ATC: N05AX12 | Descrizione tipo ricetta: RNRL - LIMITATIVA NON RIPETIB. |
Presenza Glutine:
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Classe 1: H | Forma farmaceutica: SOSPENSIONE INIETT RP POL SOLV |
Presenza Lattosio:
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Abilify Maintena è indicato per il trattamento di mantenimento della schizofrenia in pazienti adulti stabilizzati con aripiprazolo orale.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Non sono stati effettuati studi d’interazione con Abilify Maintena. Le informazioni qui riportate provengono dagli studi con aripiprazolo orale. A causa del suo antagonismo sui recettori α1-adrenergici, aripiprazolo può potenziare l'effetto di alcuni medicinali antipertensivi. Dati gli effetti primari di aripiprazolo sull’SNC, si deve usare cautela quando si somministra aripiprazolo in associazione ad alcol o altri medicinali che agiscono sull’SNC con reazioni avverse sovrapponibili, ad esempio la sedazione (vedere paragrafo 4.8). Si deve usare cautela nella somministrazione concomitante di aripiprazolo e medicinali noti causare prolungamento dell'intervallo QT o squilibrio elettrolitico. Potenziali effetti di altri medicinali su aripiprazolo Chinidina e altri forti inibitori del CYP2D6 In uno studio clinico su aripiprazolo orale in soggetti sani, un forte inibitore del CYP2D6 (chinidina) ha aumentato l’AUC di aripiprazolo del 107%, mentre la Cmax è rimasta invariata. L’AUC e la Cmax di deidro-aripiprazolo, il metabolita attivo, sono diminuite del 32% e del 47%, rispettivamente. È prevedibile che altri forti inibitori di CYP2D6, ad esempio fluoxetina e paroxetina, abbiano effetti simili, pertanto la dose deve essere ridotta (vedere paragrafo 4.2). Ketoconazolo e altri forti inibitori di CYP3A4 In uno studio clinico su aripiprazolo orale in soggetti sani, un forte inibitore di CYP3A4 (ketoconazolo) ha aumentato l’AUC e la Cmax di aripiprazolo del 63% e del 37%, rispettivamente. L’AUC e la Cmax di deidro-aripiprazolo, sono aumentate del 77% e del 43%, rispettivamente. Nei metabolizzatori lenti di CYP2D6, l'uso concomitante di forti inibitori di CYP3A4 può aumentare le concentrazioni plasmatiche di aripiprazolo rispetto a quelle dei metabolizzatori forti di CYP2D6 (vedere paragrafo 4.2). Quando si considera la somministrazione concomitante di aripiprazolo e ketoconazolo, o altri forti inibitori di CYP3A4, i possibili benefici devono superare i rischi potenziali per il paziente. È prevedibile che altri forti inibitori di CYP3A4, ad esempio itraconazolo e inibitori della proteasi dell’HIV, abbiano effetti simili, pertanto la dose deve essere ridotta (vedere paragrafo 4.2). Se si interrompe l’uso di un inibitore del CYP2D6 o del CYP3A4, la dose di aripiprazolo deve essere aumentata a quella precedente l'inizio della terapia concomitante. È prevedibile che l’uso di deboli inibitori del CYP3A4 (per es. diltiazem) o del CYP2D6 (per es. escitalopram) in associazione con aripiprazolo, comporti modesti incrementi nelle concentrazioni plasmatiche di aripiprazolo. Carbamazepina e altri induttori del CYP3A4 Dopo la somministrazione concomitante di carbamazepina, un forte induttore di CYP3A4, e di aripiprazolo orale in pazienti con schizofrenia o disturbo schizoaffettivo, le medie geometriche di Cmax e AUC per aripiprazolo sono risultate inferiori del 68% e del 73%, rispettivamente, rispetto alla somministrazione di aripiprazolo orale (30 mg) in monoterapia. Analogamente, per quanto riguarda deidro-aripiprazolo, le medie geometriche di Cmax e AUC dopo la somministrazione concomitante di carbamazepina sono risultate inferiori del 69% e del 71%, rispettivamente, rispetto ai valori successivi al trattamento con aripiprazolo orale in monoterapia. È prevedibile che la somministrazione concomitante di Abilify Maintena e altri induttori di CYP3A4 (ad esempio rifampicina, rifabutina, fenitoina, fenobarbital, primidone, efavirenz, nevirapina ed Hypericum perforatum ) abbia effetti simili. L'uso concomitante di induttori del CYP3A4 e Abilify Maintena deve essere evitato perché i livelli ematici di aripiprazolo si riducono e possono essere inferiori ai livelli efficaci. Sindrome serotoninergica Nei pazienti che prendono aripiprazolo sono stati segnalati casi di sindrome serotoninergica, e possibili segni e sintomi di questa condizione possono comparire soprattutto in caso di uso concomitante con altri medicinali serotoninergici quali ad esempio SSRI/SNRI, o con medicinali noti aumentare le concentrazioni di aripiprazolo (vedere paragrafo 4.8).
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Abilify Maintena 300 mg polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato Ogni flaconcino contiene 300 mg di aripiprazolo. Abilify Maintena 400 mg polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato Ogni flaconcino contiene 400 mg di aripiprazolo. Abilify Maintena 300 mg polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato in siringa preriempita Ogni siringa preriempita contiene 300 mg di aripiprazolo. Abilify Maintena 400 mg polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato in siringa preriempita Ogni siringa preriempita contiene 400 mg di aripiprazolo. Dopo la ricostituzione, ogni ml di sospensione contiene 200 mg di aripiprazolo. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
Posologia Per i pazienti che non hanno mai assunto aripiprazolo, la tollerabilità con aripiprazolo orale deve essere accertata prima di iniziare il trattamento con Abilify Maintena. La dose raccomandata iniziale e di mantenimento di Abilify Maintena è pari a 400 mg. Non è richiesta la titolazione della dose di questo medicinale. Esso deve essere somministrato una volta al mese come singola iniezione (non prima di 26 giorni dalla precedente iniezione). Dopo la prima iniezione, il trattamento con 10-20 mg di aripiprazolo orale al giorno va proseguito per 14 giorni consecutivi, al fine di mantenere le concentrazioni terapeutiche di aripiprazolo durante l’inizio della terapia. Se con la dose da 400 mg si verificano reazioni avverse, si deve ridurre la dose a 300 mg una volta al mese. Dosi saltate
Dosi saltate | |
Se si salta la 2 a o la 3 a dose e dall'ultima iniezione sono passate: | Azione |
> 4 settimane e < 5 settimane | Si deve somministrare l'iniezione appena possibile, quindi si deve riprendere il programma di iniezioni mensili. |
> 5 settimane | Si deve riprendere l’uso concomitante di aripiprazolo orale per 14 giorni insieme alla somministrazione dell’iniezione. |
Se si salta la 4 a dose o quelle successive (vale a dire, dopo il raggiungimento dello stato stazionario) e dall'ultima iniezione sono passate: | Azione |
> 4 settimane e < 6 settimane | Si deve somministrare l'iniezione appena possibile, quindi si deve riprendere il programma di iniezioni mensili. |
> 6 settimane | Si deve riprendere l’uso concomitante di aripiprazolo orale per 14 giorni insieme alla somministrazione dell’iniezione, quindi riprendere il programma di iniezioni mensili. |
Dose aggiustata | |
Pazienti che assumono 400 mg di Abilify Maintena | |
Forti inibitori del CYP2D6 o del CYP3A4 | 300 mg |
Forti inibitori del CYP2D6 e del CYP3A4 | 200 mg* |
Induttori del CYP3A4 | Evitare l’uso |
Pazienti che assumono 300 mg di Abilify Maintena | |
Forti inibitori del CYP2D6 o del CYP3A4 | 200 mg* |
Forti inibitori del CYP2D6 e del CYP3A4 | 160 mg* |
Induttori del CYP3A4 | Evitare l’uso |
Avvertenze e precauzioni
Durante il trattamento antipsicotico, il miglioramento delle condizioni cliniche del paziente può richiedere da molti giorni ad alcune settimane. I pazienti devono essere strettamente monitorati per l'intero periodo. Uso in pazienti in stato di agitazione acuta o in stato psicotico severo Abilify Maintena non deve essere utilizzato per gestire stati di agitazione acuta o stati psicotici severi quando è richiesto un immediato controllo dei sintomi. Comportamenti suicidari L'insorgenza di comportamento suicidario è inerente alla malattia psicotica e, in alcuni casi, è stata segnalata subito dopo l'inizio o la sostituzione del trattamento antipsicotico, incluso il trattamento con aripiprazolo (vedere paragrafo 4.8). Il trattamento antipsicotico deve essere accompagnato da una stretta supervisione dei pazienti ad alto rischio. Disturbi cardiovascolari Aripiprazolo deve essere usato con cautela nei pazienti con malattia cardiovascolare nota (storia di infarto miocardico o cardiopatia ischemica, insufficienza cardiaca o anomalie della conduzione), malattia cerebrovascolare, condizioni che possono predisporre i pazienti all'ipotensione (disidratazione, ipovolemia e trattamento con medicinali antipertensivi) o ipertensione, inclusa la accelerata o maligna. Con l’uso di medicinali antipsicotici sono stati segnalati casi di tromboembolia venosa (TEV). Dal momento che i pazienti trattati con antipsicotici presentano spesso fattori di rischio acquisiti per la TEV, prima e durante il trattamento con aripiprazolo è necessario identificare tutti i possibili fattori di rischio relativi a questa condizione e adottare le opportune misure preventive (vedere paragrafo 4.8). Prolungamento dell'intervallo QT Negli studi clinici sul trattamento con aripiprazolo orale, l'incidenza del prolungamento dell'intervallo QT è stata paragonabile a placebo. Aripiprazolo deve essere usato con cautela nei pazienti con storia familiare di prolungamento dell'intervallo QT (vedere paragrafo 4.8). Discinesia tardiva In studi clinici della durata di un anno o meno, durante il trattamento con aripiprazolo ci sono state segnalazioni non comuni di discinesia iatrogena. In caso di comparsa di segni e sintomi di discinesia tardiva in pazienti in trattamento con aripiprazolo, si deve considerare la riduzione della dose o l'interruzione della terapia (vedere paragrafo 4.8). Questi sintomi possono peggiorare nel tempo o possono anche manifestarsi dopo la sospensione del trattamento. Sindrome Maligna da Neurolettici (SMN) La SMN è un complesso di sintomi potenzialmente fatali associato agli antipsicotici. Negli studi clinici sono stati segnalati rari casi di SMN durante il trattamento con aripiprazolo. Manifestazioni cliniche della SMN sono iperpiressia, rigidità muscolare, alterazione dello stato mentale ed evidenza di instabilità autonomica (polso o pressione arteriosa irregolari, tachicardia, diaforesi e disritmia cardiaca). Ulteriori segni possono includere creatinfosfochinasi aumentata, mioglobinuria (rabdomiolisi) e insufficienza renale acuta. Tuttavia, sono stati anche segnalati livelli elevati di creatinfosfochinasi e rabdomiolisi non necessariamente associati alla SMN. Se un paziente sviluppa segni e sintomi indicativi di SMN, o presenta febbre alta inspiegabile in assenza di ulteriori manifestazioni cliniche di SMN, tutti gli antipsicotici, compreso aripiprazolo, devono essere interrotti (vedere paragrafo 4.8). Convulsioni Negli studi clinici sono stati segnalati casi non comuni di convulsioni durante il trattamento con aripiprazolo. Per questa ragione, aripiprazolo deve essere usato con cautela nei pazienti con storia di disturbi convulsivi o che mostrano condizioni associate a convulsioni (vedere paragrafo 4.8). Pazienti anziani con psicosi correlata alla demenza Mortalità aumentata In tre studi con aripiprazolo orale in pazienti anziani con psicosi associata a malattia di Alzheimer (n = 938, età media: 82,4 anni, intervallo: 56-99 anni), controllati verso placebo, i pazienti trattati con aripiprazolo hanno riportato un aumentato rischio di morte in confronto a quelli che assumevano placebo. La percentuale delle morti nei pazienti trattati con aripiprazolo orale è risultato pari al 3,5% rispetto all’1,7% con placebo. Sebbene le cause dei decessi fossero varie, la maggior parte di essi risultano essere di natura cardiovascolare (per es. insufficienza cardiaca, morte improvvisa) o infettiva (per es. polmonite) (vedere paragrafo 4.8). Reazioni avverse cerebrovascolari Negli stessi studi clinici con aripiprazolo orale, nei pazienti sono state segnalate reazioni avverse cerebrovascolari (per es. ictus, attacco ischemico transitorio), inclusi casi ad esito fatale, (età media: 84 anni, intervallo: 78-88 anni). Nel complesso, in questi studi clinici l’1,3% dei pazienti trattati con aripiprazolo orale ha riportato reazioni avverse cerebrovascolari rispetto allo 0,6% dei pazienti trattati con placebo. Questa differenza non era statisticamente significativa. Tuttavia, in uno di questi studi, a dose fissa, nei pazienti trattati con aripiprazolo è emersa una relazione dose-risposta significativa per le reazioni avverse cerebrovascolari (vedere paragrafo 4.8). Aripiprazolo non è indicato per il trattamento dei pazienti con psicosi correlata alla demenza. Iperglicemia e diabete mellito In pazienti trattati con aripiprazolo è stata segnalata iperglicemia, in alcuni casi estrema e associata a chetoacidosi, oppure coma iperosmolare o morte. I fattori di rischio che possono predisporre i pazienti a gravi complicanze includono obesità e anamnesi familiare di diabete. I pazienti trattati con aripiprazolo devono essere controllati per rilevare eventuali segni e sintomi di iperglicemia (ad esempio polidipsia, poliuria, polifagia e debolezza), e i pazienti con diabete mellito o fattori di rischio per quest’ultima condizione devono essere monitorati regolarmente per rilevare eventuali peggioramenti nel controllo della glicemia (vedere paragrafo 4.8). Ipersensibilità Reazioni da ipersensibilità caratterizzate da sintomi allergici possono verificarsi con aripiprazolo (vedere paragrafo 4.8). Aumento di peso L'aumento di peso è comunemente osservato nei pazienti schizofrenici dovuto a uso di antipsicotici noti causare incremento ponderale, comorbidità, stile di vita non appropriato, e può condurre gravi complicanze. Nella fase post-marketing sono stati segnalati casi di aumento di peso in pazienti in trattamento con aripiprazolo orale. Quando rilevato, solitamente si trattava di pazienti con fattori di rischio significativi quali storia di diabete, disturbi tiroidei o adenoma ipofisario. Negli studi clinici, aripiprazolo non ha mostrato di indurre un aumento di peso clinicamente rilevante (vedere paragrafo 4.8). Disfagia Disturbi della motilità esofagea ed aspirazione sono stati associati al trattamento con aripiprazolo. Aripiprazolo deve essere usato con cautela nei pazienti a rischio di polmonite ab ingestis . Gioco d'azzardo patologico e altri disturbi del controllo degli impulsi I pazienti possono manifestare un incremento degli impulsi, in particolare per il gioco d'azzardo, e l'incapacità di controllare tali impulsi, durante l’assunzione di aripiprazolo. Tra gli altri impulsi riportati: incremento degli impulsi sessuali, compratore compulsivo, alimentazione incontrollata o compulsiva e altri comportamenti impulsivi e compulsivi. È importante che i prescrittori pongano ai pazienti o a chi li assiste, domande specifiche circa l’incremento o lo sviluppo di nuovi impulsi al gioco, impulsi sessuali, compratore compulsivo, alimentazione incontrollata o compulsiva o altri impulsi, durante l’assunzione di aripiprazolo. Si deve tenere presente che sintomi del controllo degli impulsi possono essere associati al disturbo di base; tuttavia, in alcuni casi è stata segnalata la cessazione degli impulsi con la riduzione della dose o la sospensione del medicinale. Se non riconosciuti, i disturbi del controllo degli impulsi possono esitare in un danno al paziente e ad altri. Se un paziente sviluppa tali impulsi durante l’assunzione di aripiprazolo, si deve prendere in considerazione la riduzione della dose o la sospensione del medicinale (vedere paragrafo 4.8). Cadute Aripiprazolo può causare sonnolenza, ipotensione posturale, instabilità motoria e sensoriale, che possono indurre cadute. Fare attenzione nel trattare i pazienti a più alto rischio, e prendere in considerazione una dose iniziale inferiore (per es. pazienti anziani o debilitati; vedere paragrafo 4.2). Sodio Abilify Maintena contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose.
Interazioni
Non sono stati effettuati studi d’interazione con Abilify Maintena. Le informazioni qui riportate provengono dagli studi con aripiprazolo orale. A causa del suo antagonismo sui recettori α1-adrenergici, aripiprazolo può potenziare l'effetto di alcuni medicinali antipertensivi. Dati gli effetti primari di aripiprazolo sull’SNC, si deve usare cautela quando si somministra aripiprazolo in associazione ad alcol o altri medicinali che agiscono sull’SNC con reazioni avverse sovrapponibili, ad esempio la sedazione (vedere paragrafo 4.8). Si deve usare cautela nella somministrazione concomitante di aripiprazolo e medicinali noti causare prolungamento dell'intervallo QT o squilibrio elettrolitico. Potenziali effetti di altri medicinali su aripiprazolo Chinidina e altri forti inibitori del CYP2D6 In uno studio clinico su aripiprazolo orale in soggetti sani, un forte inibitore del CYP2D6 (chinidina) ha aumentato l’AUC di aripiprazolo del 107%, mentre la Cmax è rimasta invariata. L’AUC e la Cmax di deidro-aripiprazolo, il metabolita attivo, sono diminuite del 32% e del 47%, rispettivamente. È prevedibile che altri forti inibitori di CYP2D6, ad esempio fluoxetina e paroxetina, abbiano effetti simili, pertanto la dose deve essere ridotta (vedere paragrafo 4.2). Ketoconazolo e altri forti inibitori di CYP3A4 In uno studio clinico su aripiprazolo orale in soggetti sani, un forte inibitore di CYP3A4 (ketoconazolo) ha aumentato l’AUC e la Cmax di aripiprazolo del 63% e del 37%, rispettivamente. L’AUC e la Cmax di deidro-aripiprazolo, sono aumentate del 77% e del 43%, rispettivamente. Nei metabolizzatori lenti di CYP2D6, l'uso concomitante di forti inibitori di CYP3A4 può aumentare le concentrazioni plasmatiche di aripiprazolo rispetto a quelle dei metabolizzatori forti di CYP2D6 (vedere paragrafo 4.2). Quando si considera la somministrazione concomitante di aripiprazolo e ketoconazolo, o altri forti inibitori di CYP3A4, i possibili benefici devono superare i rischi potenziali per il paziente. È prevedibile che altri forti inibitori di CYP3A4, ad esempio itraconazolo e inibitori della proteasi dell’HIV, abbiano effetti simili, pertanto la dose deve essere ridotta (vedere paragrafo 4.2). Se si interrompe l’uso di un inibitore del CYP2D6 o del CYP3A4, la dose di aripiprazolo deve essere aumentata a quella precedente l'inizio della terapia concomitante. È prevedibile che l’uso di deboli inibitori del CYP3A4 (per es. diltiazem) o del CYP2D6 (per es. escitalopram) in associazione con aripiprazolo, comporti modesti incrementi nelle concentrazioni plasmatiche di aripiprazolo. Carbamazepina e altri induttori del CYP3A4 Dopo la somministrazione concomitante di carbamazepina, un forte induttore di CYP3A4, e di aripiprazolo orale in pazienti con schizofrenia o disturbo schizoaffettivo, le medie geometriche di Cmax e AUC per aripiprazolo sono risultate inferiori del 68% e del 73%, rispettivamente, rispetto alla somministrazione di aripiprazolo orale (30 mg) in monoterapia. Analogamente, per quanto riguarda deidro-aripiprazolo, le medie geometriche di Cmax e AUC dopo la somministrazione concomitante di carbamazepina sono risultate inferiori del 69% e del 71%, rispettivamente, rispetto ai valori successivi al trattamento con aripiprazolo orale in monoterapia. È prevedibile che la somministrazione concomitante di Abilify Maintena e altri induttori di CYP3A4 (ad esempio rifampicina, rifabutina, fenitoina, fenobarbital, primidone, efavirenz, nevirapina ed Hypericum perforatum ) abbia effetti simili. L'uso concomitante di induttori del CYP3A4 e Abilify Maintena deve essere evitato perché i livelli ematici di aripiprazolo si riducono e possono essere inferiori ai livelli efficaci. Sindrome serotoninergica Nei pazienti che prendono aripiprazolo sono stati segnalati casi di sindrome serotoninergica, e possibili segni e sintomi di questa condizione possono comparire soprattutto in caso di uso concomitante con altri medicinali serotoninergici quali ad esempio SSRI/SNRI, o con medicinali noti aumentare le concentrazioni di aripiprazolo (vedere paragrafo 4.8).
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse da farmaco (ADR) osservate con maggiore frequenza e segnalate in ≥ 5% dei pazienti in due studi in doppio cieco, a lungo termine su Abilify Maintena sono state aumento di peso (9,0%), acatisia (7,9%), insonnia (5,8%), e dolore in sede di iniezione (5,1%). Tabella delle reazioni avverse Le incidenze delle ADR associate alla terapia con aripiprazolo sono indicate nella tabella sottostante. La tabella si basa sulle reazioni avverse segnalate durante gli studi clinici e/o nell'uso post-marketing. Tutte le ADR sono suddivise in base alla classificazione per sistemi e organi e per frequenza: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ogni classe di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità. Non è possibile determinare la frequenza delle reazioni avverse segnalate durante l'uso post-marketing poiché i dati derivano da segnalazioni spontanee. Di conseguenza, la frequenza di questi eventi avversi è indicata come "non nota".
Comune | Non comune | Non nota | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Neutropenia, Anemia, Trombocitopenia, Conta dei neutrofili diminuita, Conta dei leucociti diminuita | Leucopenia | |
Disturbi del sistema immunitario | Ipersensibilità | Reazione allergica (per es. reazione anafilattica, angioedema comprensivo di gonfiore della lingua, edema della lingua, edema del volto, prurito od orticaria) | |
Patologie endocrine | Prolattina ematica diminuita, Iperprolattinemia | Coma diabetico iperosmolare, Chetoacidosi diabetica | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Peso aumentato, Diabete mellito, Peso diminuito | Iperglicemia, Ipercolesterolemia, Iperinsulinemia, Iperlipidemia, Ipertrigliceridemia, Disturbo dell'appetito | Anoressia, Iponatremia |
Disturbi psichiatrici | Agitazione Ansia Irrequietezza Insonnia | Ideazione suicidaria, Disturbo psicotico, Allucinazione, Delirio, Ipersessualità, Reazione di panico, Depressione, Labilità affettiva, Apatia, Disforia, Disturbo del sonno, Bruxismo, Libido diminuita, Umore alterato | Suicidio riuscito, Tentato suicidio, Gioco d’azzardo patologico, Disturbi del controllo degli impulsi, Alimentazione incontrollata, Compratore compulsivo, Poriomania, Nervosismo, Aggressività |
Patologie del sistema nervoso | Disturbo extrapiramidale, Acatisia, Tremore, Discinesia, Sedazione, Sonnolenza, Capogiro, Cefalea | Distonia, Discinesia tardiva, Parkinsonismo, Disturbo del movimento, Iperattività psicomotoria, Sindrome delle gambe senza riposo, Rigidità della ruota dentata, Ipertonia, Bradicinesia, Perdita di saliva, Disgeusia, Parosmia | Sindrome maligna da neurolettici, Convulsione da grande male, Sindrome da serotonina, Disturbo del linguaggio |
Patologie dell'occhio | Crisi oculogira, Visione offuscata, Dolore oculare, Diplopia | ||
Patologie cardiache | Extrasistoli ventricolari, Bradicardia, Tachicardia, Ampiezza ridotta dell'onda T nell'elettrocardiogramma, Elettrocardiogramma anormale, Inversione dell'onda T dell'elettrocardiogramma | Morte inspiegata improvvisa, Arresto cardiaco, Torsioni di punta, Aritmie ventricolari, Prolungamento dell'intervallo QT | |
Patologie vascolari | Ipertensione, Ipotensione ortostatica, Pressione arteriosa aumentata | Sincope, Tromboembolia venosa (incluse embolia polmonare e trombosi venosa profonda) | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Tosse, Singhiozzi | Spasmo orofaringeo, Laringospasmo, Polmonite da aspirazione | |
Patologie gastrointestinali | Secchezza delle fauci | Malattia da reflusso gastroesofageo, Dispepsia, Vomito, Diarrea, Nausea, Dolore addominale superiore, Fastidio addominale, Costipazione, Evacuazioni frequenti, Ipersecrezione salivare | Pancreatite, Disfagia |
Patologie epatobiliari | Test di funzionalità epatica anormale, Enzima epatico aumentato, Alanina aminotransferasi aumentata, Gamma-glutamil transferasi aumentata, Bilirubina ematica aumentata, Aspartato aminotrasferasi aumentata | Insufficienza epatica, Ittero, Epatite, Fosfatasi alcalina aumentata | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Alopecia, Acne, Rosacea, Eczema, Indurimento della cute | Eruzione cutanea, Reazione di fotosensibilità, Iperidrosi | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Rigidità muscoloscheletrica | Rigidità muscolare, Spasmi muscolari, Contrazione muscolare, Tensione muscolare, Mialgia, Dolore agli arti, Artralgia, Dolore dorsale, Escursione articolare ridotta, Rigidità nucale, Trisma | Rabdomiolisi |
Patologie renali e urinarie | Nefrolitiasi, Glicosuria | Ritenzione di urina, Incontinenza urinaria | |
Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali | Sindrome neonatale da astinenza da farmaco (vedere paragrafo 4.6) | ||
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella | Disfunzione erettile | Galattorrea, Ginecomastia, Tensione mammaria, Secchezza vulvovaginale | Priapismo |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Dolore in sede di iniezione, Indurimento in sede di iniezione, Affaticamento | Piressia, Astenia, Alterazione dell'andatura, Fastidio al torace, Reazione in sede di iniezione, Eritema in sede di iniezione, Tumefazione in sede di iniezione, Fastidio in sede di iniezione, Prurito in sede di iniezione, Sete, Lentezza | Disturbo della termoregolazione (per es. ipotermia, piressia), Dolore toracico, Edema periferico |
Esami diagnostici | Creatinfosfochinasi ematica aumentata | Glucosio ematico aumentato, Glucosio ematico diminuito, Emoglobina glicosilata aumentata, Aumento della circonferenza della vita, Colesterolo ematico diminuito, Trigliceridi ematici diminuiti | Fluttuazione del glucosio ematico |
Gravidanza e allattamento
Gravidanza Non esistono studi clinici adeguati e validamente controllati con aripiprazolo in donne in gravidanza. Sono state segnalate anomalie congenite; tuttavia non può essere stabilita una relazione causale con aripiprazolo. Gli studi condotti su animali non permettono di escludere la possibile tossicità sullo sviluppo (vedere paragrafo 5.3). Le pazienti devono essere informate della necessità di informare il medico se ha inizio o si sta pianificando una gravidanza durante il trattamento con aripiprazolo. Date le insufficienti informazioni sulla sicurezza nell’uomo, e le preoccupazioni emerse dagli studi sulla riproduzione animale, questo medicinale non deve essere usato durante la gravidanza, a meno che il beneficio atteso non giustifichi chiaramente il potenziale rischio per il feto. I medici prescrittori devono essere consapevoli delle proprietà di lunga durata d'azione di Abilify Maintena. I neonati esposti agli antipsicotici (incluso aripiprazolo) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di reazioni avverse, tra cui sintomi extrapiramidali e/o da astinenza la cui gravità e durata dopo il parto può variare. Sono stati segnalati casi di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, difficoltà respiratoria, o disturbi dell’alimentazione. Di conseguenza, i neonati devono essere monitorati attentamente (vedere paragrafo 4.8). Allattamento Aripiprazolo viene escreto nel latte materno umano. Si deve decidere se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con aripiprazolo, tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna. Fertilità In base ai dati degli studi sulla tossicità riproduttiva, aripiprazolo non ha compromesso la fertilità.
Conservazione
Non congelare. Abilify Maintena 300 mg polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato in siringa preriempita Abilify Maintena 400 mg polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato in siringa preriempita Conservare la siringa preriempita nel confezionamento esterno per proteggerla dalla luce. Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.