La risposta

Medicina generale - Maurizio Hanke Dott. Maurizio Hanke

Capisco che  la mia prima risposta possa non essere stata di suo gradimento ma, oltre il fatto che il consiglio del suo gastroenterologo, che la conosce e quindi sa perfettamente valutare i fattori di rischio reali del suo caso, è perfettamente  in linea con gli orientamenti prevalenti e con le linee guida europee, lei dovrebbe capire che la mia risposta è comunque letta anche da altri lettori verso i quali io non posso far passare il concetto che 10 anni di attesa dalla colonscopia possa costituire un termine, in via generale, accettabile. Detto questo mi piace ulteriormente sottolineare che la responsabilità del medico, nel valutare ogni singolo caso, fa premio sulle linee guida e quindi certamente io applico le linee-guida secondo una idea che non è “tutta mia”, ma tende a fare della prevenzione uno strumento flessibile e adattabile al singolo caso e che non segue schemi di rigida osservanza secondo un algoritmo teorico. Quindi in pratica io mi comporto tenendo conto che nel caso individuale, accertate tutte le condizioni cliniche del paziente, un termine di 5 anni è forse preferibile e che ad esso posso derogare se esistono condizioni ideali di assenza di ogni fattore di rischio. La lotta contro il cancro e contro il cancro colo-rettale è, mi creda, una cosa seria nei paesi occidentali. Tenga conto che in Europa questo tipo di cancro ha una prevalenza  del 13% ed è il terzo dopo quello della mammella e del polmone con numeri altissimi di nuovi casi. Inoltre anche la mortalità che provoca lo porta ad un livello tra i più alti rispetto alle altre neoplasie e questo ci induce ad essere molto cauti nel rallentare la frequenza dei controlli.