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SLENYTO30CPR 5MG RP

FIDIA FARMACEUTICI SpA

Principio attivo: MELATONINA

€257,00
prezzo indicativo
ATC: N05CH01 Descrizione tipo ricetta:
RRL - LIMITATIVA RIPETIBILE
Presenza Glutine:
Classe 1: CN Forma farmaceutica:
COMPRESSE RP
Presenza Lattosio:

Slenyto è indicato per il trattamento dell’insonnia nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra i 2 e i 18 anni affetti da Disturbi dello Spettro Autistico (DSA) e/o sindrome di Smith-Magenis, laddove le misure di igiene del sonno non siano state sufficienti.

Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:

Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti. In assenza di studi specifici sui bambini, le interazioni della melatonina con altri medicinali sono quelle note negli adulti. Il metabolismo della melatonina viene mediato principalmente dagli enzimi CYP1A. È pertanto possibile che si verifichino interazioni tra la melatonina e altri principi attivi a causa del loro effetto sugli enzimi CYP1A. Usi concomitanti non raccomandati L’uso concomitante dei seguenti medicinali non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4): Fluvoxamina La fluvoxamina aumenta i livelli di melatonina (fino a 17 volte l’AUC e 12 volte il Cmax sierico) inibendone il metabolismo da parte degli isoenzimi CYP1A2 e CYP2C19 del citocromo P450 (CYP). Tale associazione deve essere evitata. Alcol Va evitata l’assunzione di alcol in concomitanza con la melatonina, poiché ne riduce l’efficacia sul sonno. Ipnotici benzodiazepinici/non-benzodiazepinici La melatonina può esaltare le proprietà sedative degli ipnotici benzodiazepinici e non-benzodiazepinici, quali zaleplon, zolpidem e zopiclone. Nel corso di una sperimentazione clinica, sono emerse chiare prove cliniche relative a un’interazione farmacodinamica transitoria tra la melatonina e lo zolpidem un’ora dopo l’assunzione contemporanea dei due farmaci. La somministrazione concomitante ha comportato una maggiore riduzione dell’attenzione, della memoria e della coordinazione rispetto allo zolpidem da solo. La combinazione con gli ipnotici benzodiazepinici e non-benzodiazepinici deve essere evitata. Tioridazina e imipramina In alcuni studi, la melatonina è stata somministrata in associazione con tioridazina e imipramina, principi attivi che agiscono sul sistema nervoso centrale. Non sono state riscontrate interazioni farmacocinetiche clinicamente significative in alcun caso. Tuttavia, la somministrazione concomitante di melatonina ha comportato un maggior senso di tranquillità ed una maggiore difficoltà a svolgere compiti rispetto all’imipramina da sola, e un aumento della sensazione di “stordimento” rispetto alla tioridazina da sola. Pertanto, l’associazione della melatonina con tioridazina e imipramina deve essere evitata. Usi concomitanti da considerare con cautela L’uso concomitante dei seguenti medicinali deve essere considerato con cautela: 5- o 8-metossipsoralene Si deve esercitare cautela nei pazienti che assumono 5- o 8-metossipsoralene (5 o 8-MOP), in quanto questo medicinale fa aumentare i livelli della melatonina attraverso l’inibizione del suo metabolismo. Cimetidina Si deve esercitare cautela nei pazienti che assumono cimetidina, un potente inibitore di determinati enzimi del citocromo P450 (CYP450), principalmente il CYP1A2, con conseguente aumento dei livelli plasmatici di melatonina, attraverso l’inibizione del suo metabolismo. Estrogeni Si deve esercitare cautela nei pazienti che assumono estrogeni (ad esempio contraccettivi o terapia ormonale sostitutiva), che aumentano i livelli di melatonina attraverso l’inibizione del suo metabolismo da parte di CYP1A1 e CYP1A2. Inibitori del CYP1A2 Gli inibitori del CYP1A2 come i chinoloni (ciprofloxacina e norfloxacina) possono causare un aumento dell’esposizione alla melatonina. Induttori del CYP1A2 Gli induttori del CYP1A2 come la carbamazepina e la rifampicina possono ridurre le concentrazioni plasmatiche di melatonina. Pertanto può essere necessario un adeguamento della dose durante la somministrazione concomitante di melatonina e induttori del CYP1A2. Fumo È noto che il fumo induce il metabolismo del CYP1A2, pertanto può essere necessario un adeguamento della dose qualora i pazienti smettano o inizino a fumare durante il trattamento con la melatonina. FANS Gli inibitori della sintesi delle prostaglandine (FANS) quali l’acido acetilsalicilico e l’ibuprofene, somministrati alla sera, possono far diminuire i livelli di melatonina endogena nella prima parte della notte fino al 75%. Se possibile, la somministrazione di FANS dovrebbe essere evitata la sera. Beta-bloccanti I beta-bloccanti possono ridurre il rilascio notturno della melatonina endogena e dovrebbero pertanto essere somministrati al mattino.

Scheda tecnica (RCP) Composizione:

Slenyto 1 mg compresse a rilascio prolungato Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 1 mg di melatonina. Eccipienti con effetti noti Ogni compressa a rilascio prolungato contiene lattosio monoidrato equivalente a 8,32 mg di lattosio. Slenyto 5 mg compresse a rilascio prolungato Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 5 mg di melatonina. Eccipienti con effetti noti Ogni compressa a rilascio prolungato contiene lattosio monoidrato equivalente a 8,86 mg di lattosio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Posologia

Posologia La dose iniziale raccomandata è di 2 mg di Slenyto. Se si riscontra una risposta inadeguata, la dose deve essere aumentata a 5 mg, con una dose massima di 10 mg. Slenyto deve essere assunto una volta al giorno, la sera, 0,5-1 ora prima di coricarsi, durante o dopo la cena. Sono disponibili dati per un massimo di 2 anni di terapia. Il paziente deve essere controllato a intervalli regolari (almeno ogni 6 mesi) per verificare che Slenyto sia ancora il trattamento più adatto. Dopo almeno 3 mesi di trattamento, il medico deve valutarne l’effetto e l’opportunità di interromperlo nel caso in cui non si osservi alcun effetto clinicamente rilevante. Se viene osservato un effetto inferiore in seguito alla titolazione a una dose superiore, il prescrittore deve dapprima considerare una titolazione a scalare a una dose inferiore prima di decidere la completa interruzione del trattamento. In caso di dimenticanza, la compressa può essere assunta prima che il paziente si corichi la notte stessa; oltre tale momento, non deve essere assunta nessun’altra compressa prima della successiva dose prevista. Popolazioni speciali Compromissione renale L’effetto della compromissione renale a qualsiasi stadio sulla farmacocinetica della melatonina non è stato studiato. Va esercitata cautela quando la melatonina viene somministrata a pazienti con compromissione renale. Compromissione epatica Non vi è alcuna esperienza di uso della melatonina in pazienti con compromissione epatica. La melatonina non è pertanto indicata per l’uso in pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 5.2). Popolazione pediatrica (età inferiore ai 2 anni) Non esiste alcun uso rilevante della melatonina nei bambini di età compresa tra 0 e 2 anni per il trattamento dell’insonnia. Modo di somministrazione Uso orale. Le compresse devono essere deglutite intere. La compressa non deve essere frazionata, frantumata o masticata in quanto ciò comporterebbe la perdita delle proprietà di rilascio prolungato. Le compresse possono essere introdotte in alimenti quali yogurt, succo d’arancia o gelato per facilitarne la deglutizione e migliorare l’aderenza alla terapia. Qualora le compresse vengano mescolate con cibi o bevande, devono essere assunte immediatamente e la miscela non deve essere conservata.

Avvertenze e precauzioni

Sonnolenza La melatonina può indurre sonnolenza. Il medicinale deve pertanto essere utilizzato con cautela se gli effetti della sonnolenza possono essere associati a un rischio per la sicurezza (vedere paragrafo 4.7). Malattie autoimmuni Non esistono dati clinici sull’uso della melatonina nei soggetti affetti da malattie autoimmuni. La melatonina non è pertanto indicata per l’uso in pazienti con malattie autoimmuni. Interazioni con altri medicinali L’uso concomitante con fluvoxamina, alcol, ipnotici benzodiazepinici/non benzodiazepinici, tioridazina e imipramina non è raccomandato (vedere paragrafo 4.5). Lattosio Slenyto contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti. In assenza di studi specifici sui bambini, le interazioni della melatonina con altri medicinali sono quelle note negli adulti. Il metabolismo della melatonina viene mediato principalmente dagli enzimi CYP1A. È pertanto possibile che si verifichino interazioni tra la melatonina e altri principi attivi a causa del loro effetto sugli enzimi CYP1A. Usi concomitanti non raccomandati L’uso concomitante dei seguenti medicinali non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4): Fluvoxamina La fluvoxamina aumenta i livelli di melatonina (fino a 17 volte l’AUC e 12 volte il Cmax sierico) inibendone il metabolismo da parte degli isoenzimi CYP1A2 e CYP2C19 del citocromo P450 (CYP). Tale associazione deve essere evitata. Alcol Va evitata l’assunzione di alcol in concomitanza con la melatonina, poiché ne riduce l’efficacia sul sonno. Ipnotici benzodiazepinici/non-benzodiazepinici La melatonina può esaltare le proprietà sedative degli ipnotici benzodiazepinici e non-benzodiazepinici, quali zaleplon, zolpidem e zopiclone. Nel corso di una sperimentazione clinica, sono emerse chiare prove cliniche relative a un’interazione farmacodinamica transitoria tra la melatonina e lo zolpidem un’ora dopo l’assunzione contemporanea dei due farmaci. La somministrazione concomitante ha comportato una maggiore riduzione dell’attenzione, della memoria e della coordinazione rispetto allo zolpidem da solo. La combinazione con gli ipnotici benzodiazepinici e non-benzodiazepinici deve essere evitata. Tioridazina e imipramina In alcuni studi, la melatonina è stata somministrata in associazione con tioridazina e imipramina, principi attivi che agiscono sul sistema nervoso centrale. Non sono state riscontrate interazioni farmacocinetiche clinicamente significative in alcun caso. Tuttavia, la somministrazione concomitante di melatonina ha comportato un maggior senso di tranquillità ed una maggiore difficoltà a svolgere compiti rispetto all’imipramina da sola, e un aumento della sensazione di “stordimento” rispetto alla tioridazina da sola. Pertanto, l’associazione della melatonina con tioridazina e imipramina deve essere evitata. Usi concomitanti da considerare con cautela L’uso concomitante dei seguenti medicinali deve essere considerato con cautela: 5- o 8-metossipsoralene Si deve esercitare cautela nei pazienti che assumono 5- o 8-metossipsoralene (5 o 8-MOP), in quanto questo medicinale fa aumentare i livelli della melatonina attraverso l’inibizione del suo metabolismo. Cimetidina Si deve esercitare cautela nei pazienti che assumono cimetidina, un potente inibitore di determinati enzimi del citocromo P450 (CYP450), principalmente il CYP1A2, con conseguente aumento dei livelli plasmatici di melatonina, attraverso l’inibizione del suo metabolismo. Estrogeni Si deve esercitare cautela nei pazienti che assumono estrogeni (ad esempio contraccettivi o terapia ormonale sostitutiva), che aumentano i livelli di melatonina attraverso l’inibizione del suo metabolismo da parte di CYP1A1 e CYP1A2. Inibitori del CYP1A2 Gli inibitori del CYP1A2 come i chinoloni (ciprofloxacina e norfloxacina) possono causare un aumento dell’esposizione alla melatonina. Induttori del CYP1A2 Gli induttori del CYP1A2 come la carbamazepina e la rifampicina possono ridurre le concentrazioni plasmatiche di melatonina. Pertanto può essere necessario un adeguamento della dose durante la somministrazione concomitante di melatonina e induttori del CYP1A2. Fumo È noto che il fumo induce il metabolismo del CYP1A2, pertanto può essere necessario un adeguamento della dose qualora i pazienti smettano o inizino a fumare durante il trattamento con la melatonina. FANS Gli inibitori della sintesi delle prostaglandine (FANS) quali l’acido acetilsalicilico e l’ibuprofene, somministrati alla sera, possono far diminuire i livelli di melatonina endogena nella prima parte della notte fino al 75%. Se possibile, la somministrazione di FANS dovrebbe essere evitata la sera. Beta-bloccanti I beta-bloccanti possono ridurre il rilascio notturno della melatonina endogena e dovrebbero pertanto essere somministrati al mattino.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse segnalate con maggiore frequenza negli studi clinici su Slenyto sono state sonnolenza, affaticamento, sbalzi d’umore, cefalea, irritabilità, aggressività e postumi da sbronza, riscontrati nei bambini con incidenze variabili da 1:100 a 1:10. Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse sono elencate in base alla classificazione per frequenza e per classificazione sistemica organica MedDRA. Le categorie di frequenza sono definite utilizzando le seguenti convenzioni: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1 000, <1/100); raro (≥1/10 000, <1/1 000); molto raro (<1/10 000); non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine di gravità decrescente.

Classificazione sistemica organica Comune
Disturbi psichiatrici Sbalzi d’umore, aggressività, irritabilità
Patologie del sistema nervoso Sonnolenza, cefalea, sonno improvviso
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Sinusite
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Affaticamento, postumi da sbronza
Le seguenti reazioni avverse (frequenza non nota) sono state segnalate con l’uso <<off-label>> della formulazione per adulti, in compresse di melatonina a rilascio prolungato da 2 mg: epilessia, disturbi della vista, dispnea, epistassi, stipsi, diminuzione dell’appetito, edema del viso, lesioni cutanee, sensazione di anormalità, comportamento anomalo e neutropenia. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Non vi sono dati relativi all’uso di melatonina nelle donne in gravidanza. Gli studi su animali non indicano tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). A scopo precauzionale, è preferibile evitare l’uso di melatonina durante la gravidanza. Allattamento Melatonina endogena è stata rilevata nel latte materno umano, quindi probabilmente anche la melatonina esogena passa nel latte umano. I dati sugli animali indicano il passaggio della melatonina dalla madre al feto attraverso la placenta o il latte. L’effetto della melatonina sui neonati/lattanti non è noto. Si deve decidere se interrompere l’allattamento o interrompere/astenersi dalla terapia con melatonina tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la madre. Fertilità In studi condotti in animali sia adulti che giovani, la melatonina non ha avuto alcun effetto sulla fertilità maschile o femminile (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 30°C.

Farmaci

FIDIA FARMACEUTICI SpA

CIRCADIN30CPR 2MG RP

PRINCIPIO ATTIVO: MELATONINA

PREZZO INDICATIVO:29,90 €

FIDIA FARMACEUTICI SpA

SLENYTO30CPR 1MG RP

PRINCIPIO ATTIVO: MELATONINA

PREZZO INDICATIVO:51,50 €

FIDIA FARMACEUTICI SpA

SLENYTO30CPR 5MG RP

PRINCIPIO ATTIVO: MELATONINA

PREZZO INDICATIVO:257,00 €