettro altera la normale flora del colon e può facilitare la crescita dei clostridi. Gli studi effettuati hanno evidenziato che una tossina prodotta da Clostridium difficile è la principale causa della colite associata all’uso di antibiotici. Forme lievi di colite pseudomembranosa rispondono in genere favorevolmente alla semplice interruzione del farmaco. In forme moderate o gravi il trattamento deve includere la sigmoidoscopia, opportune ricerche batteriologiche e la somministrazione di liquidi, elettroliti e proteine. Nei casi in cui la colite non migliori dopo la sospensione del farmaco e nei casi gravi, la somministrazione di vancomicina per via orale costituisce il trattamento di scelta della colite pseudomembranosa di Clostridium difficile indotta da antibiotici. Devono essere escluse altre cause di colite. Come per altri antibiotici a largo spettro l’uso della cefuroxima può favorire l’emergere opportunistico di Candida. L’uso prolungato può favorire anche l’emergere di altri organismi non sensibili (es Enterococchi e Clostridium difficile) che richiede l’adozione di misure adeguate o l’eventuale interruzione del trattamento. È pertanto essenziale un assiduo controllo delle condizioni del paziente.
Interazioni
Come altri antibiotici, la cefuroxima può avere effetti sulla flora intestinale, causando un minor riassorbimento degli estrogeni ed una ridotta efficacia dei contraccettivi orali combinati. La cefuroxima non interferisce con i test enzimatici per la glicosuria. Si possono osservare lievi interferenze con i metodi basati sulla riduzione del rame (test di Benedict, di Fehling, "Clinitest"). Ciò non dovrebbe tuttavia condurre a falsi positivi, come si osserva con altre cefalosporine. Si raccomanda di usare i metodi della glucosio ossidasi o della esochinasi per la determinazione del glucosio ematico nei pazienti trattati con cefuroxima. La cefuroxima non interferisce con la determinazione della creatina nel saggio con picrato alcalino.
Effetti indesiderati
Reazioni avverse al farmaco sono molto rare (< 1/10.000) e sono in genere di natura lieve e transitoria. Le categorie di frequenza assegnate alle reazioni avverse di seguito riportate sono delle stime dal momento che, per la maggior parte delle reazioni, non sono disponibili dati attendibili per calcolare l’esatta incidenza. Inoltre l’incidenza delle reazioni avverse correlate alla cefuroxima sodica può variare a seconda dell’indicazione. Per determinare la frequenza degli effetti indesiderati da molto comuni a rari sono stati utilizzati i dati provenienti dagli studi clinici. Le frequenze assegnate a tutti gli altri effetti indesiderati (cioè quelli verificatesi con incidenza <1/1000) sono state determinate soprattutto sulla base dei dati di farmacovigilanza successivi all’immissione in commercio e si riferiscono alla frequenza di segnalazione piuttosto che alla frequenza reale. La seguente convenzione è stata impiegata per la classificazione della frequenza: molto comune ≥ 1/10, comune ≥1/100 e <1/10, non comune ≥1/1000 e <1/100, raro ≥1/10.000 e <1/1000, molto raro <1/10.000. Infezioni ed infestazioni Raro: sviluppo di Candida Patologie del sistema emolinfopoietico Comune: neutropenia, eosinofilia Non comune: leucopenia, diminuzione della concentrazione di emoglobina, positività al test di Coombs Raro: trombocitopenia Molto raro: anemia emolitica Le cefalosporine, come classe, tendono ad essere assorbite sulla superficie della membrana cellulare degli eritrociti e reagiscono con gli anticorpi diretti contro il farmaco tanto da produrre positività al test di Coombs (che può interferire con la prova diretta di compatibilità trasfusionale) e molto raramente anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario Reazione di ipersensibilità che comprende Non comune: rash cutaneo, orticaria e prurito Raro: febbre da farmaco Molto raro: nefrite interstiziale, anafilassi, vasculite cutaneaVedere anche "Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo" e "Patologie renali e urinarie". Patologie gastrointestinali Non comune: disturbi gastrointestinali Molto raro: colite pseudomembranosa Patologie epatobiliari Comune: aumenti transitori degli enzimi epatici Non comune: aumenti transitori della bilirubina Possono verificarsi aumenti transitori nel siero degli enzimi epatici o della bilirubina, soprattutto nei pazienti con preesistente patologia epatica, ma non si riscontra alcuna evidenza di danno al fegato. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto raro: eritema multiforme, necrolisi epidermica tossica e Sindrome di Stevens Johnson. Vedi anche "Disturbi del sistema immunitario". Patologie renali e urinarie Molto raro: incrementi della creatinina sierica, incrementi dell’azotemia e diminuzione della clearance della creatinina (vedere "Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso"). Vedi anche "Disturbi del sistema immunitario". Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune: reazioni al sito d’iniezione che possono includere dolore e tromboflebite Il dolore al sito d’iniezione intramuscolare è molto più probabile agli alti dosaggi. Tuttavia, è improbabile che sia una causa di sospensione del trattamento.
Gravidanza e allattamento
Sebbene non esistono prove sperimentali di azioni embriopatiche o teratogeniche attribuibili alla cefuroxima, come per tutti gli altri farmaci nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità, sotto il diretto controllo del medico.La Cefuroxima è escreta nel latte materno; è necessaria quindi cautela in caso di somministrazione a donne in allattamento.
Conservazione
Il prodotto deve essere conservato al riparo della luce. Deve essere usato immediatamente dopo la ricostituzione. Se non utilizzato immediatamente, il tempo e le condizioni di conservazione dopo ricostituzione sono sotto la responsabilità dell’utilizzatore. Le soluzioni e le sospensioni ricostituite possono presentare una intensificazione della colorazione durante la conservazione.