ATC: L01CA05 | Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO |
Presenza Glutine:
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Classe 1: H | Forma farmaceutica: SOLUZIONE PER INFUSIONE CONC |
Presenza Lattosio:
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Javlor è indicato in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti affetti da carcinoma a cellule transizionali del tratto uroteliale avanzato o metastatico dopo fallimento di un precedente regime contenente platino. L’efficacia e la sicurezza di vinflunina non sono state studiate nei pazienti con performance status (PS) ≥ 2.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Gli studi in vitro hanno dimostrato che vinflunina non ha avuto né effetti induttivi sull’attività del CYP1A2, CYP2B6 o CYP3A4 né effetti inibitori su CYP1A2, CYP2B6, CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19, CYP2D6 e CYP3A4. Studi in vitro hanno dimostrato che vinflunina, come altri alcaloidi della vinca, è un substrato della Pgp (P–glicoproteina) ma con una più bassa affinità. E’ quindi poco probabile che ci siano rischi di interazioni clinicamente significative. Non sono state osservate interazioni farmacocinetiche nei pazienti quando vinflunina è stata somministrata con cisplatino, carboplatino, capecitabina, o gemcitabina. Non sono state osservate interazioni farmacocinetiche nei pazienti quando vinflunina è stata somministrata con doxorubicina. Tuttavia, questa combinazione era associata ad un rischio particolarmente elevato di tossicità ematologica. Uno studio di fase I per valutare l’effetto del trattamento con ketoconazolo (un potente inibitore del CYP3A4) sulla farmacocinetica di vinflunina ha indicato che una somministrazione concomitante di ketoconazolo (400 mg per via orale una volta al giorno per 8 giorni) determinava un aumento nell’esposizione ematica a vinflunina e al suo metabolita 4Odeacetil–vinflunina (DVFL) rispettivamente del 30% e del 50%. Pertanto l’utilizzo concomitante di vinflunina e potenti inibitori del CYP3A4 (quali il ritonavir, il ketoconazolo, l’itraconazolo e il succo di pompelmo) o induttori (quali la rifampicina e l’Hypericum perforatum (erba di San Giovanni)) deve essere evitato, dal momento che questi possono aumentare o diminuire le concentrazioni di vinflunina e di DVFL (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). L’uso concomitante di vinflunina con altri medicinali che prolungano l’intervallo QT/QTc deve essere evitato (vedere paragrafo 4.4). È stata osservata un’interazione farmacocinetica tra vinflunina e doxorubicina pegilata/liposomiale che ha prodotto un apparente aumento dal 15 al 30% nell’esposizione a vinflunina e un’apparente diminuzione da 2 a 3 volte dell’AUC di doxorubicina, mentre per quanto riguarda il doxorubicinolo le concentrazioni del metabolita non sono state modificate. Secondo uno studio in vitro, tali cambiamenti potrebbero essere correlati all’adsorbimento di vinflunina sui liposomi e ad una modificata distribuzione ematica di entrambi i composti. Pertanto si deve prestare cautela in caso di utilizzo di questo tipo di associazione. Una possibile interazione con paclitaxel e docetaxel (substrati del CYP3) è stata suggerita da uno studio in vitro (leggera inibizione del metabolismo di vinflunina). Non sono ancora stati condotti specifici studi clinici con vinflunina in associazione a questi composti. L’utilizzo concomitante di oppioidi potrebbe aumentare il rischio di stipsi.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Un mL di concentrato contiene 25 mg di vinflunina (come bitartrato). Un flaconcino da 2 mL contiene 50 mg di vinflunina (come bitartrato). Un flaconcino da 4 mL contiene 100 mg di vinflunina (come bitartrato). Un flaconcino da 10 mL contiene 250 mg di vinflunina (come bitartrato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad altri alcaloidi della vinca. Grave infezione recente (nelle ultime 2 settimane) o in corso. Conta assoluta dei neutrofili (ANC) al basale <1.500/mm³ per la prima somministrazione, ANC al basale <1.000/mm³ per le successive somministrazioni (vedere paragrafo 4.4). Piastrine <100.000/mm³ (vedere paragrafo 4.4). Allattamento (vedere paragrafo 4.6).
Posologia
Il trattamento con vinflunina deve essere iniziato sotto la responsabilità di un medico qualificato nell’utilizzo della chemioterapia antitumorale ed è riservato ad unità specializzate nella somministrazione di chemioterapia citotossica. Prima di ogni ciclo, deve essere effettuato un adeguato monitoraggio dell’emocromo per verificare il valore della conta assoluta dei neutrofili (ANC), le piastrine e l’emoglobina poiché neutropenia, trombocitopenia e anemia sono reazioni avverse frequenti di vinflunina. Posologia La dose raccomandata è 320 mg/m² di vinflunina mediante infusione endovenosa della durata di 20 minuti ogni 3 settimane. In caso di performance status WHO/ECOG (PS) pari a 1 o di PS pari a 0 e precedente irradiazione pelvica, il trattamento deve essere iniziato a un dosaggio di 280 mg/m². In assenza di qualsiasi tossicità ematologica durante il primo ciclo, che provochi un ritardo della terapia o una riduzione della dose, quest’ultima dovrà essere aumentata a 320 mg/m² ogni 3 settimane per i successivi cicli. Co–trattamenti raccomandati Al fine di prevenire la stipsi, si raccomandano lassativi e misure dietetiche, comprendenti idratazione per via orale, dal giorno 1 al giorno 5 o 7 dopo ogni somministrazione di vinflunina (vedere paragrafo 4.4). Ritardo della somministrazione della dose o interruzione dovuti a tossicità Tabella 1: Ritardo della somministrazione della dose per cicli successivi dovuto a tossicità
Tossicità | Giorno 1 della somministrazione del trattamento |
Neutropenia (ANC < 1.000/mm³) o Trombocitopenia (piastrine < 100.000/mm³) | – Ritardare fino al recupero (ANC ≥ 1.000/mm³ e piastrine ≥ 100.000/mm³) e regolare la dose se necessario (vedere tabella 2) |
– Interruzione se il recupero non è avvenuto entro 2 settimane | |
Tossicità d’organo: moderata, grave o potenzialmente letale | – Ritardare fino al recupero a tossicità lieve o assenza di tossicità, o allo stato basale iniziale e regolare la dose se necessario (vedere tabella 2) |
– Interruzione se il recupero non è avvenuto entro 2 settimane | |
Ischemia cardiaca in pazienti con precedente storia di infarto miocardico o angina pectoris | – Interruzione |
Tossicità | Aggiustamento della dose | ||||
(NCI CTC v2.0)* | Dose iniziale di Vinflunina 320 mg/m² | Dose iniziale di Vinflunina 280 mg/m² | |||
Primo evento | 2° evento consecutivo | 3° evento consecutivo | Primo evento | 2° evento consecutivo | |
Neutropenia di Grado 4 (ANC<500/mm³)> 7 giorni | 280 mg/m² | 250 mg/m² | Interruzione definitiva del trattamento | 250 mg/m² | Interruzione definitiva del trattamento |
Neutropenia Febbrile (ANC<1.000/mm3 e febbre ≥ 38,5° C) | |||||
Mucosite o stipsi di Grado 2 ≥ 5 giorni o di Grado ≥ 3 di qualsiasi durata¹ | |||||
Qualsiasi altra tossicità di Grado ≥ 3 (grave o potenzialmente letale) (tranne vomito o nausea di Grado 3²) |
Tossicità (NCI CTC v 2.0)* | Aggiustamento della dose | |||
Dose iniziale di Vinflunina 280 mg/m² | Dose iniziale di Vinflunina 250 mg/m² | |||
Primo evento | 2° evento consecutivo | Primo evento | 2° evento consecutivo | |
Neutropenia di Grado 4 (ANC<500/mm³) >7 giorni | 250 mg/m² | Interruzione definitiva del trattamento | 225 mg/m² | Interruzione definitiva del trattamento |
Neutropenia Febbrile (ANC <1.000/mm3 e febbre ≥ 38,5 °C) | ||||
Mucosite o stipsi di Grado 2 ≥ 5 giorni o di Grado ≥ 3 di qualsiasi durata¹ | ||||
Qualsiasi altra tossicità di Grado ≥ 3 (grave o potenzialmente letale) (Tranne vomito o nausea di Grado 3²) |
Avvertenze e precauzioni
Tossicità ematologica Neutropenia, leucopenia, anemia e trombocitopenia sono reazioni avverse frequenti di vinflunina. È necessario condurre un adeguato monitoraggio della conta ematica completa per verificare i valori della conta assoluta dei neutrofili (ANC), delle piastrine e dell’emoglobina prima di ogni infusione di vinflunina (vedere paragrafo 4.3). L’inizio del trattamento con vinflunina è controindicato in soggetti con ANC al basale <1.500/mm³ o piastrine <100.000/ mm³. Per somministrazioni successive, vinflunina è controindicata in soggetti con ANC al basale <1.000/mm³ o piastrine < 100.000/mm³. La dose raccomandata deve essere ridotta in pazienti con tossicità ematologica (vedere paragrafo 4.2). Disturbi gastrointestinali Stipsi di Grado ≥ 3 si è verificata nel 15,3% dei pazienti trattati. Stipsi di Grado 3 secondo NCI CTC è definita come costipazione che richiede evacuazione manuale o clistere, di Grado 4 come un’ostruzione o come megacolon tossico. La stipsi è reversibile e può essere prevenuta da particolari misure dietetiche quali l’idratazione per via orale e l’assunzione di fibre, e dalla somministrazione di lassativi stimolanti o ammorbidenti fecali dal giorno 1 al giorno 5 o 7 del ciclo di trattamento. I pazienti ad alto rischio di stipsi (trattamento concomitante con oppiacei, carcinoma peritoneale, masse addominali, precedente chirurgia addominale maggiore) devono essere trattati con lassativi osmotici dal giorno 1 al giorno 7, somministrato una volta al giorno la mattina prima della colazione. In caso di stipsi di Grado 2, definita come necessitante di lassativi, di durata uguale o superiore a 5 giorni o di Grado ≥ 3 di qualsiasi durata, la dose di vinflunina deve essere aggiustata (vedere paragrafo 4.2). In caso di qualsiasi tossicità gastrointestinale di Grado ≥ 3 (ad eccezione di vomito o nausea) o di mucosite (di Grado 2 per 5 o più giorni o di Grado ≥ 3 di qualsiasi durata) è necessario aggiustare la dose. Il Grado 2 è definito come "moderato", il Grado 3 come "grave" e il Grado 4 come "potenzialmente letale"(vedere Tabella 2 al paragrafo 4.2). Patologie Cardiache Dopo la somministrazione di vinflunina si è osservato qualche prolungamento dell’intervallo QT. Questo effetto può portare ad un aumento del rischio di aritmia ventricolare benché non sia stata osservata con vinflunina nessuna aritmia ventricolare. Nonostante ciò, occorre usare vinflunina con cautela in pazienti con aumento del rischio pro–aritmico (es. insufficienza cardiaca congestizia, anamnesi nota di prolungamento dell’intervallo QT, ipokaliemia) (vedere paragrafo 4.8). L’uso concomitante di due o più sostanze che prolungano l’intervallo QT/QTc non è raccomandato (vedere paragrafo 4.5). Si raccomanda una particolare attenzione quando vinflunina è somministrata a pazienti con precedente anamnesi di infarto miocardico/ischemia miocardica o angina pectoris (vedere paragrafo 4.8). Gli eventi di ischemia cardiaca possono verificarsi specialmente nei soggetti con patologia cardiaca latente. Pertanto, i pazienti che ricevono Javlor devono essere monitorati attentamente dal personale medico per il controllo di eventi cardiaci. Si deve prestare particolare cautela nei pazienti con un’anamnesi positiva per malattie cardiache e si deve valutare attentamente e regolarmente il rapporto rischio/beneficio. La sospensione del trattamento con vinflunina deve essere presa in considerazione nei pazienti che sviluppano ischemia cardiaca. Sindrome da Encefalopatia Posteriore Reversibile (Posterior Reversible Encephalopathy Syndrome, PRES) Casi di PRES sono stati osservati dopo la somministrazione di vinflunina. I tipici sintomi clinici, con vari gradi, sono: neurologici (cefalea, confusione, crisi epilettica, disturbi visivi), sistemici (ipertensione), e gastrointestinali (nausea, vomito). I segni radiologici sono anomalie della sostanza bianca nelle regioni posteriori del cervello. La pressione arteriosa deve essere controllata in pazienti che sviluppano sintomi di PRES. Per confermare la diagnosi, sono raccomandati degli esami radiologici del cervello. I segni clinici e radiologici generalmente si risolvono rapidamente senza sequele dopo l’interruzione del trattamento. L’interruzione di vinflunina deve essere presa in considerazione nei pazienti che sviluppano i segni neurologici di PRES (vedere paragrafo 4.8). Iponatriemia: Iponatriemia grave, compresi casi dovuti a Sindrome da Inappropriata Secrezione di Ormone Antidiuretico (SIADH), sono stati osservati con l’uso di vinflunina (vedere paragrafo 4.8). Pertanto, si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli di sodio sierico durante il trattamento con vinflunina. Compromissione epatica La dose raccomandata deve essere ridotta nei pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 4.2). Compromissione renale La dose raccomandata deve essere ridotta nei pazienti con compromissione renale moderata o grave (vedere paragrafo 4.2). Pazienti anziani (≥75 anni di età) La dose raccomandata deve essere ridotta in pazienti di 75 anni di età e oltre (vedere paragrafo 4.2). Interazioni L’uso concomitante di vinflunina con potenti inibitori o potenti induttori del CYP3A4 deve essere evitato (vedere paragrafo 4.5). Somministrazione La somministrazione intratecale di Javlor può essere letale. Quando viene infusa attraverso una vena periferica, vinflunina può indurre irritazione venosa di Grado 1 (22% dei pazienti, 14,1% dei cicli), di Grado 2 (11% dei pazienti, 6,8% dei cicli) o di Grado 3 (0,8% dei pazienti, 0,2% dei cicli). Tutti i casi si sono risolti rapidamente senza necessità di interrompere il trattamento. È necessario seguire le istruzioni per la somministrazione riportate nel paragrafo 6.6. Contraccezione Uomini e donne in età fertile devono utilizzare un metodo di contraccezione efficace durante il trattamento e fino a 3 mesi dopo l’ultima somministrazione di vinflunina (vedere paragrafo 4.6).
Interazioni
Gli studi in vitro hanno dimostrato che vinflunina non ha avuto né effetti induttivi sull’attività del CYP1A2, CYP2B6 o CYP3A4 né effetti inibitori su CYP1A2, CYP2B6, CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19, CYP2D6 e CYP3A4. Studi in vitro hanno dimostrato che vinflunina, come altri alcaloidi della vinca, è un substrato della Pgp (P–glicoproteina) ma con una più bassa affinità. E’ quindi poco probabile che ci siano rischi di interazioni clinicamente significative. Non sono state osservate interazioni farmacocinetiche nei pazienti quando vinflunina è stata somministrata con cisplatino, carboplatino, capecitabina, o gemcitabina. Non sono state osservate interazioni farmacocinetiche nei pazienti quando vinflunina è stata somministrata con doxorubicina. Tuttavia, questa combinazione era associata ad un rischio particolarmente elevato di tossicità ematologica. Uno studio di fase I per valutare l’effetto del trattamento con ketoconazolo (un potente inibitore del CYP3A4) sulla farmacocinetica di vinflunina ha indicato che una somministrazione concomitante di ketoconazolo (400 mg per via orale una volta al giorno per 8 giorni) determinava un aumento nell’esposizione ematica a vinflunina e al suo metabolita 4Odeacetil–vinflunina (DVFL) rispettivamente del 30% e del 50%. Pertanto l’utilizzo concomitante di vinflunina e potenti inibitori del CYP3A4 (quali il ritonavir, il ketoconazolo, l’itraconazolo e il succo di pompelmo) o induttori (quali la rifampicina e l’Hypericum perforatum (erba di San Giovanni)) deve essere evitato, dal momento che questi possono aumentare o diminuire le concentrazioni di vinflunina e di DVFL (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). L’uso concomitante di vinflunina con altri medicinali che prolungano l’intervallo QT/QTc deve essere evitato (vedere paragrafo 4.4). È stata osservata un’interazione farmacocinetica tra vinflunina e doxorubicina pegilata/liposomiale che ha prodotto un apparente aumento dal 15 al 30% nell’esposizione a vinflunina e un’apparente diminuzione da 2 a 3 volte dell’AUC di doxorubicina, mentre per quanto riguarda il doxorubicinolo le concentrazioni del metabolita non sono state modificate. Secondo uno studio in vitro, tali cambiamenti potrebbero essere correlati all’adsorbimento di vinflunina sui liposomi e ad una modificata distribuzione ematica di entrambi i composti. Pertanto si deve prestare cautela in caso di utilizzo di questo tipo di associazione. Una possibile interazione con paclitaxel e docetaxel (substrati del CYP3) è stata suggerita da uno studio in vitro (leggera inibizione del metabolismo di vinflunina). Non sono ancora stati condotti specifici studi clinici con vinflunina in associazione a questi composti. L’utilizzo concomitante di oppioidi potrebbe aumentare il rischio di stipsi.
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse più frequenti correlate al trattamento riportate in due studi clinici di fase II e in uno di fase III in pazienti affetti da carcinoma a cellule transizionali dell’urotelio (450 pazienti trattati con vinflunina) sono stati disturbi ematologici, principalmente neutropenia ed anemia; disturbi gastrointestinali, in particolare stitichezza, anoressia, nausea, stomatite/mucosite, vomito, dolori addominali e diarrea, e disturbi generali come astenia/stanchezza. Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse sono elencate nella tabella sottostante in base alla Classificazione per Sistemi e Organi, alla frequenza ed al grado di gravità (NCI CTC versione 2.0). La frequenza delle reazioni avverse è definita utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10); comune (da≥ 1/100 a <1/10); non comune (da ≥ 1/1.000 a<1/100); rara (da ≥1/10.000 a <1/1.000); molto rara (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Tabella 4 Reazioni avverse osservate in pazienti con carcinoma a cellule transizionali dell’urotelio trattati con vinflunina
Classificazione per Sistemi e Organi | Frequenza | Reazioni avverse | Peggior Grado NCI per paziente (%) | |
Tutti i gradi | Grado 3–4 | |||
Infezioni e infestazioni | Comune | Infezione neutropenica | 2,4 | 2,4 |
Infezioni (virali, batteriche, fungine) | 7,6 | 3,6 | ||
Non comune | Sepsi neutropenica | 0,2 | 0,2 | |
Tumori benigni, maligni e non specificati | Non comune | Dolore in sede tumorale | 0,2 | 0,2 |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Molto comune | Neutropenia | 79,6 | 54,6 |
Leucopenia | 84,5 | 45,2 | ||
Anemia | 92,8 | 17,3 | ||
Trombocitopenia | 53,5 | 4,9 | ||
Comune | Neutropenia febbrile | 6,7 | 6,7 | |
Disturbi del sistema immunitario | Comune | Ipersensibilità | 1,3 | 0,2 |
Patologie endocrine | Non comune | Sindrome da Inappropriata Secrezione di Ormone Antidiuretico (SIADH)a | 0,4b | 0,4b |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Molto comune | Iponatriemia | 39,8 | 11,7 |
Riduzione dell’appettito | 34,2 | 2,7 | ||
Comune | Disidratazione | 4,4 | 2,0 | |
Disturbi psichiatrici | Comune | Insonnia | 5,1 | 0,2 |
Patologie del sistema nervoso | Molto comune | Neuropatia sensoriale periferica | 11,3 | 0,9 |
Comune | Sincope | 1,1 | 1,1 | |
Cefalea | 6,2 | 0,7 | ||
Capogiri | 5,3 | 0,4 | ||
Nevralgia | 4,4 | 0,4 | ||
Disgeusia | 3,3 | 0 | ||
Neuropatia | 1,3 | 0 | ||
Non comune | Neuropatia motoria periferica | 0,4 | 0 | |
Rara | Sindrome da Encefalopatia Posteriore Reversibilea | 0,03b | 0,03b | |
Patologie dell’occhio | Non comune | Disturbi visivi | 0,4 | 0 |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Comune | Dolori all’orecchio | 1,1 | 0 |
Non comune | Vertigini | 0,9 | 0,4 | |
Tinnito | 0,9 | 0 | ||
Patologie cardiache | Comune | Tachicardia | 1,8 | 0,2 |
Non comune | Ischemia miocardica | 0,7 | 0,7 | |
Infarto miocardico | 0,2 | 0,2 | ||
Patologie vascolari | Comune | Ipertensione | 3,1 | 1,6 |
Trombosi venosa | 3,6 | 0,4 | ||
Flebiti | 2,4 | 0 | ||
Ipotensione | 1,1 | 0,2 | ||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Comune | Dispnea | 4,2 | 0,4 |
Tosse | 2,2 | 0 | ||
Non comune | Sindrome da distress respiratorio acuto | 0,2 | 0,2 | |
Dolore faringo–laringeo | 0,9 | 0 | ||
Patologie gastrointestinali | Molto comune | Stitichezza | 54,9 | 15,1 |
Dolori addominali | 21,6 | 4,7 | ||
Vomito | 27,3 | 2,9 | ||
Nausea | 40,9 | 2,9 | ||
Stomatite | 27,1 | 2,7 | ||
Diarrea | 12,9 | 0,9 | ||
Comune | Ileo | 2,7 | 2,2 | |
Disfagia | 2,0 | 0,4 | ||
Disturbi alla bocca | 4,0 | 0,2 | ||
Dispepsia | 5,1 | 0,2 | ||
Non comune | Odinofagia | 0,4 | 0,2 | |
Disturbi gastrici | 0,8 | 0 | ||
Esofagite | 0,4 | 0,2 | ||
Disturbi gengivali | 0,7 | 0 | ||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Molto comune | Alopecia | 28,9 | NA |
Comune | Rash | 1,8 | 0 | |
Orticaria | 1,1 | 0 | ||
Prurito | 1,1 | 0 | ||
Iperidrosi | 1,1 | 0 | ||
Non comune | Secchezza cutanea | 0,9 | 0 | |
Eritema | 0,4 | 0 | ||
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Molto comune | Mialgia | 16,7 | 3,1 |
Comune | Debolezza muscolare | 1,8 | 0,7 | |
Artralgia | 7,1 | 0,4 | ||
Dolore dorsale | 4,9 | 0,4 | ||
Dolore mandibolare | 5,6 | 0 | ||
Dolore alle estremità | 2,4 | 0 | ||
Dolore osseo | 2,9 | 0 | ||
Dolori muscolo–scheletrici | 2,7 | 0,2 | ||
Patologie renali e urinarie | Non comune | Compromissione renale | 0,2 | 0,2 |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Molto comune | Astenia/Stanchezza | 55,3 | 15,8 |
Reazioni nel sito di iniezione | 26,4 | 0,4 | ||
Piressia | 11,7 | 0,4 | ||
Comune | Dolore toracico | 4,7 | 0,9 | |
Brividi | 2,2 | 0,2 | ||
Dolore | 3,1 | 0,2 | ||
Edema | 1,1 | 0 | ||
Non comune | Stravaso | 0,7 | 0 | |
Esami diagnostici | Molto comune | Perdita di peso | 24,0 | 0,4 |
Non comune | Aumento delle transaminasi | 0,4 | 0 | |
Aumento di peso | 0,2 | 0 |
Gravidanza e allattamento
Contraccezione negli uomini e nelle donne Sia i pazienti di sesso maschile che quelli di sesso femminile devono adottare adeguate misure contraccettive fino ai tre mesi successivi all’interruzione della terapia. Gravidanza Non vi sono dati disponibili sull’utilizzo di vinflunina in donne in stato di gravidanza. Gli studi sugli animali hanno evidenziato embriotossicità e teratogenicità (vedere paragrafo 5.3). Sulla base dei risultati degli studi sugli animali e dell’azione farmacologica del medicinale, esiste un potenziale rischio di anormalità embrionali e fetali. Vinflunina pertanto non deve essere utilizzata durante la gravidanza, a meno che non sia strettamente necessario. Se la gravidanza sopraggiunge durante il trattamento, la paziente deve essere informata del rischio per il nascituro e tenuta sotto stretta osservazione. Si deve considerare la possibilità di una consulenza genetica. Quest’ultima è raccomandata anche per pazienti che desiderano avere figli dopo la terapia. Allattamento Non è noto se vinflunina o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno. A causa dei possibili effetti altamente dannosi sui neonati, l’allattamento con latte materno è controindicato durante il trattamento con vinflunina (vedere paragrafo 4.3). Fertilità Devono essere chiesti consigli sulla conservazione dello sperma prima del trattamento a causa della possibilità di infertilità irreversibile conseguente a terapia con vinflunina.
Conservazione
Conservare in frigorifero (da 2° C a 8° C). Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Per le condizioni di conservazione dopo la diluizione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.