ATC: N05AD01 | Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI |
Presenza Glutine:
|
Classe 1: C | Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE |
Presenza Lattosio:
|
Forme resistenti di eccitamento psicomotorio, psicosi acute deliranti e/o allucinatorie, psicosi croniche. L’impiego del medicinale ad alte dosi va limitato alla terapia delle forme resistenti di: sindromi di eccitamento psicomotorio, psicosi acute deliranti e/o allucinatorie, psicosi croniche. Trattamento dei dolori intensi generalmente in associazione con analgesici stupefacenti.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Come per gli altri antipsicotici, utilizzare cautela nel prescrivere aloperidolo insieme con altri farmaci che inducono un prolungamento dell’intervallo QT. L’aloperidolo segue diverse vie metaboliche tra cui la glucuronidazione ed il sistema del citocromo P450 (in particolare CYP 3A4 o CYP 2D6). L’inibizione di queste vie metaboliche da parte di un altro farmaco o una diminuzione dell’attività enzimatica del CYP 2D6 può provocare l’aumento della concentrazione di aloperidolo e un aumento del rischio di eventi avversi tra cui il prolungamento del QT. In studi di farmacocinetica sono stati riportati incrementi della concentrazione di aloperidolo da lievi a moderati se somministrato assieme a farmaci substrati o inibitori degli isoenzimi CYP 3A4 o CYP 2D6 come itraconazolo, nefazodone, buspirone, venlafaxina, alprazolam, fluvoxamina, chinidina, fluoxetina, sertalina, clorpromazina e prometazina. Una diminuzione dell’attività enzimatica del CYP 2D6 può causare un aumento delle concentrazioni di aloperidolo. Sono stati osservati aumenti del QTc quando l’aloperidolo è stato somministrato con una combinazione degli inibitori metabolici ketoconazolo (400 mg/die) e paroxetina (20 mg/die). In questo caso può essere necessario ridurre la dose di aloperidolo. Bisogna utilizzare cautela quando si somministra aloperidolo in combinazione con farmaci che possono provocare squilibrio elettrolitico. Effetti di altri farmaci su aloperidolo Quando alla terapia con ALOPERIDOLO S.A.L.F. è aggiunto il trattamento prolungato con induttori enzimatici come carbamazepina, fenobarbital, rifampicina, può verificarsi una significativa diminuzione dei livelli plasmatici di aloperidolo. Perciò, durante il trattamento combinato, la dose di ALOPERIDOLO S.A.L.F. deve essere aggiustata se necessario. Dopo la sospensione di tali farmaci può essere necessario ridurre il dosaggio di aloperidolo. Sodio valproato, farmaco noto come inibitore della glucuronidazione, non influenza i livelli plasmatici di aloperidolo. Effetti di aloperidolo su altri farmaci Come tutti i neurolettici, ALOPERIDOLO S.A.L.F. può potenziare l’azione depressiva sul SNC di altri farmaci compresi alcool, ipnotici, sedativi o forti analgesici. E’ stato inoltre riferito un potenziamento di tali effetti in caso di associazione con metildopa. ALOPERIDOLO S.A.L.F. può antagonizzare l’azione dell’adrenalina e di altri agenti simpaticomimetici ed invertire l’effetto ipotensivo degli agenti di blocco adrenergico, quale, per es., la guanetidina. ALOPERIDOLO S.A.L.F. può diminuire gli effetti antiparkinsoniani della levodopa. Aloperidolo è un inibitore del CYP 2D6. Non somministrare in concomitanza con farmaci che prolungano il QT come ad esempio alcuni antiaritmici della classe IA (es. chinidina, disopiramide e procainamide) e della classe III (es. amiodarone, sotalolo), alcuni antistaminici, altri antipsicotici e alcuni antimalarici (es. chinina e meflochina) ed inoltre la moxifloxacina. Questa lista è da considerarsi solo indicativa e non esaustiva. Non somministrare in concomitanza con farmaci che determinano alterazione degli elettroliti. Deve essere evitato l’uso concomitante di diuretici, in particolare di quelli che possono causare ipopotassiemia. ALOPERIDOLO S.A.L.F. inibisce il metabolismo degli antidepressivi triciclici, aumentandone così i livelli plasmatici. Altre forme di interazione In rari casi, durante l’uso concomitante di litio e ALOPERIDOLO S.A.L.F. sono stati riportati i seguenti sintomi: encefalopatia, sintomi extrapiramidali, discinesia tardiva, sindrome neurolettica maligna, disordini del tronco encefalico, sindrome cerebrale acuta e coma. La maggior parte di questi sintomi erano reversibili. Rimane controverso se tali sintomi siano correlabili alla co-somministrazione o se siano invece la manifestazione di un distinto episodio clinico. Non di meno, si raccomanda che, in pazienti trattati contemporaneamente con ALOPERIDOLO S.A.L.F. e litio, la terapia venga immediatamente interrotta qualora compaiano questi sintomi. E’ stata riportata un’azione antagonista sull’effetto dell’anticoagulante fenindione.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Ogni fiala contiene: Principio attivo: aloperidolo 2 mg Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Stati comatosi, pazienti fortemente depressi dall’alcool o da altre sostanze attive sul sistema nervoso centrale, depressioni endogene senza agitazione, morbo di Parkinson. Astenie, nevrosi e stati spastici dovuti a lesioni dei gangli della base (emiplegia, sclerosi a placche, ecc.). Malattie cardiache clinicamente significative (ad es: recente infarto acuto del miocardio, insufficienza cardiaca scompensata, aritmie trattate con medicinali antiaritmici appartenenti alle classi IA e III). Prolungamento intervallo QTc. Soggetti con storia familiare di aritmia o torsione di punta. Ipopotassemia non corretta. Concomitante uso di farmaci che prolungano il QTc. Gravidanza accertata o presunta, allattamento. Bambini e adolescenti (fino a 18 anni di età).
Posologia
Le posologie suggerite sono solo indicative in quanto il dosaggio è strettamente individuale e varia in funzione della risposta del paziente (età, condizione cliniche del paziente, natura e gravità delle patologie, risposta terapeutica, tollerabilità del medicinale). Ciò significa che nella fase acuta è spesso necessario un progressivo incremento delle dosi, seguito da una graduale riduzione nella fase di mantenimento, così da stabilire la dose minima efficace. Le dosi elevate devono essere somministrate solo ai pazienti che hanno risposto in modo poco soddisfacente ai dosaggi più bassi. ADULTI 1. Come neurolettico fase acuta: episodi acuti di schizofrenia, delirium tremens, paranoia, confusione acuta, sindrome di Korsakoff, paranoia acuta: 5-10 mg per uso intramuscolare da ripetere ogni ora fino al raggiungimento di un adeguato controllo dei sintomi e comunque fino ad un massimo di 60 mg/die. Nella fase cronica è consigliabile la terapia orale 2. Nel controllo dell’agitazione psico-motoria fase acuta: mania, demenza, alcoolismo, disturbi della personalità e comportamentali, singhiozzo, movimenti coreiformi, tics, balbuzie: 5-10 mg per uso intramuscolare Nella fase cronica è consigliabile la terapia orale 3. Come antiemetico nel vomito di origine centrale: 5 mg per uso intramuscolare Nella profilassi del vomito postoperatorio: 2,5-5 mg per uso intramuscolare alla fine dell’intervento. ANZIANI Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati. BAMBINI E ADOLESCENTI (fino a 18 anni di età) La soluzione iniettabile non è indicata per bambini e adolescenti.
Avvertenze e precauzioni
La soluzione deve essere limpida, incolore e priva di particelle visibili. La fiala serve per una sola ed ininterrotta somministrazione e l’eventuale residuo non può essere utilizzato. Effettuare un ECG di base prima di iniziare il trattamento (vedere paragrafo 4.3). Effettuare un monitoraggio dell’ECG nel corso della terapia, sulla base delle condizioni cliniche del paziente. Nel corso della terapia, ridurre il dosaggio se si osserva un prolungamento del QT e interrompere se il QTc è >500ms. Si raccomanda un controllo periodico degli elettroliti. Evitare una terapia concomitante con altri neurolettici. Sono stati riportati rari casi di morte improvvisa in pazienti psichiatrici trattati con farmaci antipsicotici. Sono stati riportati casi di tromboembolismo venoso (TEV) con farmaci antipsicotici. Spesso i pazienti trattati con farmaci antipsicotici presentano fattori di rischio acquisiti per TEV; pertanto devono essere identificati tutti i possibili fattori di rischio per TEV prima e durante la terapia con ALOPERIDOLO S.A.L.F. e devono essere intraprese misure preventive. Aumento della mortalità nelle persone anziane con demenza Dati ottenuti da due ampi studi osservazionali hanno dimostrato che nelle persone anziane con demenza trattate con antipsicotici il rischio di morte è lievemente aumentato rispetto alle persone non trattate. Non ci sono dati a sufficienza per stimare esattamente l’entità del rischio e non è nota la causa dell’aumentato rischio. ALOPERIDOLO S.A.L.F. non è autorizzato per il trattamento dei disturbi del comportamento correlati a demenza. Pazienti anziani affetti da psicosi correlata a demenza trattati con farmaci antipsicotici mostrano un aumentato rischio di morte. L’analisi di diciassette studi clinici controllati verso placebo (durata modale di 10 settimane), prevalentemente in pazienti in terapia con farmaci antipsicotici atipici, ha rivelato un rischio di morte compreso tra 1,6 e 1,7 volte maggiore in pazienti trattati con farmaco rispetto ai trattati con placebo. Nel corso di uno studio clinico controllato della durata di 10 settimane con un farmaco tipico il tasso di mortalità è stato di circa il 4,5% nei pazienti trattati con farmaco rispetto a circa il 2,6 % nel gruppo placebo. Sebbene le cause di morte erano varie, la maggior parte dei decessi è sembrata essere di natura cardiovascolare (ad esempio insufficienza cardiaca, morte improvvisa) o di natura infettiva (ad esempio polmonite). Studi osservazionali suggeriscono che, come gli antipsicotici atipici, il trattamento con antipsicotici convenzionali può aumentare la mortalità. In tale ambito non è chiaro se l’aumentata mortalità osservata negli studi osservazionali possa essere attribuita agli antipsicotici o al contrario ad alcune caratteristiche dei pazienti. Effetti cardiovascolari Con aloperidolo sono stati riportati molto raramente casi di prolungamento dell’intervallo QT e/o aritmie ventricolari, in aggiunta a rari casi di morte improvvisa. Essi possono verificarsi più frequentemente con alti dosaggi di farmaco e in pazienti predisposti. Dal momento che nel corso della terapia con ALOPERIDOLO S.A.L.F. è stato osservato un prolungamento dell’intervallo QT, si raccomanda cautela nei pazienti con condizioni che predispongono ad un prolungamento del QT (sindrome da QT prolungato, ipokalemia, squilibrio elettrolitico, farmaci che causano prolungamento del QT, malattie cardiovascolari, storia familiare di prolungamento del QT) soprattutto se ALOPERIDOLO S.A.L.F. viene somministrato per via parenterale (vedere paragrafo 4.5). Il rischio di prolungamento dell’intervallo QT e/o di aritmie ventricolari può aumentare con dosi elevate (vedere paragrafi 4.8 e 4.9) o quando il medicinale è somministrato per via parenterale, particolarmente per via endovenosa. Un ECG deve essere effettuato per monitorare il prolungamento dell’intervallo QT e la presenza di aritmie cardiache serie se ALOPERIDOLO S.A.L.F. viene somministrato per via endovenosa. Sono state inoltre riportate tachicardia e ipotensione in pazienti occasionali. Sindrome neurolettica maligna Come gli altri farmaci antipsicotici, anche ALOPERIDOLO S.A.L.F. è stato associato a sindrome neurolettica maligna: una risposta rara ed idiosincrasica caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare generalizzata, instabilità autonomica, stato di coscienza alterato. L’ipertermia è spesso un sintomo precoce di tale sindrome. Il trattamento antipsicotico deve essere sospeso immediatamente e devono essere istituite appropriate terapie di supporto ed un attento monitoraggio. Discinesia tardiva Come per tutti i farmaci antipsicotici, può comparire discinesia tardiva in alcuni pazienti in terapia a lungo termine o dopo sospensione della terapia. Tale sindrome è principalmente caratterizzata da movimenti ritmici involontari della lingua, del viso, della bocca o della mandibola. Le manifestazioni possono essere permanenti in alcuni pazienti. La sindrome può essere mascherata con la ripresa del trattamento, con l’aumento del dosaggio o passando ad un altro antipsicotico. Il trattamento deve essere interrotto appena possibile. Sintomi extrapiramidali Come per tutti i neurolettici, possono insorgere sintomi extrapiramidali, ad esempio tremore, rigidità, ipersalivazione, bradicinesia, acatisia, distonia acuta. Farmaci antiparkinson anticolinergici possono essere prescritti se necessario, ma non devono essere usati routinariamente come misura preventiva. Se è necessario il trattamento concomitante con farmaci antiparkinson deve essere protratto dopo la sospensione di ALOPERIDOLO S.A.L.F., se la loro escrezione è più rapida rispetto a quella di ALOPERIDOLO, allo scopo di evitare lo sviluppo o l’aggravamento di sintomi extrapiramidali. Il medico deve considerare il possibile aumento della pressione intraoculare dovuta ai farmaci anticolinergici, inclusi gli agenti antiparkinson, quando somministrati in concomitanza con ALOPERIDOLO S.A.L.F. Attacchi epilettici/Convulsioni È stata riportata l’insorgenza di attacchi epilettici scatenati da ALOPERIDOLO S.A.L.F. Si raccomanda cautela nei pazienti epilettici e in condizioni che predispongono alle convulsioni (ad esempio sospensione dell’alcool e danno cerebrale). Effetti epatobiliari Dato che ALOPERIDOLO S.A.L.F. è metabolizzato dal fegato, si raccomanda cautela in pazienti con malattia epatica. Sono stati riportati casi isolati di anomalie nella funzionalità epatica o epatiti, più spesso colestatiche. Effetti sul sistema endocrino La tiroxina può facilitare la tossicità di Aloperidolo. La terapia antipsicotica in pazienti con ipertiroidismo deve essere intrapresa solo con grande cautela e deve essere sempre accompagnata da una terapia per raggiungere uno stato eutiroideo. Gli effetti ormonali degli antipsicotici neurolettici includono iperprolattinemia, che può causare galattorrea, ginecomastia e oligo- o amenorrea. Sono stati riportati casi molto rari di ipoglicemia e di Sindrome da Inappropriata Secrezione di ADH. Considerazioni aggiuntive Nella schizofrenia, la risposta al trattamento con farmaci antipsicotici può essere ritardata. Anche se i farmaci vengono sospesi, la ripresa dei sintomi può non apparire visibile per diverse settimane o mesi. Sintomi acuti da sospensione inclusi nausea, vomito e insonnia sono stati descritti molto raramente dopo improvvisa interruzione di alte dosi di farmaci antipsicotici. Può anche verificarsi una ricaduta psicotica, per cui si consiglia una sospensione graduale. Come per tutti gli antipsicotici ALOPERIDOLO S.A.L.F. non deve essere usato in monoterapia nei casi in cui la depressione è predominante. ALOPERIDOLO S.A.L.F. può essere associato a farmaci antidepressivi nelle condizioni in cui coesistono depressione e psicosi. Informazioni importanti su alcuni eccipienti: nessuna.
Interazioni
Come per gli altri antipsicotici, utilizzare cautela nel prescrivere aloperidolo insieme con altri farmaci che inducono un prolungamento dell’intervallo QT. L’aloperidolo segue diverse vie metaboliche tra cui la glucuronidazione ed il sistema del citocromo P450 (in particolare CYP 3A4 o CYP 2D6). L’inibizione di queste vie metaboliche da parte di un altro farmaco o una diminuzione dell’attività enzimatica del CYP 2D6 può provocare l’aumento della concentrazione di aloperidolo e un aumento del rischio di eventi avversi tra cui il prolungamento del QT. In studi di farmacocinetica sono stati riportati incrementi della concentrazione di aloperidolo da lievi a moderati se somministrato assieme a farmaci substrati o inibitori degli isoenzimi CYP 3A4 o CYP 2D6 come itraconazolo, nefazodone, buspirone, venlafaxina, alprazolam, fluvoxamina, chinidina, fluoxetina, sertalina, clorpromazina e prometazina. Una diminuzione dell’attività enzimatica del CYP 2D6 può causare un aumento delle concentrazioni di aloperidolo. Sono stati osservati aumenti del QTc quando l’aloperidolo è stato somministrato con una combinazione degli inibitori metabolici ketoconazolo (400 mg/die) e paroxetina (20 mg/die). In questo caso può essere necessario ridurre la dose di aloperidolo. Bisogna utilizzare cautela quando si somministra aloperidolo in combinazione con farmaci che possono provocare squilibrio elettrolitico. Effetti di altri farmaci su aloperidolo Quando alla terapia con ALOPERIDOLO S.A.L.F. è aggiunto il trattamento prolungato con induttori enzimatici come carbamazepina, fenobarbital, rifampicina, può verificarsi una significativa diminuzione dei livelli plasmatici di aloperidolo. Perciò, durante il trattamento combinato, la dose di ALOPERIDOLO S.A.L.F. deve essere aggiustata se necessario. Dopo la sospensione di tali farmaci può essere necessario ridurre il dosaggio di aloperidolo. Sodio valproato, farmaco noto come inibitore della glucuronidazione, non influenza i livelli plasmatici di aloperidolo. Effetti di aloperidolo su altri farmaci Come tutti i neurolettici, ALOPERIDOLO S.A.L.F. può potenziare l’azione depressiva sul SNC di altri farmaci compresi alcool, ipnotici, sedativi o forti analgesici. E’ stato inoltre riferito un potenziamento di tali effetti in caso di associazione con metildopa. ALOPERIDOLO S.A.L.F. può antagonizzare l’azione dell’adrenalina e di altri agenti simpaticomimetici ed invertire l’effetto ipotensivo degli agenti di blocco adrenergico, quale, per es., la guanetidina. ALOPERIDOLO S.A.L.F. può diminuire gli effetti antiparkinsoniani della levodopa. Aloperidolo è un inibitore del CYP 2D6. Non somministrare in concomitanza con farmaci che prolungano il QT come ad esempio alcuni antiaritmici della classe IA (es. chinidina, disopiramide e procainamide) e della classe III (es. amiodarone, sotalolo), alcuni antistaminici, altri antipsicotici e alcuni antimalarici (es. chinina e meflochina) ed inoltre la moxifloxacina. Questa lista è da considerarsi solo indicativa e non esaustiva. Non somministrare in concomitanza con farmaci che determinano alterazione degli elettroliti. Deve essere evitato l’uso concomitante di diuretici, in particolare di quelli che possono causare ipopotassiemia. ALOPERIDOLO S.A.L.F. inibisce il metabolismo degli antidepressivi triciclici, aumentandone così i livelli plasmatici. Altre forme di interazione In rari casi, durante l’uso concomitante di litio e ALOPERIDOLO S.A.L.F. sono stati riportati i seguenti sintomi: encefalopatia, sintomi extrapiramidali, discinesia tardiva, sindrome neurolettica maligna, disordini del tronco encefalico, sindrome cerebrale acuta e coma. La maggior parte di questi sintomi erano reversibili. Rimane controverso se tali sintomi siano correlabili alla co-somministrazione o se siano invece la manifestazione di un distinto episodio clinico. Non di meno, si raccomanda che, in pazienti trattati contemporaneamente con ALOPERIDOLO S.A.L.F. e litio, la terapia venga immediatamente interrotta qualora compaiano questi sintomi. E’ stata riportata un’azione antagonista sull’effetto dell’anticoagulante fenindione.
Effetti indesiderati
In corso di trattamento con aloperidolo sono stati segnalati gli effetti indesiderati elencati di seguito, con le seguenti frequenze: molto comune / 1/10; comune / 1/100 e < 1/10; non comune / 1/1000 e < 1/100; raro / 1/10000 e < 1/1000; molto raro < 1/10000 inclusi i casi isolati. Patologie del sistema emolinfopoietico Molto raro: agranulocitosi, pancitopenia, trombocitopenia, leucopenia, neutropenia Disturbi del sistema immunitario Molto raro: reazione anafilattica, ipersensibilità Patologie endocrine Molto raro: inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico Disturbi della nutrizione e del metabolismo Molto raro: ipoglicemia Disturbi psichiatrici Molto raro: disordini psicotici, agitazione, stato confusionale, depressione, insonnia Patologie del sistema nervoso Molto raro: convulsioni, mal di testa Patologie cardiache Molto raro: torsade de pointes (torsione di punta), fibrillazione ventricolare, tachicardia ventricolare, extrasistole Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Molto raro: broncospasmo, laringospasmo, edema laringeo, dispnea Patologie Gastrointestinali Molto raro: vomito, nausea Patologie epatobiliari Molto raro: insufficienza epatica acuta, epatite, colestasi, ittero, anomalie nei test di funzionalità epatica Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto raro: vasculite leucocitoclastica, dermatite esfoliativa, orticaria, reazioni di fotosensibilità, rash, prurito, iperidrosi Patologie renali ed urinarie Molto raro: ritenzione urinaria Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Molto raro: priapismo, ginecomastia Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto raro: morte improvvisa, edema facciale, edema, iponatriemia, ipertermia Esami diagnostici Molto raro: elettrocardiogramma con QT prolungato, diminuzione di peso Classe sistemica organica: gravidanza, puerperio e condizioni perinatali: Reazioni avverse e frequenza: Sindrome da astinenza neonatale, frequenza non nota, sintomi extrapiramidali (Vedi sezione 4.6). Sono stati osservati con ALOPERIDOLO S.A.L.F. e altri farmaci della stessa classe casi rari di prolungamento del QT, aritmie ventricolari come torsione di punta, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e arresto cardiaco. Casi molto rari di morte improvvisa. Sono stati riportati con farmaci antipsicotici casi di tromboembolismo venoso, inclusi casi di embolia polmonare e casi di trombosi venosa profonda. Frequenza non nota.
Gravidanza e allattamento
Studi condotti sugli animali hanno mostrato un effetto teratogeno di aloperidolo (vedere paragrafo 5.3). I neonati esposti agli antipsicotici convenzionali o atipici incluso l’Aloperidolo S.A.L.F. durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati inclusi sintomi extrapiramidali o di astinenza che possono variare per gravità e durata dopo la nascita. Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, stress respiratorio, disturbi dell’assunzione di cibo. Pertanto i neonati dovrebbero essere attentamente monitorati. Da non impiegarsi in caso di gravidanza accertata o presunta, né durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.3).
Conservazione
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Non sono richieste particolari condizioni di conservazione in relazione alla temperatura.